Da sempre qualcuno ha trovato da ridire per l’approvazione dei bilanci della Regione Siciliana, ma raramente le critiche sono andate oltre, tanto da andare agli onori delle cronache politiche nazionali.
L’Assemblea Regionale siciliana ha approvato 1.202 voci di finanziamento: per una finanziaria da un miliardo di euro, 950 milioni, per l’esattezza, si è ritrovato il modo di mettere a disposizione dei 70 deputati, di maggioranza e di opposizione, 100 milioni di euro, per una media statistica di 1 milione e 400 mila euro per deputato che, tramite appositi emendamenti, ha indicato la destinazione dei fondi, un gioco che ha messo d’accordo maggioranza e opposizioni.
Una strategia che ha consentito anche di superare le diverse posizioni all’interno delle coalizioni e ha permesso di evitare l’esercizio provvisorio.
Il parlamento ha votato tre documenti contabili con un valore globale che si attesta attorno ai 950 milioni di euro: la legge di Bilancio, la legge di Stabilità e il collegato prodotto dalle norme proposte nel maxiemendamento del governo e del parlamento.
Polemiche per i fondi, circa 100 milioni, assegnati, peraltro, senza bando, per sagre e di feste di paese, promozioni turistiche e manifestazioni sportive, sullo sfondo di interventi diretti ai Comuni, ma non a tutti, solo quelli del bacino di appartenenza dei deputati che hanno deciso, anche in questo caso a chi dare di più e a chi di meno per interventi per il sociale, sport, manutenzioni stradali, riqualificazione di strutture sportive e culturali.
Fra i deputati c’è stato chi è riuscito a far passare anche una pioggia di provvedimenti, pare che la palma del più bravo possa andare al nostro onorevole Abbate, modicano, della Democrazia Cristiana, che ha vantato pubblicamente interventi per 3,5 milioni per la sua città, Modica, oltre 1,3 milioni per la vicina Scicli, 1.660 mila euro per il Libero Consorzio dei Comuni, oltre agli spiccioli per altri comuni.
Critiche per la dimenticanza di alcuni settori, agricoltura, sanità, rifiuti, fibrillazioni interne al Partito Democratico, che mascherano, in realtà i contrasti per il prossimo congresso regionale: il segretario Barbagallo, in netta divergenza con il gruppo dei parlamentari che hanno approfittato, anche loro, delle ‘marchette’ a disposizione, favorendo l’approvazione degli strumenti finanziari, minaccia di rivolgersi alla procura della Corte dei Conti, considerando irregolari tutte le procedure per la finanziaria.
Sul nostro territorio defilati l’onorevole Giorgio Assenza e la deputata Stefania Campo: il capogruppo di Fratelli d’Italia all’assemblea Regionale Sicilia ha lavorato principalmente per i fondi da mettere a disposizione dell’aeroporto di Comiso, per incentivare il traffico, e ha pensato a urgenti opere di riqualificazione nella sua città, appunto Comiso.
Stefania Campo, dei cui interventi abbiamo già riferito dopo l’approvazione della finanziaria, ha rivolto l’attenzione per alcune iniziative di carattere promo turistico e promo culturale, a favore di alcuni Comuni e del Libero Consorzio di Ragusa.
Il deputato Nello Di Pasquale, del Partito Democratico, sia pure come ‘padrino’ di alcune importanti iniziative sul territorio, 485 mila euro per il Centro Feliciano Rossitto, 800 mila euro per la pista ciclabile a Vittoria, 500 mila euro per il lungomare Raganzino a Pozzallo, 150 mila euro per la riqualificazione di via Monelli, a Ragusa, e 400 mila euro per il depuratore di Chiaramonte Gulfi, ha voluto evidenziare l’enorme spreco di risorse di una finanziaria importante, da circa un miliardo, perso fra mille rivoli che non hanno toccato settori importanti in Sicilia, agricoltura, sanità, rifiuti.
E, in un suo intervento sugli esiti della finanziaria, non ha mancato di ridimensionare gli entusiasmi del collega di maggioranza Abbate che, in definitiva, ha contribuito anche lui, ad un risultato di poco conto per il nostro territorio, considerando solo briciole le somme ottenute.
In effetti il deputato modicano si è lasciato travolgere dall’entusiasmo, un tour propagandistico fra Modica e Scicli e il palazzo della provincia a Ragusa, sulla carta conferenze stampa per illustrare le misure per i diversi centri, dove i pochi giornalisti si confondevano con i tanti democristiani e simpatizzanti che, come per la conferenza stampa alla provincia, sono arrivati anche all’applauso, cose mai viste in una conferenza stampa che, elettivamente, dovrebbe essere riservata solo ai giornalisti e ai rappresentanti delle testate giornalistiche.
Dichiarazioni che hanno lasciato di stucco, come quella a corredo del comunicato per l’incontro a Modica, con alcuni amministratori, nella stanza del sindaco Monisteri, assente per motivi di salute: “Modica è stata protagonista indiscussa di questa manovra finanziaria – ha commentato l’on. Abbate – riprendendosi quel ruolo centrale nel panorama regionale che per troppi anni le è mancato.”
A quale ruolo centrale nel panorama regionale si voleva riferire l’onorevole, non è dato sapere, piuttosto vanno stigmatizzate le tante critiche che gli sono state rivolte per aver concentrato un enorme mole di emendamenti solo sulla sua città, circa 3.550.000 mila euro per Modica, 1.660.000 per il Libero Consorzio, fra cui somme vincolate ad eventi sul territorio modicano, circa 1.400.000 euro per la vicina Scicli, 230.000 euro per la contrada di san Giacomo, 100.000 euro per Acate e 100.000 euro per Santa Croce Camerina.
Nessun emendamento per il capoluogo, e, in proposito, sarebbe interessante conoscere il parere dei democristiani di Ragusa sulla scelta del loro leader.
In ogni caso, considerata la delicatissima situazione di Modica, con il Comune al dissesto, coperto di debiti con un deficit di 100 milioni, va elogiata l’azione del parlamentare modicano che con i fondi, altrimenti irreperibili, cerca di dare ossigeno alla nobile decaduta, forse anche nella consapevolezza che si potrà prolungare solo per qualche settimana l’agonia.
Ben venga, quindi, l’aiuto per Modica, un estremo tentativo di mantenere un minimo di dignità, andando in soccorso di settori di primaria importanza, essenziali per la sopravvivenza, manutenzioni, mensa e trasporto scolastico, interventi per il settore turistico e per il randagismo, per il sociale e per tante altre piccole emergenze che, nelle tristi condizioni finanziarie della città, possono diventare macigni disastrosi.
Saranno gli elettori, e particolarmente quelli modicani, a giudicare l’azione dell’on. le Abbate, dovranno essere anche i vertici regionali della Democrazia Cristiana a valutare l’azione di Abbate, concentrata come sempre sulla sua città e non uniformemente sul territorio del collegio.
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