“TAGLI AI SERVIZI”: MARINELLI (PD) SFERZA IL CENTRODESTRA, “GRAZIE A MELONI, MARSILIO E BIONDI” | Notizie di cronaca

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PESCARA – “Il nuovo anno è cominciato ma i Comuni, e con loro tante cittadine e cittadini, hanno poco di cui gioire, nonostante i proclami e la propaganda della destra di governo, sia nazionale che regionale, che ormai vive fuori dal mondo, arroccata nei palazzi e incapace di leggere le esigenze reali delle persone. Sarà un 2025 in cui si scaricheranno sulla pelle delle persone gli effetti dei tanti tagli alla spesa, a partire dal taglio alla spesa reale del governo Meloni sulla sanità, fino al fondo per gli aiuti agli affitti per le famiglie in difficoltà”. Lo afferma Daniele Marinelli segretario regionale del Pd.

“Quando ideologia e propaganda prevalgono sulla realtà, si preferisce finanziare i centri in Albania che restano vuoti, un enorme spreco di denaro che rappresenta uno schiaffo in faccia ai più deboli. Si aggiungono i tagli del governo regionale di Marsilio, con un bilancio debole e senza visione. Con i consiglieri regionali del Partito Democratico e del Patto per l’Abruzzo abbiamo provato a emendare la legge di bilancio proponendo molte iniziative proprio sul diritto alla casa, sul sociale, per lo sviluppo economico, i trasporti e gli enti locali, quasi tutte bocciate. Abbiamo però costretto la destra a ripristinare i fondi per la vita indipendente; e per questo voglio ringraziare le associazioni e la CGIL. In più abbiamo avviato un percorso per arrivare alla progressiva abolizione del bollo auto in molti Comuni delle aree interne. Vedremo anche su questo se la destra manterrà i suoi impegni”.

“Vigileremo poi perché il fondo istituito in favore dei Comuni, che bisognerà riempire di risorse, sia gestito con criteri trasparenti e rotativi, non con la solita insopportabile logica delle mancette che premiano alcuni e puniscono gli altri, perché tutti i Comuni abruzzesi hanno bisogno di attenzione e di sostegno, soprattutto in funzione degli inaccettabili tagli che stanno subendo a livello nazionale. Sono oltre 37 milioni i mancati finanziamenti ai Comuni abruzzesi decisi con la legge di bilancio dello scorso anno, tagli che incidono sulle funzioni fondamentali, e che paradossalmente puniscono chi è stato più virtuoso e ha fatto più investimenti con il PNRR. Avremo nuovi asili nido quindi, nuove strutture socio-assistenziali, ma non ci saranno i soldi per pagare bollette e personale per tenerli aperti. Non contento, però, il governo ha deciso di rilanciare con la nuova legge di bilancio 2025 prevedendo nuovi pesanti tagli che sfiorano i 4 miliardi a livello nazionale tra Comuni, Province e Regioni: non sappiamo ancora quanto peserà sull’Abruzzo ma il conto sarà molto salato. Come se l’elenco non bastasse, la nuova ripartizione del fondo di solidarietà comunale penalizza fortemente le aree interne, spina dorsale e anima del nostro Abruzzo, cosi come il taglio dei fondi annuali per la messa in sicurezza, per i Comuni sotto i 1-000 abitanti, e il taglio per l’efficientamento energetico degli edifici per i Comuni sotto i 5-000 abitanti. Di questo quadro desolante cosa pensa il Presidente di Anci Abruzzo Pierluigi Biondi? Perché non dice nemmeno una parola in difesa dei Comuni abruzzesi? La domanda probabilmente è retorica. Avevamo ragione quando avevamo denunciato la volontà di piegare l’associazione dei Comuni alla volontà del governo, politicizzandola con l’imposizione della candidatura di Biondi. D’altro canto come potrebbe il responsabile nazionale degli enti locali di FDI protestare contro se stesso? A pagare purtroppo sono i cittadini”.

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“Stiamo parlando di tagli ai servizi alle persone, meno trasporti, famiglie che rischiano di finire per strada perché in un momento di difficoltà non riescono a pagare l’affitto, persone che non riusciranno a curarsi per le liste di attesa infinite. Per fortuna con una battaglia condivisa e facendo squadra siamo riusciti a costringere il governo a eliminare dalla manovra il blocco del turn-over per i Comuni, per consentire di assumere e rinnovare una macchina amministrativa che ha bisogno di nuove figure e nuove energie per stare al passo con i tempi. Continueremo le nostre battaglie in difesa degli enti locali, delle fasce più deboli; per difendere la sanità pubblica, per rilanciare lo sviluppo della regione. Nonostante l’indifferenza della destra al governo del Paese e della nostra regione”.

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