Montagne immaginarie di Michele Sasso

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“Il territorio montano si trasforma rapidamente. Cambia la vegetazione, cambia il clima, gli inverni sono diversi. E Noi attrezziamo le montagne per farle sembrare sempre uguali. Cosa stiamo immaginando per il futuro?”

Da questa domanda posta sulla copertina del libro, il giornalista Michele Sasso (La Stampa) costruisce con “Montagne Immaginarie” un libro molto interessante, sicuramente nuovo nell’impostazione, nelle premesse e nelle conclusioni.

Le montagne negli ultimi anni stanno cambiando. E non può che essere così. Le montagne che “possono e devono essere contemporanee senza per questo rigettare la propria storia, e possono insegnare molto in termini di sperimentazioni e innovazioni”, ma è impossibile per queste non fare i conti con il riscaldamento globale, con il turismo intensivo e l’urbanizzazione dei luoghi.

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Il viaggio e il racconto di Sasso sono ancor più interessanti perché riflettono sulla necessità di “reinventare l’identità di un territorio che cambia alla ricerca di un giusto modello di sviluppo“.

Diviso in 3 parti – La metromontagna come parco giochi delle città?, Cambiare o morire di fronte ai cambiamenti climatici, La “restanza alla sfida della sostenibilità economica e sociale – il volume analizza nel dettaglio possibilità e difficoltà, raccontando storie, modelli utili o sbagliati, su Alpi, Appennini e Dolomiti.

Parlare di montagna oggi significa appunto sia confrontarsi coi cambiamenti climatici, che obbligano a piste di neve artificiale “come rotoli di carta igienica”, sia riflettere su come vengano utilizzati i milioni del Pnrr, parliamo di fondi enormi, 191,5 miliardi di euro. Michele Sasso è puntuale nella descrizione dei fatti e attento nelle analisi, affronta benissimo il tema dei cambiamenti climatici nei capitoli più dolorosi e attuali del libro: parla di Alpi che bruciano per il caldo, e di tutto quello che ne consegue (un riscaldamento che sulle alpi procede a velocità quasi doppia rispetto alla media globale). Nevicate abbondanti scomparse, distribuzione delle precipitazioni diverse rispetto a soltanto 20 anni fa. Si tratta di ecosistemi che cambiano e di conseguenza dovrebbero cambiare anche le abitudini degli uomini, si spera. Intanto, il caldo in quota ha come conseguenza immediata la “fuga degli ecosistemi verso l’alto”, che però come è facile immaginare, non può durare per sempre, prima o poi la cima si raggiunge.

Ancora, Sasso ci descrive i modi e le dinamiche per cui l’agricoltura sia per forza di cose coinvolta in questi cambiamenti delle montagne, con la campagna che in alcuni luoghi sta “risalendo” a quote più alte: prima l’Alto Adige, poi anche gli appennini, hanno visto allargare i confini di un’agricoltura che prima non saliva certo in quota. Ci descrive poi la monocultura che in realtà uccide la biodiversità e altre interessantissime storie di questo tipo, dall’acqua che ormai in certe zone non c’è più, con migliaia di sorgenti a un passo dall’estinzione, fino alle tante frane che hanno caratterizzato l’Appennino dopo le alluvioni, in un mondo sempre più caratterizzato da siccità prolungate e inondazioni improvvise.

In questo senso è un libro adatto a tutti, amanti della montagne e non. Anzi, è un libro che chi ha a cuore la montagna potrà leggere per comprendere ancora di più tutto un mondo che è dietro, e che è necessario comprendere per affrontare i cambiamenti sempre più veloci dei nostri tempi. Ma anche chi la montagna la vive solo “di sfuggita”, potrà trovare in questi racconti e queste narrazioni degli spunti utili, reali e diversi per conoscere, vivere e abitare la montagna in modo sempre più consapevole e sostenibile.

“Montagne Immaginarie” è un’indagine attuale e importante, sulle trasformazioni in atto nelle montagne italiane, che invita tutti, singoli e istituzioni, a ripensare il rapporto tra uomo e montagna immaginando, perché no, nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

Michele Sasso è un giornalista che insegna comunicazione giornalistica e storytelling alla scuola Mohole di Milano. Ha lavorato per diverse testate, tra cui La Stampa, Radio Popolare, il Fatto Quotidiano, Altreconomia, Linkiesta e L’Espresso. Si è occupato di diverse tematiche, tra cui migranti, ecomafie, politica, diritti civili ed estrema destra.

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La crisi climatica sta trasformando il nostro mondo, rendendo più fragili e provvisori non solo gli ecosistemi, ma anche la società. È una realtà con cui dobbiamo confrontarci ogni giorno e che influenzerà ogni scelta politica, economica, sociale e individuale da ora in avanti. Le inchieste VerdeNero fanno luce sulle problematiche ambientali più urgenti, raccontando il territorio che cambia e le sfide che dobbiamo affrontare per tenere il passo.

Combinando giornalismo investigativo con analisi scientifica e sociale, le autrici e gli autori della collana ascoltano voci, raccolgono storie e approfondiscono cause, impatti e possibili soluzioni.





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