Omicidio di Mamadi Tunkara a Bergamo, il killer confessa: «L’ho accoltellato per gelosia, aveva una relazione con la mia ex»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


di
Maddalena Berbenni e Federico Rota

Svolta nelle indagini sull’accoltellamento mortale del vigilante Mamadi Tunkara, avvenuto venerdì in pieno centro a Bergamo. Il killer, Sadate Djiram, 28 anni, era stato lasciato dalla convivente italiana

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Era convinto che Mamadi Tunkara avesse una relazione con la sua ex fidanzata, una ragazza italiana che è già stata sentita dalla polizia. Voleva un chiarimento, sapere se fosse vero. 

Questa, almeno, è la versione dei fatti di Sadate Djiram, fermato per l’omicidio del vigilante nel tardo pomeriggio di sabato 4 gennaio. 




















































Ma se è vero che volesse una spiegazione va capito perché, allora, dalle modalità pare abbia teso un agguato a Tunkara, che ha accoltellato in via Tiraboschi, venerdì 3 dicembre, aggredendolo mentre la vittima stava andando al lavoro al Carrefour.  

Prima il silenzio e poi la confessione

Del Togo, Djiram ha 28 anni, studia alle scuole serali per diplomarsi ed è incensurato. In un primo momento, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Ma quando gli agenti della Squadra Mobile lo stavano per portare in carcere, ha detto loro che voleva parlare. Così,  è stato richiamato il difensore per assisterlo durante la confessione. «Ora rimangono altri atti da compiere – anticipa il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota – L’autopsia è stata fissata per martedì, inoltre verranno cercati riscontri di natura scientifica sull’arma ritrovata, che riteniamo essere quella usata per l’omicidio, e sugli indumenti che il fermato indossava quando è stato trovato su un treno diretto a Lugano dalla polizia svizzera per i controlli di frontiera».

La convivenza, poi lei lo aveva lasciato

Djiram ha convissuto per un anno con una ragazza italiana, che di recente lo ha lasciato. Quando stavano insieme, andavano a fare la spesa nel Carrefour dove lavorava la vittima. Dopo che la donna lo ha lasciato, il 28enne si era convinto che avesse iniziato a frequentare Tunkara. Dice di essere andato al supermercato a cercalo, per chiarire, di non averlo trovato e di averlo incontrato mentre se ne stava andando. Sostiene di essere stato aggredito per primo e di non aver portato il coltello per uccidere. Ma il pm gli contesta la premeditazione, oltre che i futili motivi. 

Lo zaino abbandonato e il controllo senza documenti

Djiram era al confine con la Svizzera quando si è imbattuto nel controlli della polizia elvetica, che l’ha riconsegnato al Paese di provenienza, l’Italia, come da consuetudine con gli stranieri senza documenti. Nel frattempo, già poco tempo dopo il delitto, la polizia di Bergamo aveva diramato l’allarme. Il killer in fuga aveva abbandonato lo zaino con all’interno i documenti. 

Le verifiche dopo il rintraccio

La svolta nelle indagini è arrivata in fretta. Si intuiva già dalle parole del procuratore aggiunto, nella tarda mattinata del 4 gennaio, al termine del vertice in Prefettura: «Il soggetto non è sottoposto a fermo né del pm né della polizia giudiziaria perché allo stato non ci sono elementi per sottoporlo al fermo», aveva puntualizzato confermando, però ai giornalisti, che il 28enne rintracciato al confine svizzero fosse il sospettato. «Stiamo lavorando, proseguiremo, non appena avremo elementi per dire se la gravità indiziaria sussiste vi diremo qualcosa», aveva annunciato.  

La fuga a piedi

Dopo quello che sembra sia stato un agguato, l’assassino era fuggito a piedi in via Ghislanzoni e poi verso via Paleocapa. Alcuni testimoni lo avevano descritto come un uomo adulto, dalla pelle scura, e «alto circa un metro e ottanta». Un paio di passanti lo avevano inseguito e un residente aveva filmato la fuga dalla finestra.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

L’ipotesi di un agguato

Alfio Sorti, titolare del bar La Caffetteria di Porta Nuova, aveva assisto alla scena dall’interno del suo locale. Sulla base delle modalità, aveva raccontato subito dopo l’omicidio: «Secondo me lo ha aspettato, poi l’ha buttato a terra. Lui ha capito la gravità, ha gridato “aiuto, aiuto”, ma è stata un’aggressione rapida». Ha parlato di «cattiveria, l’ha colpito con un coltello da cucina di grosse dimensioni». 

Un coltello ritrovato lungo la via di fuga

Intanto, stamattina, sabato 4 gennaio, la Scientifica della polizia ha ritrovato il coltello che molto probabilmente è l’arma del delitto. Era in un’aiuola, all’altezza del civico 22 di via Paglia, altra strada centrale che corrisponde alla via di fuga dell’assassino.

Il ministro: «Forze di polizia capaci»

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso «soddisfazione al capo della Polizia Vittorio Pisani per il rintraccio, avvenuto questa mattina (4 gennaio ndr) al confine con la Svizzera da parte della Polizia di Stato, di un cittadino togolese, ora negli uffici della Questura di Bergamo, gravemente indiziato di essere l’autore dell’efferato omicidio avvenuto ieri ai danni di Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza di un supermercato. L’identificazione e il rintraccio a poche ore dal delitto – ha aggiunto – conferma che le nostre forze di polizia hanno grande capacità non solo di prevenzione dei reati ma anche di assicurarne gli autori in tempi brevi alla giustizia . A chi ha operato nella circostanza ed all’autorità giudiziaria va il nostro plauso ed il nostro ringraziamento». 

Vertice in prefettura

L’omicidio in pieno centro ha destato allarme in città, infatti per stamattina 4 gennaio è stato convocato in Prefettura  un vertice straordinario 
del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. All’incontro, terminato verso le 13 e presieduto dal prefetto Luca Rotondi, con i vertici delle forze dell’ordine era presente, appunto,  anche il sostituto procuratore  Rota, che venerdì era andato sul posto del delitto insieme al pm titolare del fascicolo Silvia Marchina. 

Iscriviti alla newsletter di Corriere Bergamo

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

4 gennaio 2025 ( modifica il 5 gennaio 2025 | 15:07)

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link