Il male per vincere ha bisogno di complici e i magi non furono complici di Erode

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Erode? Un uomo religioso e devoto, ma travolto dalla paura e dalla rabbia. Il Vangelo dell’Epifania ci invita a riflettere: chi sono oggi gli Erode e chi, come i Magi, osa disubbidire al potere? Il Giubileo e il messaggio del Papa sulla pace ci sollecitano a scelte concrete, dal disarmo alla giustizia sociale. Il potere, però, continua a seminare violenza e manipolare le coscienze, alimentando rabbia e paura. Anche nella Chiesa e nello sport si rischia l’ipocrisia, mentre il calcio sdogana armi e azzardo. Ma ci sono anche nuovi Magi, che scelgono di percorrere altre strade, opponendosi al male e rifiutando di esserne complici

Erode? Un sant’uomo, verrebbe da dire. Devoto e religioso. “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”. Più di così! Lo leggiamo nel Vangelo dell’Epifania, Matteo cap. 2. Sarebbero davvero tanti gli spunti di riflessione su Erode e sui Magi che “avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”.
Non c’è dubbio: Erode è il cattivo! E i Magi sono un modello da seguire, incontrano e adorano il Bambino e sono coraggiosi nel non tornare a riferire a Erode… Infatti sappiamo poi cosa succederà: la fuga in Egitto e “quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù”.
Erode da devoto e religioso si lascia travolgere dalla paura e sfoga tutta la sua rabbia.
E questo ci chiede di rileggere oggi, con i nomi e i cognomi di oggi, a cominciare dal proprio, chi è oggi Erode? E chi si comporta come i Magi, disubbidendo al potere di Erode? Il Vangelo ci chieda di attualizzare, di incarnare la Parola perché sia viva.
Abbiamo iniziato anche il Giubileo, che ci richiama a scelte concrete, come ci ricorda il Papa anche nel messaggio per giornata della pace dello scorso 1 gennaio: condono o riduzione del debito, eliminazione della pena di morte e disarmo, utilizzando “una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame”.
Oggi la prima cosa da fare è scegliere da che parte stare. E la tentazione del silenzio e dell’indifferenza, ci fa stare dalla parte di Erode. In fondo Erode ha dimostrato la sua ‘religiosità’, e non si è macchiato le mani di sangue. I mandanti hanno sempre le mani pulite. Hanno solo bisogno di fedeli esecutori, di qualcuno che ubbidisca loro ciecamente. I Magi hanno disubbidito al potere! E ci fanno riscoprire le parole di don Milani “l’obbedienza non è più una virtù ma la più subdola delle tentazioni…”.
Anche oggi i mandanti di tante stragi, di tante guerre (inutili stragi) hanno le mani pulite. Li vediamo in Tv in giacca e cravatta, spesso sorridenti. Hanno persone che eseguono ciecamente i loro ordini! I nomi? Ognuno facilmente li può trovare e sono tanti. Se i potenti di turno non avessero fedeli esecutori il loro potere crollerebbe.
Stare oggi dalla parte dei Magi significa dire no alla guerra, ad ogni sua preparazione, ascoltare la coscienza e percorrere altre strade. Le indicava papa Francesco ai giovani nel luglio 2022, presentando loro la figura del martire Franz Jägerstätter, che “preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici”.
Ma erode ha un suo fascino: è religioso e di fronte alla paura sfoga la sua rabbia. Il potere anche oggi alimenta la paura!


Il potere anche oggi semina e sdogana la rabbia, la violenza. In nome della sicurezza tanto declamata. Una sicurezza sempre più basata sulle armi.

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Nelle grandi guerre e nelle relazioni personali e sociali. Si respira aria di violenza e di rabbia. Il potere ci porta a ragionare in questo modo.

Cosa trasmettiamo alle giovani generazioni? Lo vediamo spesso anche nelle notizie di cronaca: paura e rabbia. Una rabbia cieca, sempre ‘contro’ qualcuno: le donne, i migranti, i senza tetto, i più deboli…

Il potere manipola le coscienze e ha paura di chi non si adatta, di chi non si ‘arruola’, di chi non è ‘uniforme’. Non a caso sono parole oggi molto usate. Scegliere di sporcarsi le mani, (altrimenti a che serve averle pulite se le teniamo in tasca, diceva don Milani), ci mette ogni giorno davanti a scelte concrete, piccole o grandi: dal conto in una banca ‘armata’, coinvolta nell’export delle armi, ad un lavoro, una scuola, una economia sempre più militarizzata e armata. Portare il Pil al 3% o anche al 5% per le spese militari? È una richiesta che non scandalizza. È quasi ovvio, normale. C’è bisogno di sicurezza, di armarsi, di guerra, di stragi contro qualcuno…
Anche nella chiesa si rischia il silenzio su queste scelte armate, ma anche il silenzio in situazioni di potere, di fronte ad una religiosità ipocrita, che magari difende il presepe e poi augura morte ai migranti. Il potere è demoniaco addormenta le coscienze. Lo vediamo in questi giorni, ad es. anche nel mondo del calcio. Si gioca la Supercoppa Italiana di calcio in Arabia Saudita. Non fa problema il regime Saudita. Non fa problema che a Riyad lo Stato italiano abbia venduto e continua a vendere le bombe della RWM Rheinmetall, prodotte a Domusnovas, che vengono usate per bombardare lo Yemen. È una strage, non un problema. Ci sono in ballo, per questa Supercoppa, 23 milioni di Euro. E per stare nel mondo del calcio va ricordato che la squadra tedesca del Borussia Dortmund ha come sponsor (con le proteste dei tifosi, è giusto ricordarlo), proprio la Rheinmetall, tra le più grande multinazionali produttrici di armi. E sulla maglia dei giocatori dell’Inter c’è lo sponsor Betsson, gruppo attivo nel settore delle scommesse. E così il calcio sdogana in un colpo solo armi e gioco d’azzardo.

Quanti Erode anche oggi! Ma anche quanti Magi, che oggi scelgono un’altra strada. Ricordando che “il male per vincere ha bisogno di complici”.





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