E per CallMat la calza della Befana di Tim. Ministro, solo dolci…

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Che gli incontri in Regione a Potenza e in Prefettura a Matera sulla vertenza che riguarda 250 posti di lavoro a rischio di servizi alla telefonia della società CallMat, che opera nella Città dei Sassi, dovesse portare al nulla di fatto era nell’aria. Tanto più che al tavolo Ministero delle Imprese e del Made in Italy , fissato per mercoledì 8 maggio, la committente Tim chiederà che Stato e Regione Basilicata facciano la propria parte…mettendo mano alla tasca. Cassa integrazione, fondi per l’innovazione ( Pnrr?) se il piano industriale di Tim (ha detto a Potenza, che è pronta a utilizzare i propri call center di 4100 addetti) non dovesse soddisfare e quant’altro serva ad allentare il peso della crisi di commesse e di un mercato dove le regole si giocano su pochi centesimi di euro e su una concorrenza tra diversi utenti, che desta non poche perplessità, visto che il consumatore- parliamo in generale- riceve servizi sempre meno all’altezza delle aspettative. E allora ministro Adolfo Urso il made in Italy va difeso in concreto e nella calza dei lavoratori della CallMat solo dolci…

Incontro CallMat. Sindacati: “Esito negativo”.
Si sono tenuti in giornata odierna gli incontri tra Regione, Sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Tlc, le aziende CallMat e Tim, sulla situazione che riguarda il sito di Matera, dove sono state avviate nel mese di dicembre le procedure di licenziamento collettivo per 250 unità.

Incontro che si è concluso con pochi passi avanti, attestata una generica disponibilità di CallMat a ritirare definitivamente i licenziamenti, attivando se necessario gli ammortizzatori sociali al fine di poter definire i percorsi per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Per ciò che riguarda, invece, Tim, la stessa azienda non ha in pratica chiarito nè l’entità effettiva del calo di volumi nè tantomeno la disponibile al rientro.

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A seguire, l’incontro in Prefettura, per l’avvio delle procedure di raffreddamento da parte delle Oo.Ss., ha sortito esito negativo, non essendoci stata alcun impegno chiaro da parte di CallMat, oltre che sui punti già esposti, anche sul pagamento totale della rimanente parte della 13esima, al netto della prima rata liquidata.
Unica apertura che l’azienda ha manifestato e il pagamento in tempi brevi, neanche ben specificati, sul pagamento delle altre movimentazioni e dei Rol scaduti e non ancora liquidati neanche in parte.
Attendiamo dunque l’incontro del 8 gennaio presso il tavolo ministero per verificare le effettive intenzioni di Tim e CallMat. Nel frattempo si decideranno eventuali iniziative di mobilitazione
Le segreterie regionali di Basilicata

Slc Cgil, Fistel CISL, UILCOM UIL e Ugl TLC
Matera, 02 gennaio 2025

E l’INCONTRO IN REGIONE

Vertenza Callmat, incontro in Regione

Cupparo: “Auspico una fattiva collaborazione di tutte le parti per la risoluzione della vertenza”

La necessità di “avanzare proposte per arrivare con una soluzione condivisa” all’incontro in programma sulla vertenza Callmat nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy mercoledì 8 gennaio, è stata sottolineata dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Basilicata, Francesco Cupparo, aprendo l’incontro preparatorio che si è svolto oggi a Potenza. Alla riunione hanno partecipato il consigliere regionale Michele Napoli, dirigenti e funzionari della Direzione generale allo Sviluppo economico della Regione, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle imprese Callmat e TIM.

Nel corso dell’incontro i sindacati hanno chiesto in maniera unitaria alla Callmat di ritirare la procedura di licenziamento collettivo per 252 unità della sede di Matera e di attivare contestualmente gli ammortizzatori sociali. Cupparo ha chiesto alla Callmat di contribuire alla soluzione della vertenza assumendosi la sua parte di responsabilità.

I rappresentanti di Callmat hanno confermato la riduzione dei flussi e si sono detti disponibili a valutare proposte alternative ai licenziamenti e l’attivazione degli ammortizzatori sociali in un quadro organico rispetto a quello che farà Tim o altri interlocutori anche in una prospettiva temporalmente limitata.

I rappresentanti di TIM hanno affermato invece che, a seguito del calo dei volumi produttivi, Tim prediligerà la gestione degli stessi attraverso i propri call center, con circa 4100 dipendenti, e ha chiesto pertanto che si prenda atto di questa situazione.

I sindacati hanno chiesto di conoscere i flussi, data la discrepanza di dati tra Tim e Callmat, e che Tim presenti un piano industriale alternativo alla chiusura che consenta a Callmat di richiedere gli ammortizzatori sociali, per individuare nel frattempo soluzioni che garantiscano la tenuta occupazionale.

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per le aziende

 

L’assessore Cupparo, nel condividere la soluzione proposta dalle organizzazioni sindacali, ha auspicato “una fattiva collaborazione di tutte le parti”, ed in particolare ha chiesto ai rappresentanti della TIM “di ricevere possibilmente prima dell’incontro ministeriale del giorno 8 gennaio i dati sui flussi che potranno essere garantiti a favore del call center di Matera”. Ha inoltre ribadito la volontà “di individuare ogni soluzione utile per il futuro di un’attività che complessivamente coinvolge circa 400 lavoratori e svolge una significativa funzione sociale”.



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