La holding Lir pronta a iniettare fino a 60 milioni a sostegno del piano quinquennale
Dopo la pandemia è probabilmente questo il vero, ambizioso cambio di passo di Geox. Il piano industriale presentato dall’amministratore delegato, Enrico Mistron, e approvato dal Consiglio di amministrazione nelle ultime ore del 2024, costituisce come mai in precedenza un punto di discontinuità: un punto in cui si incrociano la disponibilità di Lir, la holding della famiglia Moretti Polegato (che di Geox detiene circa il 71%), a iniettare liquidità fino a 60 milioni di euro in due step, e quella degli istituti di credito finanziatori a «rimodulare» gli accordi con l’azienda trevigiana. Questo significa, per più banche del pool, allungare fino a 24 mesi le scadenze e modificare i piani di rimborso finale.
Il piano quinquennale
Il piano industriale, inoltre, con una scelta che gli conferisce un taglio estremamente realistico, sarà esteso su un arco di tempo di 5 anni anziché i 3 consueti, così da permettere la distinzione, al suo interno, di due fasi. La prima è intesa come periodo di innesto e rafforzamento delle nuove linee strategiche, mentre alla seconda sono affidate le azioni di accelerazione del business. Le previsioni sono indicate dal board in modo chiaro: superare a fine 2029 gli 850 milioni di ricavi (erano 720 nel 2023, attesi in calo di circa il 5% nel 2024) e toccare, alla conclusione del quinquennio, una marginalità operativa (Ebit) del 7%. Tutto ciò grazie anche a robusti progetti di investimento, calcolati nel periodo in 120 milioni.
Le fasi della manovra
L’azionista, come detto, farà la sua parte. Forte di una liquidità attualmente stimata in 420 milioni, la holding Lir alimenterà entrambe le fasi della manovra di Geox, mettendo sul tavolo fino a 30 milioni per ciascuna di esse; quote che potrebbero ridursi qualora, strada facendo, il mercato intendesse affiancare la «scarpa che respira» nel suo nuovo corso. Dove andranno a mirare gli investimenti sarà oggetto di una descrizione più puntuale del piano, che il Cda prevede di illustrare agli investitori in occasione della presentazione della prima trimestrale del 2025 (indicativamente, tra aprile e maggio prossimi). In base a ciò che oggi filtra da Montebelluna, si intuisce che gli interventi saranno a tutto tondo, da una ristrutturazione sul piano organizzativo a un’incisiva rivisitazione del prodotto, fino a potenziamenti della penetrazione commerciale, soprattutto in Cina e nel Nord America. In quest’ottica, Geox ha annunciato l’avvenuta sottoscrizione di un accordo di partnership quinquennale con un primario operatore cinese, finalizzato alla distribuzione in esclusiva delle collezioni Geox nello sterminato mercato della Repubblica Popolare.
Le offerte sugli scaffali
Ma in quale direzione cambieranno le offerte sugli scaffali dei negozi Geox? Innanzitutto, lo sforzo punterà al ringiovanimento della clientela media, operazione avviata con successo in tempi recenti nel segmento donna, grazie alle campagne pubblicitarie con Penelope Cruz che hanno consentito di «abbassare» di una decina d’anni l’età della cliente tipo. Ora si tratta, dunque, di consolidare la tendenza, al di là delle iniziative di comunicazione, e di raggiungere un risultato simile anche per le calzature maschili. Gli investimenti ad ogni modo riguarderanno l’intera tripartizione classica, donna-uomo-bambino, ribadendo la connotazione di Geox come «family brand». Il taglio dell’offerta dovrebbe inoltre spostarsi un po’ più verso il «premium», operazione che implicherà verosimilmente un aumento del prezzo medio tra il 5% e il 10%, rimanendo comunque rigorosamente nell’area delle calzature comfort.
Intanto stamattina, 2 gennaio, Geox cade in Borsa. Le quotazioni cadono dell’8,8% e il titolo scivola sotto i 50 centesimi per azione.
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