Genova. Conto alla rovescia per l’appuntamento tradizionale con i saldi invernali, in partenza in Liguria sabato 4 gennaio. Nel weekend dell’Epifania, insomma, sarà possibile iniziare a fare shopping scontato, che andrà avanti sino a lunedì 17 febbraio, per i canonici 45 giorni.
Come è ormai noto, le vendite promozionali sono vietate nei 40 giorni antecedenti l’inizio dei saldi, con l’unica eccezione fatta il 29 novembre in occasione del black friday. Il regolamento regionale prevede inoltre che tre giorni prima della data d’inizio, deve essere esposto un cartello ben visibile dall’esterno che annunci l’effettuazione dei saldi.
Ogni famiglia spenderà in media 307 euro
In Italia, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, saranno circa 16 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 138 euro per una media di 307 euro a famiglia per un giro di affari di 4,9 miliardi di euro.
Per la presidente di Federmoda Confcommercio Genova, Manuela Carena, “sono stime che evidenziano una discreta tenuta dei consumi durante i saldi, dopo un anno complesso in cui il settore moda come sempre ha contribuito in maniera determinante all’economia della nostra regione e del nostro paese. Questi saldi rappresentano un’eccezionale opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti”.
Parcheggi gratis e niente ztl in centro per due fine settimana
Come accade ormai da diversi anni, per incentivare lo shopping il Comune ha disposto la gratuità dei parcheggi nelle ‘Blu Area’ e nelle zone ‘Isola Azzurra’, gestite da Genova Parcheggi, sabato 4 gennaio e sabato 11 gennaio (la domenica sono già gratuiti). Verrà inoltre soppressa la ztl Fontane Marose, per gli stessi fine settimana.
“Ho dei ritorni molto positivi sia sul periodo natalizio e tema regali sia per quello di Capodanno – ha detto l’assessora al Commercio e alle Tradizione Cittadine Paola Bordilli – Bar e ristoranti hanno riscontrato una forte vitalità, non soltanto nella serata del 31 ma anche nelle due precedenti. Ritengo ci siano ottimi presupposti per il weekend finale delle festività, grazie sia all’offerta culturale del Comune, con eventi e appuntamenti, sia a quella commerciale”.
Il settore dell’abbigliamento continua a essere motore trainante dei saldi, contribuendo ad attirare potenziali client nelle vie e nelle piazze del centro e dei quartieri, e in centro storico: “Da qualche anno a questa parte evidenziamo anche nelle giovani generazioni una tendenza a ritornare ad acquistare nei negozi di vicinato dove il rapporto umano e le competenze non possono in alcun modo essere sostituite dai colossi online o dalle grandi catene della grande distribuzione e i mega outlet”, dice ancora Carena.
“Abbiamo già registrato un andamento positivo nelle ultime settimane di acquisti natalizi, con un importante apprezzamento per i negozi di vicinato – aggiunge Francesca Recine, vicepresidente nazionale Fismo-Confesercenti – Ormai quella dell’acquisto consapevole e sostenibile, economicamente e dal punto di vista ambientale, è un comportamento consolidato per i consumatori, che nei negozi hanno la possibilità di toccare con mano e di verificare i prodotti, potendo così esercitare la massima attenzione a cosa, ma anche a come si compra. Pur ribadendo la nostra nota posizione sindacale di ritorno ai saldi a fine stagione, non possiamo non registrare l’attesa dei clienti, che sicuramente beneficeranno di un assortimento ancora vasto, nonché della possibilità di godersi i nostri quartieri e le nostre cittadine mentre andranno a fare shopping”.
Saldi chiari e moderati, i negozianti: “No ai super-sconti, sono controproducenti”
In generale tutti i negozi indipendenti del settore moda parteciperanno ai saldi, ma ogni anno crescono i negozianti che a gennaio, proprio per ribadire la necessità di non “svendere” la merce, praticano saldi “chiari e moderati”, mettendoin saldo solo una parte dell’invenduto e non tutto e con sconti che vanno dal 20 al 30%: “I primi di gennaio, così come i primi di luglio, sono una data sbagliatissima che penalizza i piccoli e chi lavora seriamente – sottolineano le associazioni di categoria – ed è anche rispetto verso la clientela che fino a pochi giorni prima ha comprato a prezzo pieno”.
“Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale – conclude Carena – quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’: economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”.
Saldi: cambi, restituzioni, pagamenti e prezzi, tutte le info
Tra le cose da sapere quando si va a caccia di saldi e occasioni, ecco cinque elementi da tenere a mente:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta
l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesidalla data della scoperta del difetto. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi
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