BonelliErede: come rendere l’uso dei data center sostenibile

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


La continua crescita della digitalizzazione e l’adozione di tecnologie avanzate come il cloud computing e l’intelligenza artificiale stanno trasformando i data center in elementi chiave dell’infrastruttura economica globale. Tuttavia, questa espansione comporta sfide significative, soprattutto in termini di sostenibilità e sicurezza energetica. I data center richiedono, infatti, ingenti quantità di energia, risorse idriche per il raffreddamento e ampia banda per le telecomunicazioni, diventando così grandi consumatori di risorse critiche. In Italia, un Paese che nel 2023 ha importato il 16,8% del suo fabbisogno elettrico totale, la crescente domanda energetica dei data center evidenzia le vulnerabilità del sistema e solleva questioni sulla sostenibilità di lungo periodo, evidenziando la duplice sfida che il settore energetico italiano deve garantire per ottenere approvvigionamenti sicuri e stabili, riducendo, al contempo, l’impatto ambientale e le emissioni di CO2. In questo contesto, come può l’industria coniugare la crescente domanda di calcolo digitale con la necessità di preservare risorse naturali e ridurre le dipendenze energetiche estere, promuovendo contestualmente un futuro più sostenibile per tutti? Ne parliamo con Catia Tomasetti, Partner di BonelliErede e Leader del Focus Team Infrastrutture, Energia e Transizione Ecologica. 

Qual è la posizione dell’Italia nella competizione nel mercato dei data center?

Nello scenario internazionale, paesi come Stati Uniti, Cina e India hanno investito moltissimo in infrastrutture e tecnologie cloud. In Europa, la costruzione di data center è in forte crescita, con Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Francia che guidano il mercato grazie alla loro naturale idoneità nello sviluppo di strutture su larga scala raffreddate mediante sistemi di free cooling. Inoltre la presenza di un mix energetico basato su fonti di energia rinnovabili a basso costo e l’elevata disponibilità di aree e siti a costi contenuti, sta attraendo le cosiddette Big Tech a investire in paesi come Spagna, Portogallo e Grecia, nell’ottica di un’ottimizzazione massimale di costi e processi. Anche in Italia il mercato dei data center è in forte ascesa: come si legge in un recente report dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, è stata annunciata la progettazione e costruzione di 83 nuove facilities tra il 2023 e il 2025, con un investimento potenziale pari a 5 miliardi di euro. In questo contesto, anche grazie alla solida infrastruttura delle telecomunicazioni già operativa, la Lombardia e Milano in particolare sembrerebbero avviarsi a diventare un nuovo hub europeo, considerata anche la posizione geografica strategica che il nostro paese ha nel Mediterraneo. È inoltre positivo osservare l’interesse dell’esecutivo nel settore dei data center: è recente la delibera del Consiglio dei Ministri che dichiara il preminente interesse strategico nazionale di un programma di investimenti in Data Center di AWS di 1,2 miliardi di euro a cui consegue, ai sensi del D.L. 104/2023, una sensibile semplificazione e acceleramento delle procedure autorizzative. In conclusione, anche se attualmente non possiamo dire che l’Italia sia un paese leader in Europa, ci sono tuttavia certamente i presupposti perché possa diventarlo.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Quali sono le principali sfide in termini di sostenibilità?

Le principali sfide in termini di sostenibilità per i data center riguardano, tra le altre cose, il significativo consumo energetico e l’uso intensivo di acqua, nonché la gestione della moltitudine di rifiuti elettronici prodotti. Tali sfide non sono però insormontabili: è possibile, infatti, utilizzare energie rinnovabili in loco per soddisfare il fabbisogno energetico dei data center, mediante lo sviluppo di annessi impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, e altresì riutilizzare l’acqua impiegata nei sistemi di raffreddamento tramite impianti a circuito chiuso, la depurazione delle acque, e/o il recupero del calore dissipato mediante sistemi di riscaldamento ad hoc. Nonostante i data center abbiano un fabbisogno di risorse notevole (con implicazioni significative sul corretto utilizzo di tali risorse), ricoprono un ruolo importantissimo nella società considerato che supportano ecosistemi digitali vitali, dalla gestione di servizi essenziali, come il servizio idrico integrato, fino all’intelligenza artificiale. I data center sono quindi essenziali per sostenere l’innovazione, il progresso tecnologico e lo sviluppo economico, e in considerazione di quanto precede, è indispensabile lavorare per ottimizzare la loro efficienza, bilanciando la necessità di supportare una società digitale con il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Cosa stanno facendo i principali operatori per mitigare il dispendio di risorse? 

