Il magnate proprietario di X (ex Twitter), Tesla e Starlink, ha compiuto un viaggio in Toscana, alla ricerca di una base sia per i suoi progetti globali che per il relax: occhi puntati sul castello di Montepò e quello di Buonconvento
«No comment, se ci sono novità vi faremo sapere». Iacopo Biondi Santi, della famiglia omonima che negli ultimi anni ha rilanciato il castello di Montepò, nel comune maremmano di Scansano, come una delle aziende vitivinicole più pregiate della Toscana, non smentisce il gossip sull’interessamento di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e anche uno dei più potenti ora che si appresta a diventare una sorta di braccio destro del presidente americano Donald Trump, all’acquisto di questa proprietà di grande fascino e prestigio.
Un affare che secondo le indiscrezioni potrebbe essere duplice e comprendere anche l’acquisizione di un altro castello molto noto, quello di Bibbiano, nel comune di Buonconvento. L’altro scenario sarebbe che l’interessamento per uno dei due castelli sarebbe alternativo all’altro. Per altro la struttura nel Senese era già stata attenzionata dal miliardario sudafricano, che nel 2022, dopo un soggiorno a Castiglion del Bosco, se ne era innamorato.
Il tutto, secondo le anticipazioni del “Tirreno”, che riprende quanto già scritto dal “Times” di Londra e da altre fonti americane, sarebbe il risultato di un viaggio che il magnate proprietario di X (ex Twitter), Tesla e di Starlink, un uomo che da solo vale quanto il Pil di un paese come il Portogallo, ha compiuto in Toscana, alla ricerca di una base locale sia per i suoi progetti globali che per il relax di un multimiliardario senza tregua, sudafricano di origine ma capace di costruire una fortuna senza pari negli Stati Uniti, con un patrimonio che va dalle auto elettrice ai progetti aerospaziali e al mondo dei social: grazie a X Musk ha avuto un ruolo decisivo nell’elezione di Trump.
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La notizia è ovviamente piombata con la forza di una bomba sui paesi interessati. Avere per vicino di casa una potenza economico-mediatico-politica come Musk non può lasciare indifferente nessuno. A Scansano, però, un comune che di recente ha conosciuto un’importante valorizzazione turistica nell’entroterra maremmano, alle spalle di uno dei tratti di costa più famosi della Toscana, nessuno sa ancora niente di preciso, neppure il sindaco Maria Bice Ginesi: «A me nessuno ha detto niente – spiega lei al telefono – ho letto anch’io i giornali, ma oltre non sono in grado di andare».
Un messaggio simile a quello del primo cittadino di Buoncovento Riccardo Conti: «Questa volta non ne so niente, mentre in passato avevo avuto notizia di questo interessamento. Detto ciò, per noi sarebbe un grande opportunità e una conferma dell’appeal di queste zone». Scelte non a caso anche dall’ex presidente Barack Obama qualche anno fa, nel corso del soggiorno a Borgo Finocchieto. Il castello di Bibbiano al momento è disabitato. Appartiene a una società privata, che anche altri immobili in zona.
Elon Musk, nel corso della sua recente visita in Toscana, avrebbe illustrato ai conoscenti più stretti anche alcuni progetti riguardanti la copertura fotovoltaica della regione, che lui vorrebbe estendere, coprendo i tetti delle città con pannelli capaci di potenziare la rete delle energie rinnovabili. Come è noto, il magnate ha un rapporto particolarmente stretto con la premier Giorgia Meloni, con la quale si è incontrato anche durante il recente viaggio della presidente del consiglio a Trump, alla vigilia del suo insediamento.
Il castello di Montepò, di origine medioevale, si trova al centro di una tenuta di circa 600 ettari, 50 dei quali coltivati a vigna, sulle prime colline che dalla costa risalgono verso la Maremma interna. Secondo i parametri stabiliti da un’asta di una decina di anni fa, il valore dell’intera tenuta si aggira sui 17 milioni. I Biondi Santi, famiglia molto nota nell’imprenditoria vinicola, affondano le radici nell’800, quando Ferruccio Biondi Santi impiantò il primo vigneto di Montalcino.
Il castello di Bibbiano, risalente a prima dell’anno Mille, è ancora più antico, e fu inizialmente feudo di un conte longobardo. Successivamente un imperatore del Sacro Romano Impero Germanico lo donò all’abbazia di Sant’Antimo, nei secoli seguenti il passaggio alla Repubblica Senese. Qui Pietro Lorenzetti, celebre pittore del Trecento senese lasciò la sua ultima opera, altri restauri si devono a uno degli architetti più famosi del Rinascimento, Baldassarre Peruzzi.
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