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NASPI 2025: svolta epocale per i lavoratori dipendenti che mirano all’assegno di disoccupazione. Ora è possibile averlo anche con dimissioni volontarie.

Quando si perde il lavoro, è naturale chiedersi quali strumenti di supporto siano disponibili. In Italia, uno dei più importanti è la NASPI nonché Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, un’indennità di disoccupazione gestita dall’INPS che offre un aiuto economico temporaneo a chi si trova senza lavoro in modo involontario. E ci sono novità importantissime in merito in vista di questo nuovo 2025 subentrato.

NASPI nuove regole 2025: come si potrà avere l’assegno di disoccupazione – Casertanotizie.com

La NASPI è stata introdotta nel 2015 con il Jobs Act, riformando il sistema di ammortizzatori sociali per renderlo più moderno ed efficace. Si tratta di un sostegno economico mensile dedicato ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro in modo involontario. Questa misura ha sostituito le precedenti forme di indennità di disoccupazione, semplificando e uniformando i criteri di accesso e le modalità di calcolo.

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Il principio alla base è semplice: garantire un aiuto concreto mentre il lavoratore cerca una nuova occupazione. Il tutto viene gestito dall’INPS, che si occupa di verificare i requisiti, calcolare l’importo e erogare le somme spettanti.

Come funziona la NASPI: requisiti e importo

Per accedere alla NASPI è stato finora necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali:

  1. Stato di disoccupazione: il lavoratore deve essere privo di impiego per cause indipendenti dalla sua volontà, come un licenziamento o la scadenza di un contratto.
  2. Requisiti contributivi: servono almeno 13 settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.
  3. Requisiti lavorativi: è richiesta la presenza di almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti.

L’importo della NASPI viene calcolato sulla base della retribuzione media mensile percepita negli ultimi quattro anni, con un tetto massimo stabilito annualmente dall’INPS. L’indennità ha una durata pari alla metà delle settimane di contributi versati negli ultimi quattro anni, fino a un massimo di 24 mesi.

La richiesta della NASPI si effettua esclusivamente in via telematica sul sito dell’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Una volta presentata la domanda, l’INPS esamina i requisiti e comunica l’esito. L’erogazione avviene solitamente entro 30 giorni dalla richiesta, con pagamenti mensili.

Le nuove regole per la NASPI dal 2025

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Naspi, tutte le novità in arrivo dal 1° gennaio 2025 (Foto da Ansa) – Casertanotizie.com

Dal 2025, l’accesso alla NASPI subirà importanti modifiche, volte a estendere la platea dei beneficiari e adattare il sistema alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Ecco cosa cambia:

  1. Disoccupazione involontaria e dimissioni volontarie: il requisito della disoccupazione involontaria rimane fondamentale per accedere alla NASPI, ma ci sono novità significative per chi si dimette volontariamente. Sarà infatti possibile richiedere l’indennità anche dopo aver presentato dimissioni, a condizione che siano soddisfatti nuovi criteri.
  2. 13 settimane di contribuzione post-dimissioni: chi si dimette potrà accedere alla NASPI se, successivamente alla fine del rapporto di lavoro, avrà maturato almeno 13 settimane di contributi in un nuovo impiego. Questo introduce un elemento di continuità contributiva, incentivando i lavoratori a rientrare nel mercato del lavoro prima di richiedere il sostegno.
  3. Scadenza naturale del contratto: per i contratti a termine, resta la possibilità di accedere alla NASPI, purché siano rispettati i requisiti già previsti, come il numero minimo di contributi.

L’introduzione di criteri più flessibili per le dimissioni volontarie rappresenta una svolta significativa. Questo cambiamento mira a sostenere i lavoratori che, per motivi personali o professionali, decidono di lasciare un impiego ma continuano a contribuire al sistema previdenziale. La possibilità di accedere alla NASPI in seguito a un nuovo impiego che soddisfi i requisiti di contribuzione offre maggiore sicurezza a chi desidera cambiare lavoro senza rischiare di trovarsi senza supporto economico. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un contesto lavorativo in continua evoluzione, dove la flessibilità è sempre più richiesta sia dalle aziende sia dai lavoratori.

Inoltre, questa misura risponde a un bisogno crescente di stabilità per i lavoratori, che spesso si trovano costretti a bilanciare aspirazioni personali, esigenze familiari e opportunità professionali. L’accesso alla NASPI dopo un periodo di lavoro successivo alle dimissioni rappresenta una sorta di “ponte” tra una posizione lavorativa e l’altra, favorendo non solo il ricollocamento ma anche la capacità di pianificare un futuro professionale con maggiore serenità. Si tratta di un passo avanti verso un mercato del lavoro più dinamico e inclusivo, capace di rispondere alle esigenze di un’economia moderna e dei suoi protagonisti, rafforzando il legame tra sicurezza sociale e flessibilità lavorativa.

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