Il Ministero della Cultura ha approvato il progetto di fattibilità del Sin di Bagnoli-Coroglio, ma rilevato delle “criticità” e dato prescrizioni: “Non rispettato il valore marinaro del Borgo Coroglio”
Il progetto di riqualificazione di Borgo Coroglio a Bagnoli “non ha tenuto conto dei valori paesaggistici” e del “valore corale di insediamento storico di carattere “marinaro”. È il giudizio del Ministero della Cultura sul progetto di fattibilità tecnico-economica per rivitalizzare l’ex area Italsider di Napoli Ovest. Dal ministero anche la prescrizione a ridurre cemento e asfalto e aumentare, invece, il verde. Per la zona del Borgo Coroglio, per esempio, viene suggerito di piantare agrumi, piante da frutto e erbe aromatiche.
Il parere del Ministero della Cultura è arrivato l’11 dicembre scorso, nell’ambito della Conferenza di Servizi per l’approvazione dei progetti di fattibilità tecnico-economica relativa al secondo Stralcio di Rigenerazione Urbana del Programma di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana (PRARU) del Sito di Interesse Nazionale Bagnoli-Coroglio, indetta dal commissario straordinario l’11 novembre scorso.
Nel documento, riportato nel verbale conclusivo della conferenza dei servizi del 19 dicembre, il dicastero retto dal ministro Alessandro Giuli, pur dando parere favorevole, sottolinea, però anche le “criticità del progetto” per gli aspetti di tutela architettonica e paesaggistica, prescrivendo al Commissariato Straordinario dei miglioramenti. Richieste accolte dall’ente commissariale, che ha annunciato che saranno integrate poi nel progetto esecutivo.
“Non rispettato il valore marinaro del Borgo Coroglio”
Sul Borgo Coroglio, che dovrebbe essere in parte abbattuto e in parte riqualificato, il ministero ritiene che “le soluzioni proposte non hanno tenuto debitamente in conto i valori paesaggistici tutelati rappresentati, in questa parte del waterfront di Bagnoli, dal valore corale di insediamento storico di carattere “marinaro”, ancora esistenti, seppur degradati e in pessimo stato di conservazione”.
E aggiunge che “le tipologie edilizie sostitutive, seppur “ispirandosi alle forme architettoniche delle preesistenze come riferimento identitario”, appaiono ancora troppo indifferenziate, riferite ai rapporti planovolumetrici più che a quelli tipologici, soprattutto per una pressoché unica soluzione formale degli edifici destinati alla residenza”.
A Bagnoli “più verde e meno cemento”
Per quanto riguarda la tutela architettonica, in merito alla “ristrutturazione ricostruttiva con totale demolizione e ricostruzione del “Borgo Coroglio”, il Ministero chiede che nella progettazione esecutiva si “tenga conto dei singoli episodi edilizi, almeno quelli di primo impianto e sostanzialmente legittimi, del loro stato di conservazione e delle loro caratteristiche architettoniche, con il sostegno di un rilievo materico puntuale, in modo da comprendere le reali possibilità di revisione in chiave maggiormente conservativa della soluzione progettuale proposta, in virtù di una minore alterazione dei valori paesaggistici tutelati, insiti nella coralità dell’insediamento e nella pluralità delle stratificazioni”.
E aggiunge che le specie botaniche scelte per il nuovo borgo “dovranno essere affiancate o sostituite da piante tradizionalmente legate agli spazi residenziali di questi borghi marinari quali gli agrumi, le piante da frutto e le erbe aromatiche”. “È obbligatorio – sottolinea il ministero – garantire una maggiore percentuale della permeabilità dei suoli, riducendo le superfici asfaltate, da destinare esclusivamente ai tratti carrabili, o cementizie, anche drenanti, a favore di soluzioni maggiormente compatibili con la tutela delle aree costiere”.
Macchia mediterranea per le aree destinate a hotel e lidi
Il ministero evidenzia criticità anche per le aree destinate ad hotel e alla balneazione, che dovrebbero sorgere nella zona cosiddetta “extra borgo”:
“Il progetto degli edifici, destinati alla produzione di beni e servizi legati alla ricettività e alla fruizione turistica e all’ospitalità, presenta soluzioni formali rappresentate negli elaborati da scelte che legano gli edifici più a una tipologia di memoria “industriale” che a quelle di impianto costiero, da realizzare utilizzando sistemi a secco e materiali facilmente riciclabili”.
Da qui, l’invito della Soprintendenza ad una verifica preventiva “dell’interesse archeologico, prescrivendo, nello specifico, l’esecuzione di indagini geoarcheologiche”;
Nell’area della “Villetta Giardino” “si dovrà inserire tra le specie vegetali di nuovo impianto un maggior numero di essenze tipiche della Macchia mediterranea, con disposizione planimetrica geometricamente più casuale e spontanea, almeno in qualche punto, in modo tale da consentire qualche cedimento ad ispirazioni organiche, favorevole a una maggiore naturalità del giardino”.
Mentre per il “Villaggio balneare” “si dovranno prevedere, preferibilmente, coperture piane, in continuità con l’edilizia preesistente, che permettano un’istallazione fotovoltaica meno impattante”. E, ad ogni modo, bisognerà utilizzare pannelli trasparenti e chiari, anti-riflesso. Colori bianchi e chiari anche per i muri perimetrali. Mentre “tutti i percorsi pedonali e ciclabili dovranno essere realizzati in materiali permeabili e assorbenti a finitura chiara, che privilegino gli stabilizzati, le terre, le sabbie naturali”.
Siepi e pergolati sulle aree di parcheggio
Più verde e meno asfalto anche nelle aree di parcheggio che dovrebbero sorgere nella zona a ridosso del Pontile Nord di Bagnoli, con la “possibilità di ridurre, al di sotto della pavimentazione in legno di progetto, le superfici a cemento a favore di una maggiore percentuale di permeabilità dei suoli, attraverso tagli che consentano inserti vegetazionali”.
Le parti dell’area arredate con panchine e i percorsi pedonali, conclude il Ministero, “dovranno essere completati da sistemi ombreggianti, pergolati o pensiline, realizzate in metallo e lamiera leggera o tessuti o, preferibilmente, vegetazione rampicante da piantumare nelle aiuole”, “in modo da portare in maggiore equilibrio il rapporto tra vegetazione e costruito”.
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