Un atto vandalico avvenuto durante le festività natalizie a Gubbio si è trasformato in una storia di responsabilità e riconciliazione. Il presepe di San Martino, realizzato con cura e dedizione dai volontari del quartiere, è stato danneggiato da un episodio avvenuto all’alba di Capodanno. Tuttavia, ciò che poteva restare un semplice caso di vandalismo è diventato un esempio di senso civico, grazie all’autodenuncia del responsabile, che ha deciso di scusarsi pubblicamente e di offrire risarcimento per i danni arrecati.
Nella notte di Capodanno, il responsabile – un nuovo residente del quartiere di San Martino – in preda all’euforia del momento, ha compiuto un gesto che lui stesso ha definito “una goliardata”. Nel tentativo di scherzare, ha fatto cadere una delle statue del presepe situata sul ponte di San Martino, causando danni alla statua dell’asino. Dopo aver rialzato la statua senza rendersi conto immediatamente della gravità del danno, ha lasciato il presepe senza alcun gesto riparatorio.
Il vandalismo è stato scoperto dai volontari del quartiere nei giorni successivi. Le immagini del presepe danneggiato hanno suscitato indignazione sui social e nei media locali, con numerosi cittadini che si sono uniti alle critiche verso l’autore del gesto.
Tuttavia, il responsabile non è rimasto in silenzio. Dopo aver appreso la gravità del suo gesto leggendo un articolo di giornale, ha deciso di scrivere una lettera agli organizzatori del presepe, assumendosi la piena responsabilità del danno e offrendo risarcimento. Nella sua lettera, pubblicata sui social e diffusa dagli organizzatori, l’autore del vandalismo ha espresso il suo profondo rammarico e si è scusato con i volontari e la comunità di San Martino.
L’autore dell’atto vandalico si è scusato pubblicamente e ha assicurato il risarcimento del danno
“Queste parole per porgere umilmente le mie scuse a tutti i volontari che si impegnano con dedizione e amore per il Quartiere alla realizzazione del presepe”, ha scritto. “Non cerco né giustificazioni né alibi, vorrei solo metterci la faccia e fare quello che la coscienza mi impone, ossia avere la possibilità di porre rimedio al danno commesso”.
La lettera non si è limitata a scuse formali. Il responsabile ha promesso di risarcire il danno in termini economici e ha offerto la sua disponibilità a collaborare con i volontari per lo smontaggio del presepe e il prossimo allestimento, se ritenuto opportuno.
“Vorrei camminare per strada a testa alta essendo da qualche tempo anche io residente del Quartiere che ho scelto”, ha aggiunto, sottolineando il suo desiderio di riconciliarsi con la comunità.
Sui social media, la lettera del responsabile ha ricevuto commenti di apprezzamento per il coraggio e la sincerità dimostrati. “C’è ancora gente onesta, che sa assumersi le proprie responsabilità”, hanno commentato alcuni degli organizzatori del presepe.
La comunità di San Martino ha accolto il gesto quale esempio di come anche un errore possa essere trasformato in un’opportunità di crescita personale e collettiva. Il responsabile ha infatti dimostrato che, pur commettendo un errore, è possibile rimediare attraverso un atto di responsabilità e impegno concreto.
Il presepe di San Martino è manifestazione natalizia che arricchisce il periodo delle Festività
Il presepe di San Martino è una delle tante manifestazioni natalizie che arricchiscono il periodo delle festività a Gubbio. Realizzato grazie all’impegno di volontari appassionati, rappresenta non solo una celebrazione della Natività, ma anche un simbolo di unità e collaborazione per il quartiere. Le scene del presepe sono curate nei minimi dettagli, con statue che richiamano la tradizione artigianale eugubina e un allestimento che si integra perfettamente nel paesaggio storico del quartiere.
Il danneggiamento del presepe aveva inizialmente lasciato l’amaro in bocca ai volontari, che avevano investito tempo ed energia nella sua realizzazione. Tuttavia, l’autodenuncia e le scuse del responsabile hanno contribuito a ricucire la ferita, trasformando un episodio negativo in una storia di riscatto e riconciliazione.
Spesso, gli atti di vandalismo vengono condannati senza possibilità di redenzione per i responsabili. In questo caso, però, l’onestà del responsabile ha permesso di spostare l’attenzione dal danno materiale alla possibilità di riparare e riconciliarsi con la comunità.
Questo episodio dimostra che anche gli errori più gravi possono essere affrontati con coraggio e responsabilità, offrendo un’opportunità di crescita sia per chi li commette che per chi li subisce. La comunità di San Martino, accogliendo le scuse del responsabile, ha dimostrato maturità e spirito di riconciliazione, trasformando un atto vandalico in un’occasione per rafforzare i legami tra i cittadini.
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