Farmaci, dispositivi e personale: conti in rosso per le aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia

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Ci sono i costi aumentati per farmaceutica, acquisto di dispositivi e, in misura minore, personale. E così, anche i conti di fine terzo trimestre 2024 proiettano su fine anno un rosso pesante per la sanità regionale: 242 milioni di passivo, distribuiti sugli enti del Ssr del Friuli Venezia Giulia.

Un segno “meno” solo sulla carta, però, già coperto in assestamento di bilancio, ricorda l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, ma che viene dettagliato, cifra per cifra, nella delibera di giunta approvata prima di Natale che prende atto del documento allegato “Rapporto sull’andamento del Servizio sanitario regionale gennaio-settembre 2024“.

I conti delle aziende

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Tranne che per Arcs, l’Agenzia di coordinamento per la salute (+302 mila euro), il bilancio è negativo per tutti. Il dato peggiore è quello di AsuFc, l’Azienda Friuli Centrale, che stima al 31 dicembre un disavanzo di 115 milioni. Seguono Asugi, la giuliano isontina, con 66 milioni, e AsFo, la Friuli Occidentale, con 55,6 milioni. Proiezioni sotto zero pure per i due Irccs: –5 milioni per il Cro, –457 mila euro per il Burlo Garofolo.

La copertura

Non un fulmine a ciel sereno. I conti della sanità regionale sono costantemente sotto controllo e, non a caso, si è già intervenuti a correggere il trend. Già in autunno la Regione aveva risposto ai fabbisogni delle Aziende sanitarie e nella stessa seduta del 13 dicembre la giunta ha dato il conseguente via libera all’integrazione del finanziamento degli enti del Ssr.

Un riparto di 144,2 milioni, divisi tra AsuFc (68,1 milioni), Asugi (39,1 milioni), AsFo (33,7 milioni), Cro (2,8 milioni) e Burlo (462 mila euro), per le esigenze di parte corrente per il 2024. Insomma, la sanità perde, ma ci sono i soldi per ripianare (si era provveduto anche nella manovra estiva), oltre che per programmare un 2025 (con lo stanziamento di 3 miliardi e 262 milioni per la spesa corrente) in cui è in agenda la riorganizzazione del sistema, ma non si annunciano stavolta disavanzi.

L’area farmaceutica

Nel corposo Rapporto sui primi nove mesi dell’anno, si informa innanzitutto di un incremento di 119 milioni per maggiori costi alla voce “prodotti sanitari”, in particolare per prodotti farmaceutici, dispositivi medici, diagnostici e vaccini, rispetto ai bilanci di previsione 2024 e di 48,3 milioni sui consuntivi 2023.

I rialzi più significativi, considerando anche il mese di ottobre (+5,9 milioni), hanno riguardato i farmaci per diabetici (+2.558.013, +17%), gli antitrombotici (+1.483.147, +10%), i medicinali per il sistema cardiovascolare (+1.127.223, +47%) e per il trattamento delle malattie delle ossa (+491.760, +35%). Tra le cause, l’inserimento nei canali distributivi di alcuni nuovi prodotti, ma anche la sostituzione obbligata con farmaci di costo maggiore per sopperire alle carenze nelle forniture di mercato.

Le patologie croniche 

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Nel merito, AsuFc spiega che l’aumento della sopravvivenza nella popolazione anziana «porta con sé un correlato incremento dei consumi. Sono infatti sempre più numerosi i pazienti che cronicizzano patologie in precedenza classificate come “a rapida progressione” e per cui il mantenimento in terapia con farmaci sia infusionali che orali diviene una necessità».

Asugi precisa a sua volta che la spesa farmaceutica ospedaliera «è salita, rispetto allo stesso periodo del 2023, del +8,3% (+1.182.165), al netto dei medicinali innovativi e dei medicinali dell’ambito oncologico/oncoematologico, mentre la farmaceutica diretta segna il +14,7%, esclusi i medicinali innovativi».

A incidere maggiormente, i farmaci per il trattamento di malattie rare e fibrosi cistica e quelli per asma grave, poliposi nasale, ipertensione polmonare.

Il rilancio post-Covid

Sul fronte dei dispositivi (+5,9 milioni) è invece AsFo a far sapere che «l’aumento del consumo di per sé non è un fattore negativo, poiché è un segnale da valutare in stretta correlazione con il rilancio delle attività sanitarie e chirurgiche perseguito durante l’anno, ma che certamente si pone in contrasto con l’obiettivo del contenimento della spesa».

Il capitolo personale e lo scontro con l’opposizione

C’è poi il capitolo personale: nel report si legge che i costi previsti al 31 dicembre 2024 aumentano di 40 milioni rispetto al consuntivo 2023, di cui 32,7 milioni per il ruolo sanitario. Quanto agli organici, aumentano i medici, calano gli addetti del comparto.

Microcredito

per le aziende

 

L’assessore Riccardi non commenta un documento che considera superato alla luce delle manovre di copertura e a una Finanziaria 2025 che garantisce, come da lui puntualizzato in aula, 185 milioni in più rispetto al consuntivo 2024. Ma dall’opposizione il consigliere dem Nicola Conficoni, citando «carenza dei medici di base, Ps intasati, liste di attesa fuori controllo e 2 mila dipendenti in fuga», incalza: «Il buco della sanità regionale di 242 milioni conferma le difficoltà di un sistema che rispetto al passato costa di più e dà meno risultati, con un abbassamento della competitività.

Dopo sei anni di governo della destra, il saldo della mobilità sanitaria extraregionale è significativamente peggiorato finendo in passivo. E, nonostante il sistema assorba risorse crescenti pari a circa la metà del bilancio regionale, accanto a eccellenze di cui tutti siamo orgogliosi, persistono diffuse criticità»



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