Trani, Casa Bovio condannata a restare ancora chiusa per la burocrazia

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per lavori di ristrutturazione

 


TRANI – Da titolo di un ambizioso progetto giovanile a metafora di una realtà più che nota: la burocrazia. Così «Luoghi comuni» rischia di diventare davvero una frase fatta, se accostata alla casa natale di Giovanni Bovio, ristrutturata nel 1993 ma mai ufficialmente riaperta per qualsiasi fine istituzionale le si fosse voluto dare.

Piuttosto, è stata più volte e a lungo occupata da abusivi che le hanno inferto gravi danni, determinando così la necessità di compiere lavori di ristrutturazione senza i quali non può essere in alcun modo aperta.

E così l’associazione «Crocevia dei mondi», di Barletta, attende da quasi un anno la disponibilità del bene che si è aggiudicata all’esito di una richiesta di manifestazioni di interesse, nell’ambito del già citato bando regionale «Luoghi comuni».

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Il caso di casa Bovio si è riacceso all’improvviso nell’ultimo consiglio comunale di alcuni giorni fa, durante il quale si è approvata l’acquisizione di un bene confiscato alla criminalità organizzata sul lungomare Cristoforo Colombo, da destinare a centro famiglie in sinergia fra Procura della Repubblica e Comune di Trani. Quei locali saranno interessati da lavori preliminari prima del loro utilizzo.

E così, uscendo dall’oblio totale in cui era piombata la storica residenza di via Mario Pagano, che il 6 febbraio 1837 diede i natali all’insigne parlamentare, è stato il capogruppo di Sinistra italiana Luca Morollo, intervenendo durante la discussione, a rilanciare la questione di casa Bovio: «Sappiamo bene che servono risorse per ristrutturare il bene – ha detto -, ma oggi mi risulta che questo intervento non si possa più fare perché non ci sono più le risorse. E questo mi lascia davvero perplesso perché la Regione ha completato tutto l’iter del suo finanziamento, ma questi amici di Barletta sono bloccati perché non possono entrare nel bene alla luce delle condizioni in cui oggi versa, da noi accertate durante il sopralluogo di alcuni mesi fa. E non sarebbe bello – la conclusione di Morollo – che il progetto naufraghi perché non ci sono i fondi per riqualificare un luogo che in ogni caso necessita di essere rimesso in piena sicurezza».

A rassicurare il consigliere di maggioranza è stato proprio il sindaco Amedeo Bottaro, informandolo del fatto che «abbiamo destinato delle somme specifiche per la ristrutturazione del piano terra e i lavori partiranno a breve. Ci vorranno sicuramente più soldi per migliorare la situazione dell’intero fabbricato, ma su questo c’è anche un leale colloquio con l’associazione che ha vinto il bando e ci ha fatto sapere che collaborerà con noi quanto meno nella ordinaria manutenzione. Di certo non abbandoneremo nessuno al proprio destino: c’è stato il bando, è stato pubblicato e l’attività prevista si farà».

Antonino Tarantino, presidente di Crocevia dei mondi, fa sapere a sua volta che «noi saremmo già pronti per partire, ma effettivamente abbiamo la necessità di avere locali pienamente disponibili anche se in maniera parziale. Quando ciò avverrà illustreremo nel dettaglio il nostro progetto, che in realtà si sta già delineando creando una rete di soggetti locali pienamente impegnati nel sociale».

Obiettivo di Luoghi comuni è «fare della casa natale di Giovanni Bovio – si legge nel bando aggiudicato – un centro di supporto per i processi di trasformazione della città e di promozione/diffusione della cultura urbana». Antonio Tarantino, presidente

Negli intendimenti dell’amministrazione comunale casa Bovio dovrà essere «un luogo di aggregazione giovanile in cui tenere incontri tematici, realizzare progetti e svolgere laboratori finalizzati all’attivazione di processi di partecipazione legati alla cura del territorio, alla sostenibilità ambientale, al turismo sostenibile, alla strategia della rigenerazione urbana».

Allo stato i costi dell’operazione non appaiono ancora ben chiari, perché ci viene detto che «la compartecipazione comunale consiste nella concessione dello spazio pubblico esterno all’immobile, nel supporto logistico, nell’organizzazione e pubblicità delle attività da co-progettare e nella realizzazione di interventi di manutenzione straordinari sull’immobile, qualora necessari».

Peraltro, alla congiunzione «qualora» andrebbe sostituito l’avverbio «sicuramente» poiché, come già descritto precedentemente, la casa ha subito profonde modificazioni che necessitano di lavori non proprio leggeri per ripristinare l’originario stato dei luoghi.

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