Il prestigioso Oscar assegnato a dieci etichette del BelPaese. Tra i premiati la Riserva Lunelli 2009 e il San Leonardo 2019 dei marchesi Guerrieri Gonzaga
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Dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, dalla Valpolicella alla Toscana, dalle Langhe all’Etna. «Decanter», il magazine del Regno Unito diffuso in oltre 90 Paesi, punto di riferimento per wine lover e aziende del pianeta vino, nei giorni scorsi ha reso noto la lista dei «Wines of the Year».
James Button, responsabile per l’Italia dell’autorevole rivista inglese, ha premiato con l’Oscar 2024 dieci etichette del BelPaese. Sono la fotografia dell’eccellenza qualitativa dei vini «Made in Italy» nel panorama mondiale.
Brindano Marcello, Camilla, Matteo e Alessandro Lunelli della maison Ferrari.
Bollicine, sul gradino più alto del podio il Trentodoc Riserva Lunelli 2009
Partendo dalle bollicine sul gradino più alto del podio «Decanter» ha collocato una delle aziende leader della spumantistica italiana: la maison Ferrari di Ravina di Trento, premiata per la Riserva Lunelli 2009, il Trentodoc che da qualche anno affianca il mitico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, storica icona della maison trentina, tra le etichette più prestigiose del pianeta vino.
Una grande Riserva, frutto della tradizione ultracentenaria della casa spumantistica trentina sulla quale la famiglia Lunelli ha voluto apporre la propria firma.
L’annata 2009 conferma le caratteristiche di questo Blanc de Blancs, una Riserva creata con le sole uve Chardonnay dei vigneti di montagna di proprietà dell’azienda.
Affascinante sintesi di tradizione e innovazione, è l’unica etichetta Trentodoc della maison Ferrari la cui prima frmentazione avviene in grandi botti di rovere austriaco come ai tempi del patriarca e pioniere Bruno Lunelli. L’«elevage» nel legno conferisce al vino una straordinaria struttura, un’intrigante ricchezza e un’armonica morbidezza.
I marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga brindano con il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
Trentino superstar con un altro vino-mito: il San Leonardo 2019
«Decanter» ha premiato il Trentino con un’altra mitica etichetta: il San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2019 della Tenuta San Leonardo di Borghetto d’Avio.
Un vino da antologia dei Marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga che ha segnato la storia vitivinicola del Trentino.
Ottenuto da un taglio bordolese (l’assemblaggio prevede un 60% di Cabernet Sauvignon, un 30% di Carmenère e un 10% di Merlot) il San Leonardo è diventato celebre ed è amato dai wine lover per la sua grande eleganza e complessità.
L’annata 2019 regala dei delicati sentori speziati (dovuti all’affinamento in barrique) che valorizzano un corredo aromatico con «nuances» vegetali, balsamiche e floreali.
Al palato è pieno, caldo, avvolgente, lunghissimo, sorretto da un’armonica e giovanile freschezza. Un vino che fa onore al Trentino e che il mondo ci invidia.
Il Veneto premiato con l’Amarone Allegrini 2019 e il Valpolicella Bertani 2020
Se lasciamo il Trentino ed entriamo nel Veneto, «Decanter» ha premiato due grandi vini rossi della Valpolicella. Sono due top brand: l’Amarone della Valpolicella Classico 2019 di Allegrini e il Valpolicella Classico Superiore 2020 Vigneto Ognisanti di Novare della storica cantina Bertani che oggi appartiene al gruppo Angelini Wines & Estates.
In Piemonte, nelle Langhe per la precisione, tra gli Oscar di «Decanter» non poteva mancare un Barolo, in questo caso uno dei suoi cru più famosi: il Barolo Monvigliero 2020 di G. B. Burlotto, un nome che ha fatto la storia del territorio.
In Toscana premiati il Sassicaia 2021 e due etichette Brunello di Montalcino
Scendendo lungo lo Stivale, eccoci in Toscana, altra regione di grandi vini rossi. «Decanter» non poteva non premiare una delle stelle più luminose del territorio di Bolgheri, con i cipressi di carducciana memoria che «alti e schietti van da San Guido in duplice filar»: ovvero il Sassicaia annata 2021 della Tenuta San Guido, la cantina-mito della famiglia Incisa della Rocchetta.
E sempre in Toscana «Decanter» ha premiato con l’Oscar due gioielli di Montalcino: il Brunello di Montalcino 2019 di Poggio di Sotto, cantina del gruppo Colle Massari di Claudio Tipa e il Brunello di Montalcino 2019 della storica cantina Conti Costanti.
In Sicilia premiati l’Etna Rosso Feudo 2022 e il Marsala 2001 di Florio
Nel panorama vitivinicolo del BelPaese non poteva mancare la Sicilia. In questo caso l’Etna, territorio che ormai non è più una novità, ma una realtà affermata del vino italiano, con una delle sue cantine più celebrate: la Girolamo Russo, con l’Etna Rosso Feudo 2022.
Un vino che nasce da uve Nerello Mascalese con una piccola percentuale di Nerello Cappuccio. Un trionfo di frutta matura, erbe aromatiche, uva sultanina, spezie e liquirizia.
E, dulcis in fundo, «Decanter» ha premiato un vino storico: il Marsala Semisecco Superiore Riserva 2001 di Florio (oggi del gruppo Duca di Salaparuta) anche per ricordare quella rotta che, tra Marsala e Londra vide il celebre vino siciliano veleggiare verso l’Inghilterra, dalla fine del Settecento, per volontà del mercante inglese John Woodhouse.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe [email protected]
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