“Rispetto alla visita di agosto la situazione presenta dei peggioramenti”

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Visita in carcere a Rimini, in occasione delle festività natalizie, per il Partito radicale. La visita si è svolta con la partecipazione di Ivan Innocenti del consiglio generale del partito, alla presenza del consigliere del Comune di Rimini Giuliano Zamagni.

“La situazione presenta dei peggioramenti rispetto alla visita di agosto. I luoghi visitati sono la sezione uno, la sezione dei semiliberi e l’infermeria – spiega il Partito radicale -. La sezione prima conferma il degrado e il luogo malsano in cui le persone detenute e il personale penitenziario sono ormai da lunghi anni costretti. Celle con muffe diffuse, angolo cottura e cucina accanto alla tazza del water, bagni senza docce e porte. Le docce in comune non funzionano, delle cinque presenti solo due sono considerate agibili per l’igiene personale e anche queste sono in condizioni non degne. L’Ausl già dal 2020 indica la prima sezione rischiosa per la salute di chi vi permane e non risolvibile con ordinaria manutenzione”.

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Sono già stanziati due milioni di euro per la ristrutturazione dell’ala che comprende al primo piano la sezione uno e al piano terra la sezione sesta inagibile dal 2016 e in cui è prevista la realizzazione di uno spazio di lavoro nell’ambito della legge Smuraglia. “L’inizio dei lavori da mesi è previsto imminente e le ultime indicazioni sono per gennaio, ma la direzione segnala che non sono state ancora date indicazioni per la gestione delle persone all’interno detenute e la preoccupazione è che se passa questo periodo invernale poi con l’avvicinarsi del periodo estivo per esigenze di carcerazione l’intervento possa slittare ancora – sostiene il Partito radicale -. Utile è stato l’interessamento dei parlamentari Domenica Spinelli, Beatriz Colombo e Marco Croatti che a giugno si sono interessati degli stanziamenti dopo l’incontro con la direzione del carcere. Ora serve un ulteriore passo in avanti per questa inumana situazione”.

Una sezione del carcere di Rimini è esterna al carcere stesso. “Caso che ritengo unico nel nostro paese – aggiunge Ivan Innocenti -. È la sezione semiliberi. Si trova in un edificio confinante con la recinzione del carcere stesso. È un edificio che il comune di Rimini ha donato al carcere molti anni fa. In questa sezione sono detenute le persone semilibere, detenuti che svolgono attività lavorative all’esterno del carcere nella comunità dei liberi. È un importante luogo di reinserimento della persona detenuta e del percorso per ridurre ed eliminare la recidiva. Dovrebbe essere un luogo principe per il reinserimento e per il percorso riabilitativo. Invece imbruttisce l’essere umano. La palazzina si presenta fatiscente e compromessa da evidenti crepe. I locali dove si cucina sono privi di aspirazione, con acqua che entra dal tetto e pieni di muffa. Le docce comuni non funzionano e gli interventi di riparazione precedenti hanno lasciato i pavimenti demoliti e con i tubi a vista. Le camerate dove pernottano i detenuti sono luoghi dell’orrore”.

“L’ambulatorio sanitario lamenta l’assenza di specialisti – aggiunge il Partito radicale -. Ritengono che la presenza una volta al mese di pneumologo, oculista, diabetologo, infettivologo e dermatologo potrebbe migliorare considerevolmente la condizione di prevenzione nella popolazione penitenziaria e ridurre i costi di trasporto in ospedale. La sanità penitenziaria è in carico alle Regioni”.

Alcuni numeri

Le statistiche dell’anno 2024 comunicate al ministero della Giustizia indicano 109 le persone che hanno goduto di permessi e in sette le persone ammesse al lavoro esterno. Sono invece 78 le persone inviate in misure alternative di cui 20 in detenzione domiciliare, 57 affidati a servizi sociali e uno espulso. Sono indicati in 407 i turni dei lavoranti interni.

Al 3 gennaio 2025. Posti regolamentari 118, detenuti presenti 133, sovraffollamento del 113%. Pianta organica personale penitenziario: 139 unità, effettivamente in servizio 72. Il personale effettivamente in servizio è la metà del previsto. Detenuti in attesa di giudizio 47, il 36% del totale.

Detenuti tossicodipendenti 55, il 42% del totale. Infine 15 i detenuti semiliberi che lavorano.



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