“Il segno e la parola”: una grande mostra rende omaggio allo scrittore e pittore lucchese Guglielmo Petroni

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Apre sabato 25 gennaio alle 17 e chiude domenica 16 marzo la mostra dedicata all’intellettuale lucchese Guglielmo Petroni (1911-1993). Scrittore, poeta, pittore e collaboratore delle principali riviste culturali del secondo Novecento italiano, la mostra si colloca nell’ambito dell’approfondimento e della riscoperta di personalità del territorio lucchese che la Fondazione Banca del Monte di Lucca e la Fondazione Lucca Sviluppo portano avanti da alcuni anni, e che hanno come precedenti le mostre dedicate a Giuseppe Ardinghi e Mari Di Vecchio e all’ambiente artistico del Novecento a Lucca. La mostra ha inoltre il patrocinio del Comune di Lucca e del C.R.I.C. – Coordinamento Riviste Italiane di Cultura.

L’esposizione – curata da Alessandra Trabucchi con la collaborazione di Giovanni Ricci – intende raccontare e documentare la rete delle relazioni dello scrittore Guglielmo Petroni con il mondo artistico e intellettuale italiano, in particolare del periodo del secondo dopoguerra, approfondendo un aspetto meno conosciuto di Petroni, in veste di pittore e critico d’arte. Le sezioni previste sono dedicate alla biografia di Petroni, agli anni lucchesi, all’impegno letterario, alla passione per l’arte, all’esperienza della Resistenza, agli amici artisti e scrittori. Verranno esposte riviste, varie e significative opere d’arte in diversi formati e tecniche: circa una quarantina.

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Saranno esposte, per la prima volta riunite, alcune delle opere pittoriche realizzate da Guglielmo Petroni durante la giovinezza e negli anni successivi. Tra i nomi degli artisti amici dello scrittore Eugenio Montale, Mino Maccari, Renato Guttuso, Giacomo Manzu, Alberto Savinio, Ottone Rosai, Emilio Greco, con opere provenienti dalla collezione degli eredi Petroni. La mostra sarà arricchita da un calendario di eventi di approfondimento e dal catalogo edito da Maria Pacini Fazzi che, con testi di Alessandra Trabucchi, Giovanni Ricci, Giuseppe Appella, Paolo Petroni, Valdo Spini, approfondisce alcuni temi petroniani, le relazioni con l’ambiente artistico italiano, inoltre presenta una corposa bibliografia degli scritti vari di Guglielmo Petroni.

Tra gli eventi scaturiti dalla mostra il bando per le scuole superiori che ha lo scopo di diffondere tra i giovani la conoscenza della figura di intellettuale lucchese. I partecipanti dovranno sviluppare un tema fra quelli proposti dal bando, che propone due sezioni: scrittura e multimediale/grafica. La Fondazione Banca del Monte fornirà alle scuole partecipanti ed ai singoli studenti materiali, volumi, alcuni riferimenti biblio-grafici per gli approfondimenti, incontri con studiosi e testimoni nel periodo di apertura della mostra. I premi in palio sono: 300, 200, 100 euro rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato per ciascuna sezione. I premi in denaro saranno assegnati alla Scuola di appartenenza dello studente / gruppo di studenti.

Stradina (via della Quarquonia)

Biografia

Nato a Lucca nel 1911, Guglielmo Petroni trascorre la sua infanzia all’interno delle mura cittadine, a breve distanza dalle case di Giuseppe Ardinghi e Arrigo Benedetti. Costretto a lavorare nella bottega di calzature della famiglia, abbandona precocemente gli studi.

L’incontro con lo scultore Gaetano Scapecchi e la frequentazione del suo laboratorio (all’epoca sul baluardo di san Colombano), lo introduce nel mondo dell’arte e, insieme ad Ardinghi, apre un piccolo studio di pittura. L’incendio che lo distrugge, e la contemporanea pubblicazione di quattro sue poesie su “L’Italia letteraria”, lo convinceranno che la sua strada è quella della letteratura. Nel frattempo ha iniziato a frequentare i caffè letterari della sua città e della sua regione, dove consolida la sua amicizia con Mario Tobino e conosce, tra gli altri, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Ardengo Soffici, Enrico Pea.

Chiamato a Roma nel 1939 da Malaparte per collaborare a “Prospettive”, entra nella Resistenza e viene catturato dai nazisti, che lo trasferiranno nel carcere di via Tasso a Roma (ricostruito da Rossellini in Roma città aperta), nel quale verrà torturato. Condannato a morte, scampa l’esecuzione all’ultimo momento per l’arrivo degli Alleati. Racconta la sua esperienza di prigionia e l’angosciante ritorno a Lucca dopo la scarcerazione nel suo libro più bello, “Il mondo è una prigione”, dedicato alla moglie Puci De Vecchi, sposata nell’autunno del 1945.

Nel dopoguerra continua l’attività letteraria e collabora con la RAI. Tra i suoi libri, che hanno spesso Lucca e dintorni come scenario, occorre ricordare “La morte del fiume” (Premio Strega 1974) e “Il nome delle parole (1984)”. Petroni muore a Roma nel 1993.

“Lo ero curioso di lui – scrive Andrea Camilleri -, mi chiedevo come fosse riuscito da povero semianalfabeta com’era stato, a diventare uno scrittore della sua grandezza. Ma ogni volta che toccavo questo argomento, ottenevo risposte vaghe. Non gli piaceva parlare di sé”.

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Ritratto di Guglielmo Petroni,

Info mostra

Guglielmo Petroni. Il segno e la parola
a cura di Alessandra Trabucchi con la collaborazione di Giovanni Ricci
25 gennaio – 16 marzo 2025
Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19
Ingresso libero
Palazzo delle Esposizioni di Lucca (Fondazione Banca del Monte di Lucca)
Piazza San Martino 7, Lucca



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