Alta velocità, i sindaci di Cosenza e Corigliano Rossano in trincea contro le scelte di Rfi

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La battaglia per l’Alta velocità dei treni entra ed esce dalle stanze dei Municipi. I sindaci del Cosentino non mollano e continuano a mettere a fuoco l’arena nella quale intendono spostare lo scontro politico. La questione è nota, il progetto finanziato con fondi Pnrr che da Praia avrebbe dovuto seguire lo sviluppo dell’autostrada del Mediterraneo con scali a Tarsia e Cosenza prima di procedere verso la Jonica, ha subito un ridimensionamento. Troppo alti i costi e pochi denari in cassa (svuotata dal Ponte) hanno convinto Rfi a fermarsi al raddoppio della galleria “Santomarco”, riportando il buio sul resto del Cosentino (escludendo di fatto una popolazione di circa 500mila residenti). Una decisione che ha fatto infuriare i primi cittadini.

E non è servito a far cambiare idea agli amministratori locali l’appassionato intervento dell’assessore ai Lavori Pubblici della Regione, Stefania Caracciolo: «Non esiste alcun taglio dei fondi per l’Alta Velocità in Calabria, né un loro fantomatico dirottamento verso altre opere. Rfi, che ha interlocuzioni quotidiane con le strutture della Regione, conferma tutti gli investimenti per oltre 9 miliardi di euro previsti per l’Alta Velocità ferroviaria Sa-Rc».

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Sospeso tra l’esigenza di aprire gli armadi per ripercorrere i sentieri dell’“inganno politico” e la necessità di smascherare gli avversari, Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, è l’ultimo in ordine di tempo a muovere l’attacco provando a svelare i punti di questa fase decisiva. «Ho letto con piacere le parole dell’assessore regionale Caracciolo, che finalmente esprime una posizione sulla questione dell’Alta Velocità in Calabria, evitando però di affrontare l’argomento vero: le risorse Pnrr. Quelle sono sparite e, come sostengo da tempo, questa è una diretta conseguenza del cambio di tracciato. Una scelta folle operata da Rfi con la complicità di una rappresentanza politica che evidentemente né ha una visione del territorio né ha idea di come funzionino certi fondi, convinti che il problema fossero 5, 10 o 20 minuti in più o in meno. L’esistenza di uno studio già realizzato, costato 35 milioni di euro, con tutti i percorsi semplificati previsti dalla normativa, garantiva il rispetto delle tempistiche quindi l’accesso alle risorse Pnrr, mentre era palese che ricominciare daccapo avrebbe imposto di rinunciarci. Sarò complottista, ma non escluderei che il cambio di tracciato sia stato deciso anche per sottrarre l’Alta Velocità calabrese dal Pnrr».

Stasi esclude ragioni tecniche: «Il tracciato interno dell’Alta Velocità rispetto alla complessità tecnica del Ponte è un luna park. La si smetta di insultare l’intelligenza dei calabresi con queste assurdità. Ma continuo a porre un’altra questione, quella politicamente, a mio avviso, più importante: la nostra classe politica si è chiesta se l’Alta Velocità deve essere un collegamento per la Calabria o semplicemente un collegamento tra la Sicilia ed il resto del Paese? Ecco il totale fallimento di chi si è fatto prendere per i fondelli ed ora vorrebbe prendere per i fondelli i calabresi, perché l’Alta Velocità è strategica per consentire sviluppo ai territori che connette, alle comunità che guadagna al servizio pubblico, ai tessuti produttivi che rende maggiormente competitivi, non se passa o meno dalla Regione. Al posto di rendere questo tema una questione di schieramento, si riprenda il dibattito sul tracciato e gli studi già realizzati, provando ad avviare le procedure integrate per rispettare la tempistica e recuperare le risorse Pnrr. In caso contrario i calabresi possono tranquillamente dire addio a questo treno».

Anche il sindaco di Cosenza, Franz Caruso aveva replicato a muso duro all’assessore regionale: «Le rassicurazioni riportate nel suo ultimo intervento sulla sussistenza dei finanziamenti e sulla volontà di realizzare l’alta velocità ferroviaria Sa-Rc, per come decisa e finanziata con Pnrr e Fondo complementare, risultano assolutamente superficiali e fuorvianti specie se correlate al silenzio che sull’argomento contraddistingue il governatore Occhiuto. A noi risultano, al contrario, attualmente in essere il finanziamento Pnrr del già appaltato lotto 1a Battipaglia-Romagnano, ed il finanziamento del raddoppio della galleria “Santomarco”. Per il resto sappiamo invece che nella relazione conclusiva del dibattito pubblico sui lotti “1B” e “1C” Romagnano-Buonabitacolo e Buonabitacolo-Praia la stessa Rfi afferma che non esiste adeguato finanziamento, così come della tratta Praia-Tarsia-Montalto non c’è più traccia né si intravvede posta finanziaria alcuna per la relazione Praia-Paola».

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