La gestione coordinata di reti essenziali come quelle idriche, elettriche e delle telecomunicazioni attraverso l’adozione di tecnologie avanzate come l’Internet of Things e le Smart Grid permette il monitoraggio in tempo reale del consumo effettivo di energia e acqua. Un esempio significativo è il data center di Facebook a Luleå, in Svezia, che sfrutta il clima freddo per il raffreddamento naturale dei server, riducendo significativamente il consumo energetico e le fonti idroelettriche locali per la sua alimentazione. In Danimarca, Apple ha sviluppato un data center che utilizza il calore in eccesso generato dai server per riscaldare le abitazioni vicine. Tali approcci integrano quindi le infrastrutture termiche ed energetiche locali con le operazioni del data center, e consentono un sostanziale incremento dell’efficienza energetica complessiva nonché la sostenibilità ambientale. Lo sviluppo dei nuovi data center, più efficienti fino al 70% rispetto alla precedente generazione, è di solito accompagnato da una significativa strategia di investimenti nell’ambito delle rinnovabili. Per esempio i MAGs (Microsoft, Meta, Amazon, Google) sono investitori primari in questo settore: Google e Meta nel geotermico (150 MW entro il 2027), Amazon con più di 500 progetti attivi (77K GWh/anno), Microsoft con 10 miliardi di dollari di investimenti.

Come sarà possibile garantire che gli investimenti nei data center favoriscano uno sviluppo sostenibile?

Per garantire che gli investimenti nei data center favoriscano uno sviluppo sostenibile, è fondamentale stabilire un quadro normativo che equilibri l’attrazione di investimenti con la sostenibilità e l’inclusione sociale. Come anticipato, i data center ricoprono certamente una posizione centrale nell’economia attuale digitale e pertanto il loro sviluppo dovrà necessariamente tenere a mente un’equa allocazione delle risorse, assicurando conseguentemente che non vengano sottratte risorse essenziali ai più svantaggiati. Il percorso sin qui delineato rispetterebbe anche il patto sociale europeo, garantendo che gli stessi data center contribuiscano al rafforzamento delle infrastrutture sociali essenziali senza comprometterle. È infatti questa la direzione del legislatore europeo che, nel quadro della sostenibilità, ha recentemente previsto precisi obblighi di reporting con la Direttiva 2023/1791 (EED) sull’efficienza energetica nonché con la Direttiva 2022/2454 (CSRD) in relazione alla corporate sustainability.

Quali strategie dovrebbe adottare l’Italia per diventare più competitiva nel settore dei data center e delle infrastrutture digitali? 

Per rendere l’Italia più competitiva nel settore dei data center e delle infrastrutture digitali, il Paese dovrebbe innanzitutto adottare strategie che puntino alla definizione di un quadro regolatorio chiaro e certo relativamente all’installazione e disciplina dei data center a livello nazionale. In questa direzione sembra muoversi una recente proposta di legge delega al governo presentata il 16 luglio 2024. La proposta ha come principi cardini, tra l’altro, l’identificazione di una disciplina di carattere generale dei centri di elaborazione dati, la definizione di procedure autorizzative semplificate per la costruzione di nuove infrastrutture e infine l’incentivo agli investimenti pubblici e privati nell’innovazione tecnologica per il settore dei data center. Parallelamente, è fondamentale potenziare la rete elettrica nazionale per garantire la fattibilità dello sviluppo infrastrutturale richiesto dai data center. Questo implica investimenti significativi, come quelli pianificati da Terna, l’operatore della rete nazionale, per migliorare e aggiornare le infrastrutture di rete.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Come può essere incentivata una collaborazione efficace tra il settore pubblico e quello privato per uno sviluppo infrastrutturale sostenibile? 

Per incentivare una collaborazione efficace tra il settore pubblico e quello privato per uno sviluppo infrastrutturale sostenibile, è necessario andare oltre la semplice esistenza del quadro giuridico delle partnership pubblico-privato (PPP). Sebbene il framework normativo relativo al PPP sia già presente, manca una programmazione strategica e coordinata che orienti questa collaborazione allo sviluppo e implementazione dei data center. Sarebbero, infatti, necessari piani a lungo termine con obiettivi chiari, che coinvolgano tanto il settore privato quanto il settore pubblico sin dalle fasi iniziali relative alla pianificazione. Inoltre, l’offerta di incentivi fiscali e finanziari potrebbe stimolare l’interesse del settore privato a partecipare a progetti sostenibili. Certamente, è positivo riscontrare le iniziative recentemente adottate dal MASE, che ha pubblicato le nuove linee guida per la sostenibilità ambientale dei data center, con lo scopo di fornire riferimenti chiari per le procedure di valutazione ambientale, offrendo un quadro chiaro e omogeneo agli operatori che intendono operare nel mercato. A tutto quanto sopra si aggiungono le attuali ulteriori attuali iniziative, come per esempio la garanzia SACE Archimede, mediante cui gli operatori possono usufruire di garanzie connesse a investimenti nei settori, tra gli altri, delle infrastrutture, e l’innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi