Il Comune di Gubbio e la non informazione istituzionale

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L’Amministrazione ha atteso mesi prima di nominare un responsabile della comunicazione. Poi ha provveduto, ma continua a gestire l’informazione in maniera informale. Il perché, poi, non è chiaro. Ha avuto senso, per esempio, informare preventivamente soltanto un’emittente televisiva locale della visita dell’imprenditore imolese grazie al quale la Madonna del Melograno è stata ritrovata? Affidarsi al proprio ufficio stampa può voler dire anche riuscire a uscire dai confini della città e riuscire a interessare anche realtà nazionali, con tutte le ricadute positive in fatto di visibilità e turismo. E invece, no. Però alle cose importanti abbiamo provveduto: il signor Minghetti è stato ufficialmente riconosciuto matto onorario di Gubbio, con tanto di patente.

Pochi giorni fa l’imprenditore imolese Marco Minghetti, che con la sua segnalazione ai Carabinieri ha fatto sì che la Madonna del Melograno tornasse a casa, ha visitato Gubbio e incontrato il sindaco Vittorio Fiorucci insieme all’assessora Paola Salciarini. La notizia di questo incontro formale è giunta nelle redazioni dei giornali locali solo a cose fatte e grazie al servizio televisivo di TRG. L’emittente locale, infatti, è stata l’unica a essere informata preventivamente, insieme a UmbriaTV, data la presenza del direttore Giacomo Marinelli Andreoli che compare nelle riprese. Le due testate, entrambe afferenti alla stessa proprietà, sono le uniche che l’Amministrazione ha pensato di allertare così che potessero “coprire” una notizia che sicuramente aggiunge dettagli interessanti alla vicenda del furto del dipinto quattrocentesco.

Non è la prima volta che la Giunta attuale si comporta come se quello dell’informazione non fosse un dovere, gestendo la comunicazione istituzionale in modo approssimativo per ragioni di non immediata comprensione e che non si capisce se siano dettate da ingenuità, malafede o incompetenza.
Il Comune di Gubbio ci ha messo mesi per dotarsi di un responsabile della comunicazione e, nel frattempo, si è servito di metodi informali per far pervenire solo a questa o quella redazione determinate notizie. È successo di ricevere comunicati ufficiali dal Comune circa notizie che erano già state fornite informalmente a qualche quotidiano il giorno precedente e che erano quindi già state pubblicate e disponibili in edicola. È successo di apprendere di fatti rilevanti circa determinate opere pubbliche da un giornale, invece che direttamente dalla voce del Comune.

Le cose sono cambiate solo parzialmente quando a fine settembre 2024, dopo mesi dall’insediamento della nuova Giunta, finalmente il Comune ha provveduto a nominare un responsabile. Rappresenta sicuramente un problema il fatto che una realtà cittadina grande come Gubbio conti su una sola figura per gestire la comunicazione istituzionale, con tutti i disagi conseguenti, ma a una difficoltà di questo tipo si aggiungono i problemi derivati dal comportamento di un’Amministrazione che qualche volta ha deciso di scavalcare anche l’addetto stampa per rivolgersi personalmente solo alle testate giornalistiche che ritiene di dover informare.

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Il problema non consiste nella competizione fra colleghi giornalisti, che semplicemente fanno il proprio mestiere, ma nell’inspiegabile gestione politica di un settore che non dovrebbe essere contaminato da appartenenze particolari. Un agire di questo tipo lascia poi spazio a varie perplessità: perché l’Amministrazione, invece di riconoscere la dignità e l’importanza del ruolo dell’informazione quale mezzo per garantire la partecipazione dei cittadini, si comporta così? Perché lo fa solo su determinate notizie? Cosa dobbiamo aspettarci, per il futuro?

Un’ultima considerazione riguarda le possibilità di visibilità che Gubbio potrebbe avere. Quando ci si affida un ufficio stampa e quando si fa in modo che questo possa funzionare bene, si riesce suscitare l’interesse di realtà nazionali, con tutte le ricadute positive del caso. Nel caso dell’imprenditore Minghetti, per esempio, ha avuto senso mantenere riserbo sulla sua visita a Gubbio e favorire soltanto un’emittente televisiva locale? Non sarebbe stato più vantaggioso attivare l’ufficio stampa del Comune e metterlo nella condizione di sponsorizzare l’avvenimento?
Per carità, l’evento clou in questo caso consiste nel ritorno a Gubbio della Madonna del Melograno, ma dare finalmente un nome e un volto a chi ha reso possibile un ritrovamento che ha del miracoloso avrebbe potuto contribuire a mantenere alto l’interesse di quotidiani e televisioni nazionali e, di conseguenza, a stuzzicare la curiosità di qualche potenziale turista.

E invece, no. Però alle cose importanti abbiamo provveduto: il signor Minghetti è stato ufficialmente riconosciuto matto onorario di Gubbio, con tanto di patente.



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