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I promotori dell’iniziativa valutano ricorso al Tar
CAGLIARI, 02 GEN ā Eā stata respinta in Sardegna la
richiesta di un referendum popolare consultivo in tema di
impianti di energia rinnovabile. La bocciatura arriva
dallāUfficio per il referendum istituito in seno alla presidenza
della Regione. āVolete voi che il paesaggio sardo terrestre e
marino sia modificato con lāinstallazione sul terreno ed in mare
di impianti industriali eolici e/o fotovoltaici per la
produzione di energia elettrica?ā: questo il testo del quesito
sottoscritto da 19.221 firme depositate lā11 settembre scorso
nella cancelleria della Corte dāappello di Cagliari e in
Regione, su iniziativa del movimento referendario capeggiato
dallāavvocato del foro di Nuoro Michele Pala.
A sostegno della consultazione si erano espressi anche i
leader nazionali di Democrazia Sovrana e Popolare, Marco Rizzo e
Francesco Toscano, che oggi commentano la pronuncia di
inammissibilitĆ : āLa Sardegna della paladina 5Stelle, la
governatrice Alessandra Todde, ma anche ex viceministra di
Draghi, boccia il diritto costituzionale del Popolo Sardo di
potersi esprimere sullāuso massiccio dei mega impianti eoliciā.
I due rappresentanti politici stigmatizzano la decisione
dellāUfficio regionale per il referendum composto da quattro
magistrati, tutti ānominati dalla stessa presidente della
Regioneā. āOra ā attaccano ā la parola spetta comunque alla
lotta del Popolo Sardo, a cui Democrazia Sovrana Popolare darĆ
il massimo appoggioā.
La deliberazione del 19 dicembre scorso stabilisce che āla
richiesta deve essere considerata illegittima, in quanto la
materia su cui verte non puĆ² costituire oggetto di referendum
consultivo perchƩ, pur non essendo tale tipo di referendum
vincolante e non concorrendo a formare la volontĆ degli organi
che lo indicono, esula del tutto dal campo degli atti che
potrebbero essere compiuti in futuro dalla Regioneā. Viene cosƬ
individuata nella formulazione del testo del quesito una lesione
dellāinteresse nazionale in materia di transizione energetica.
Ma lāavvocato Pala non ci sta: āNon si tratta piĆ¹ di un
problema di pale eoliche o di pannelli fotovoltaici, qui cāĆØ un
problema di democrazia e di libertĆ ā spiega allāANSA -. Il
referendum consultivo, cosƬ come avvenuto con quello sul
nucleare, avrebbe dato a tutti i sardi la possibilitĆ di
esprimersi, ĆØ per questo che abbiamo scelto questa strada che a
differenza della legge di iniziativa popolare (la Pratobello
2024, ndr) ha piĆ¹ forza, pur se un atto consultivo e non
vincolanteā.
Il promotore dellāiniziativa denuncia anche ālāatteggiamento
attendistaā della giunta e della presidente Todde: āAbbiamo
cominciato la raccolta di firme a giugno, ne servivano almeno
10mila, le abbiamo depositate a settembre, ma lāUfficio
regionale ĆØ stato nominato dalla presidente, che avrebbe dovuto
farlo entro 3 mesi dalla sua elezione, solo a ottobre, poi ĆØ
stato fatto passare altro tempo e solo il 19 dicembre ĆØ arrivata
la decisioneā. Lāavvocato Pala annuncia la possibilitĆ di fare
ricorso al Tar contro la bocciatura, oltre ad altre azioni sul
piano politico.
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