Rosita Missoni oggi: morte stilista, Ottavio

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Un’altra protagonista della moda se ne va. È morta all’età di 94 anni Rosita Missoni, che insieme al marito Ottavio (scomparso nel 2013) aveva fondato la casa di moda omonima. Una maison dalla lunghissima tradizione, che proprio grazie a lei ha raggiunto l’apice del successo rivoluzionando il campo della maglieria. Gli inizi risalgono agli anni Cinquanta, precisamente nel 1953, in provincia di Varese, a Gallarate; l’azienda vera e propria nasce però a Sumirago, a inizio dei Settanta. Ma il mito, strettamente legato alla coppia, è immediato.

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Rosita Missoni, la storia di un mito che se ne va

Nata nel 1931 a Golasecca, nella campagna del Varesotto, sulle sponde del Ticino, Rosita Jelmini (il suo cognome da nubile) si appassiona alla moda grazie ai nonni materni. Il loro lavoro di tessutai esercita un fascino incredibile su di lei sin da piccolissima. Un destino segnato, per una ragazza cresciuta tra aghi e fili: inizia sin da adolescente a lavorare nel campo.

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Il gioco di una bambina si trasforma in realtà dopo il magico incontro con Ottavio Missoni, a Wembley, in occasione dei Giochi di Londra del 1948 (lui disegnava già le tute del team italiano). Nel 1953, la coppia si sposa e fonda l’azienda di maglieria Made in Italy più nota al mondo in quello che passa alla storia come “lo scantinato” di Gallarate.

Il successo Missoni? Dovuto anche a un “errore” di Rosita

La prima collezione firmata dal duo, Milano-Simpathy, viene presentata nel capoluogo lombardo e ha subito un grandissimo successo. Nel 1967, l’approdo a Palazzo Pitti a Firenze e un primo aneddoto che entra nella storia e rende il brand popolarissimo: proprio per una svista di Rosita, le modelle si ritrovano a sfilare senza reggiseno. Tutti lo notano, grazie alla proverbiale impalpabilità degli abiti. Lo scandalo si trasforma in successo, tanto che i Missoni riescono ad aprire in breve tempo la sede di Sumirago, nel 1969, il loro quartier generale. E proprio qui, grazie al sapiente uso del colore, alla creatività infusa nella maglia, alla creazione dell’iconico zig-zag Rosita e Ottavio iniziano a scrivere un nuovo capitolo della moda italiana.

Rosita è l’anima internazionale del brand. Durante un viaggio a New York nel 1965, conosce la stilista francese Emmanuelle Khanh, e sigla una collaborazione con il suo marchio e Missoni l’anno dopo. Nel 1966, grazie a Diana Vreeland, all’epoca direttrice di Vogue America, il duo conquista l’estero con la prima boutique all’interno di Bloomingdale’s.

Rosita Missoni a Milano nel settembre 2022, in uno degli iconici look firmati dal brand (Getty Images).

Nel 1995 il duo viene celebrato con la mostra Ottavio e Rosita Story, sulla vita dei coniugi, organizzata proprio nella nativa Gallarate.

Missoni, la storia dopo Rosita e Ottavio

Da lungo tempo non si occupava più operativamente dell’azienda di famiglia, ma presenziava ancora di tanto in tanto, sempre col sorriso e vestita in modo allegro, colorato e impeccabile, agli eventi mondani.

Nel 2014 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la nomina Cavaliere del Lavoro, titolo che aveva ricevuto anche il marito Ottavio, scomparso nel 2013, all’età di 92 anni, dopo il durissimo colpo della perdita del figlio Vittorio. L’aereo da turismo su cui viaggiava con la moglie infatti sparisce in mare tra l’arcipelago di Los Roques e Caracas, in Venezuela, nel gennaio precedente.

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Ottavio e Rosita Missoni alla Milano Fashion Week nel 1992 (Getty Images).

Dal 1997 la guida della azienda è passata ai figli, tra cui Angela, nominata direttore artistico. La nipote Margherita Maccapani Missoni assume le redini creative di M Missoni dal 2018 al 2021, prima di lanciare Maccapani nel 2023. Attualmente la direzione creativa è affidata ad Alberto Caliri, che lavora per il brand da oltre 20 anni (prima di lui, Filippo Grazioli).

Rosita Missoni, l’amore per la sua terra natia

«Con la scomparsa di Rosita Missoni perdiamo una figura straordinaria, un’icona di stile e creatività che ha saputo portare nel mondo l’eccellenza lombarda e il valore dell’artigianalità italiana», ha dichiarato l’assessora alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso in una nota. «La sua visione unica, caratterizzata da un raffinato equilibrio tra innovazione e tradizione ha rivoluzionato il mondo della moda, regalando al pubblico capi inconfondibili che narrano storie di bellezza e autenticità. Rosita Missoni è riuscita a portare la provincia di Varese nel mondo, coniugando l’artigianalità, il gusto, il colore e lo stile con l’operosità tipica dei lombardi, dimostrando il profondo legame con il territorio e la capacità di valorizzarne le radici attraverso il design.

«Il suo amore per il territorio lombardo e il suo impegno nel far conoscere l’eccellenza del Made in Italy l’hanno resa una stilista di fama internazionale. Il contributo che Rosita Missoni ha offerto al mondo della moda e del design non sarà mai dimenticato e resterà un’eredità indelebile che ispirerà le generazioni future».

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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