Riserva naturale di Posta Fibreno, l’accorpamento scatena le polemiche: il caso

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“Le polemiche sull’accorpamento della riserva naturale di Posta Fibreno non sono giustificate dalla realtà dei fatti”. Lo afferma Daniela Maura, consigliere regionale di FdI dopo il caso sollevato nei giorni scorsi dal sindaco Adamo Pantano. Sulla vicenda era intervenuta anche la consigliera regionale Dem Sara Battisti.

Pantano: “Capodanno con il botto e il pacco”

“L’Assessore della Regione Lazio Righini ha depositato in Giunta Regionale la proposta di legge regionale recante “Disposizioni per il riordino delle aree naturali protette” lo scorso 30 dicembre. Tale proposta sopprime la Riserva Naturale lago di Posta Fibreno (istituita con legge regionale n.10 del 1983) accorpandola al Parco naturale dei Monti Simbruini con la nuova denominazione dell’Ente regionale di diritto pubblico “Parchi dei monti Simbruini e dell’Appennino laziale meridionale”, annullandone l’autonomia, l’identità e gli obiettivi originari. – Scrive Pantano.

Quindi dopo 40 anni dall’istituzione della Riserva naturale lago di Posta Fibreno (L.R. 10/83) si vuole sottrare la gestione al Comune di Posta Fibreno senza alcuna interlocuzione, senza alcun preavviso, senza alcuna motivazione se non di carattere burocratico, senza tener conto della distanza di 85 KM dal Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini (che è la più vasta area protetta del Lazio e si estende su un territorio di circa 30.000 ettari, tra le Province di Roma e Frosinone e ricade esattamente nei Comuni di Arsoli, Subiaco, Jenne, Cervara di Roma, Camerata Nuova e Vallepietra nella Provincia di Roma; Trevi nel Lazio e Filettino nella Provincia di Frosinone). Coinvolgerò il Consiglio Comunale e tutte le istituzioni sovraordinate al Comune, la nostra comunitá, il territorio, tutte le associazioni, scuole che lavorano e collaborano da anni per la promozione e valorizzazione della nostra Riserva, ci batteremo in tutte le sedi opportune e competenti affinché non si realizzi questo disegno scellerato che addirittura cancella proprio il nome della Riserva naturale lago di Posta Fibreno anche nella nuova denominazione.

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Stoppiamo questo tentativo indegno, verticistico che non tiene conto del territorio e della sua gestione, di tutto il lavoro che si è fatto negli anni a costi zero di gestione, le superate difficoltà dell’integrazione della popolazione del mio paese che ormai ha trovato equilibrio e condivisone del rispetto della riserva e nella sua valorizzazione e che ora dovrebbe essere gestita da un Ente che non sa nulla della storia e governo di questo posto unico.

Ricordo – conclude Pantano – che solo 6 mesi fa l’assessore regionale ai parchi on.le Righini venne a Posta Fibreno a partecipare a un evento della campagna elettorale per le elezioni comunali, a sostegno della lista avversaria, e per l’occasione fu accompagnato a visitare la riserva naturale. In tale occasione ha preso impegni importanti in nome della Regione per la valorizzazione e gli investimenti a favore della stessa Riserva. Quindi l’Assessore ha dimenticato o ha cambiato idea?”.

Battisti: “No alla soppressione”

“La Riserva Naturale del Lago di Posta Fibreno rappresenta un’eccellenza del nostro territorio, frutto di anni di impegno del Comune di Posta Fibreno. Nella scorsa legislatura, con l’amministrazione Zingaretti, tante sono state le iniziative e gli investimenti che ne hanno garantito la tutela e la valorizzazione, trasformandola sempre più in un importante polo turistico. Tuttavia, apprendo con preoccupazione della proposta di legge presentata in Giunta regionale, che prevede l’accorpamento della Riserva al Parco Naturale dei Monti Simbruini, senza alcun tipo di confronto con i soggetti interessati. Sì tratta di una decisione incomprensibile, sulla quale chiediamo immediata chiarezza, a partire dall’assessore Righini, che deve spiegare le ragioni di questa scelta”. – Così in una nota Sara Battisti, consigliera regionale del Partito Democratico. 

“Ringrazio il sindaco Adamo Pantano, il consiglio comunale di Posta Fibreno, il consigliere Manuel Lecce per aver intrapreso iniziative utili a sollecitare i necessari chiarimenti. È inaccettabile, infatti, che un provvedimento di tale portata venga elaborato senza una fase preliminare di consultazione con le realtà locali, gli amministratori e le comunità che da anni lavorano per preservare e valorizzare questa area naturale protetta. Trasparenza e dialogo con il territorio devono essere pilastri fondamentali per qualunque riforma. Chiedo quindi alla Regione Lazio di spiegare le ragioni di tale scelta e di chiarire i motivi del mancato coinvolgimento degli attori interessati. La tutela dell’ambiente e il rilancio delle nostre riserve naturali non possono prescindere dalla collaborazione con chi vive e opera in quei territori. Per questo, ho presentato una interrogazione in consiglio, sottoscritta dalla collega Tidei, indirizzata al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e all’intera giunta, sperando che venga anche sospesa la decisione prima dei dovuti chiarimenti”.

La versione di Maura

“Il riordino delle aree naturali protette è stabilito dall’articolo 39 della legge 29/97, ma posso rassicurare che da parte dell’amministrazione regionale c’è la ferma volontà di garantire gli investimenti per la tutela dell’area e di tutelare il personale della riserva che resterà operativo nella sede attuale. L’unico vero cambiamento riguarderà l’ente gestore dell’area naturale, che non sarà più il Comune, ma un ente parco, che ha sicuramente maggiori competenze in materia di ambiente. 

Per quanto riguarda, infine, la denominazione del nuovo ente, posso già annunciare che sarà mia premura presentare un emendamento alla legge affinché rimanga la dicitura Fibreno. Invitiamo quindi l’amministrazione comunale e l’opposizione regionale ad abbassare i toni in attesa di conoscere i contenuti della riforma che, siamo convinti, porterà benefici all’intero territorio.” Così ha chiarito in una nota stampa il consigliere regionale Daniele Maura.



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