Il Pnrr non basta, Unimpresa: “Mancano 140 miliardi”

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di Giovanni Vasso





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Il Pnrr non basta: la denuncia di Unimpresa secondo cui mancano 140 miliardi per le opere infrastrutturali strategiche. In pratica, rischiamo di indebitarci con l’Europa per non riuscire neanche a pagare le opere di cui il Paese avrebbe bisogno per ammodernarsi. Unimpresa lancia l’allarme: l’ammanco è spaventoso, pari a poco meno di 140 miliardi di euro. Stando ai conti del Centro studi Unimpresa, sulla base dei dati pubblicati dalla Camera dei Deputati, il costo complessivo delle opere strategiche prioritarie è pari a 483 miliardi di euro, ma le risorse finanziarie disponibili ammontano a soli 343 miliardi. In pratica ci sarebbe uno scoperto pari a quasi un terzo del totale, equivalente, affermano gli analisti, a 139,9 miliardi. A pesare, per ben 23,3 miliardi, sarebbero gli aggiornamenti progettuali e gli adeguamenti tariffari per far fronte agli aumenti dei prezzi. Poi ci sono altri 12,3 miliardi che deriverebbero dai costi maggiori legati alle tratte per l’estero, in particolare alla Torino-Lione e ai lavori al Brennero. La situazione sarebbe particolarmente delicata sul fronte delle ferrovie: il piano prevede investimenti globali per 205,7 miliardi ma la disponibilità finanziaria sarebbe limitata a 129,6 miliardi. In pratica, mancherebbero 76 miliardi. Male pure le autostrade: le opere costeranno 161,9 miliardi ma servono 47,4 miliardi a fronte di una disponibilità stimata in 114,5 miliardi. Per i trasporti urbani, metropolitane e quant’altro, gli investimenti previsti sono da 59,5 miliardi ma di denaro disponibile ce ne sarebbe di meno: 51,3 miliardi. All’appello, quindi, ne mancherebbero almeno 8,2. Ma i fondi previsti non basterebbero, secondo gli analisti Unimpresa, neanche per il Ponte sullo Stretto, l’opera simbolo, quella fortemente voluta dal governo e in particolare dal vicepremier e ministro a Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini. In questo caso, difatti, i costi sono stimati in circa 13,5 miliardi di euro ma a disposizione, per ora, ce ne sono soltanto dodici. Manca un miliardo e mezzo così come, infine, ne mancherebbero 3,7 per i piani infrastrutturali legati ai porti che, a fronte di costi dichiarati in 18,8 miliardi possono contare “solo” su 15,1 miliardi disponibili. La presidente Unimpresa Giovanna Ferrara alza la voce e chiede interventi sul Pnrr e non solo: “Non possiamo permetterci che il nostro sistema produttivo venga penalizzato da ritardi burocratici o da un’insufficiente allocazione delle risorse. È essenziale un impegno deciso e coordinato del governo, che deve vedere nelle infrastrutture non una voce di spesa, ma un investimento per il futuro, capace di moltiplicare le opportunità di crescita per tutto il tessuto economico nazionale”. “Il governo – conclude Ferrara – deve intervenire con urgenza per sbloccare i progetti e reperire le risorse mancanti, utilizzando ogni strumento possibile, dal Pnrr ai fondi nazionali ed europei. Non dobbiamo perdere tempo, perché solo con infrastrutture moderne possiamo garantire alle Pmi italiane la possibilità di crescere costantemente e contribuire al rilancio dell’intero Paese”.


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