Finanza sostenibile, adempimenti ESG e supporto alle PMI

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Microcredito

per le aziende

 


Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Roberto Cravero che sarà pubblicato sul prossimo numero del periodico di economia e finanza “Leasing Time Magazine” diretto da Gianfranco Antognoli. L’autore è fondatore dello Studio Cravero&Associati con sede a Biella e Milano, che opera nella consulenza aziendale fiscale, contabile e societaria.

Il Ministro dell’economia Giorgetti, in un recente intervento all’Università Cattolica di Milano, ha affermato: “E’ evidente come il sistema finanziario non possa più limitarsi a perseguire il profitto, ma debba assumere un ruolo attivo nel promuovere equità sociale e sostenibilità ambientale. In questo senso la finanza sostenibile rappresenta non solo un’opportunità economica, ma un dovere morale e politico”.

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Questa affermazione giunge in concomitanza con la diffusione di un documento dal titolo “Il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche” a cura del “Tavolo per la Finanza Sostenibile“, un’iniziativa promossa proprio dal suo Ministero, il MeF, con il coinvolgimento di altre autorevoli autorità di regolamentazione e supervisione operanti nel sistema economico e finanziario italiano, fra cui Banca d’Italia, Consob (Commissione nazionale per le società e borsa) e IVASS (Istituto per la vigilanza per le assicurazioni).

Il documento rappresenta un’utile “guida” per aiutare le aziende di minor dimensione, le PMI appunto, nella raccolta e produzione di informazioni relative agli aspetti ESG, dando rilevanza anche alla loro “governance”, ossia al modo in cui esse sono dirette e controllate, per la quale si fa espresso riferimento ai “Principi di Corporate Governance per le aziende non quotate”, diffusi da NEDCommunity.

La finalità del documento è quella di colmare quel divario informativo che rappresenta per molte PMI un ostacolo concreto nel dialogo con il sistema finanziario e nell’ottenimento di credito, fondi o garanzie. Il ruolo e le azioni promosse dall’azienda nel favorire la ricercata transizione verso pratiche più sostenibili, dovrebbero infatti consentire all’imprenditore maggior contezza,anche nella gestione della finanza aziendale.

Sebbene la più parte delle PMI non sia ancora soggetta a specifiche norme in materia, la crescente richiesta di informazioni sulla sostenibilità ha già reso evidente a molte di esse quanto sia rilevante poter disporre di informazioni affidabili sugli aspetti aziendali legati a temi ESG.

Le aziende presenti nella filiera dei grandi operatori soggetti alla normativa sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), o cosiddetta “catena del valore”, sono già obbligate a disporre, e a fornire, informazioni sugli impatti ambientali della loro attività ai propri committenti, essendo questi richiesti di tracciare non solo gli impatti diretti creati, ma anche quelli indiretti, ossia generati dalle imprese loro fornitrici e/o clienti. 

Anche l’evoluzione normativa sul reporting, meglio nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), ha di recente introdotto nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità per tutte le imprese dell’Unione Europea, con lo scopo di migliorare la trasparenza e la comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità. Seppur con date di efficacia differenziate in relazione ai parametri dimensionali, non poche PMI si troveranno presto a dover fornire nei loro bilanci annuali dettagliate informazioni sui loro impatti ESG, sottoposte poi al giudizio dei revisori indipendenti per garantirne maggior rigore ed affidabilità.

Intraprendere un percorso verso la sostenibilità per una PMI significa indubbiamente affrontare nuovi costi di compliance, oltre a rischi sanzionatori e reputazionali per il caso di diffusione, anche involontaria, di informazioni non attendibili.

Anche per questo le PMI debbono essere supportate nel percorso verso la sostenibilità ed un modo efficace per farlo è rappresentato proprio dalla finanza sostenibile e agevolata, anche con fondi provenienti dall’Europa, oggi uno dei più grandi emittenti mondiali di obbligazioni green. Un simile strumento premiale rappresenterebbe un forte incentivo allo sviluppo di nuovi percorsi virtuosi verso la sostenibilità, misurati poi con l’adozione di quegli strumenti di rendicontazione suggeriti nel documento citato.

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Il percorso verso la trasformazione green del nostro tessuto economico sarà efficace solo con un coinvolgimento significativo delle PMI e la finanza sostenibile può garantire e agevolare questo risultato, oltre a dare al nostro sistema di imprese maggior forza competitiva ed una continuità nel medio lungo termine, attraverso la creazione di valore condiviso.

Roberto Cravero



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