M&A, grande rimonta del mercato in Italia nel 2024 con 73 mld euro di controvalore (+91%), distribuito su 1.369 deal (+8%). Lo calcola KPMG

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Forte ripresa del mercato m&a italiano nel 2024, con circa 73 miliardi di euro di operazioni concluse, una cifra del 91% più alta rispetto ai 38 miliardi del 2023, spalmata su 1.369 deal, in crescita dell’8% dalle 1.272 operazioni dell’anno prima, e quindi con un aumento significativo della dimensione media delle transazioni. Non a caso, sono state 15 le operazioni sopra il miliardo di euro di controvalore. Lo calcola KPMG nel suo ultimo report sul mercato (si veda qui il comunicato stampa), dopo che il trend era risultato evidente già alla fine del terzo trimestre, quando il controvalore complessivo delle operazioni aveva raggiunto quota 61,1 miliardi di euro per un numero di 1.016 deal, in netto rimbalzo rispetto al dato di 25 miliardi di euro per i primi 9 mesi del 2023, quando erano state mappate 1.007 operazioni (si veda altro articolo di BeBeez).

A trainare le statistiche, è stato in particolare i giga-deal sulla NetCo di TIM che da solo vale 18,8 miliardi di euro, al netto degli earn-out (o 14,2 miliardi, se si considera solo il deleverage netto per TIM, come calcola KPMG). Ricordiamo, infatti, che a inizio luglio NetCo, la società che detiene il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa di telecomunicazioni di TIM, è stata conferita in FiberCop,  la joint venture tra TIM e KKR che comprende la rete fissa secondaria di TIM, che a sua volta è stata acquisita da Optics BidCo, società controllata da KKR e partecipata dai suoi coinvestitori e cioé Abu Dhabi Investment Authority (ADIA),  Canada Pension Plan Investment Board (CPP Investments), F2i sgr e Ministero dell’Economia e delle Finanze (si veda altro articolo di BeBeez). Ben distanziate per dimensioni, ci sono poi state l’acquisizione del 28% di Commerzbank da parte di Unicredit (4,8 miliardi di euro) e la conclusione a gennaio dell’acquisizione di Neptune Energy Group Limited, produttore britannico di gas e petrolio, da parte di ENI e della sua controllata Vår Energi ASA, quotata a Oslo,  annunciata nel giugno 2023, che ha visto come venditori, per 4,9 miliardi di dollari (4,5 miliardi di euro), China Investment Corporation e i fondi Carlyle e CVC Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez).

In termini di controvalore, guidano principalmente le operazioni cross border, che rappresentano l’86% del mercato m&a italiano, con 62,8 miliardi di euro, confermando da un lato l’interesse degli investitori esteri per il Made in Italy (417 operazioni per 34,8 miliardi di euro) e dall’altro il coraggio imprenditoriale delle società italiane ad affermarsi sui mercati esteri al fine di creare dei player internazionali (246 operazioni per 28 miliardi di euro).

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In termini di numero di operazioni, il mercato domestico ha raggiunto un nuovo record superando i 700 deal per un controvalore di 9,8 miliardi di euro (nel 2023 erano 693 per 9 miliardi di euro). Il mercato domestico risulta caratterizzato da deal di dimensioni inferiori con l’obiettivo di creare e consolidare filiere produttive del Made in Italy che permettano di mantenere la propria posizione di leadership sui mercati di riferimento.

Da un’analisi dei principali settori target, il 2024 ha visto come protagonisti Technology, Media & Telecom (TMT), Energy & Utilities e Financial Services che rappresentano il 65% del controvalore del mercato m&a italiano. In particolare, il TMT, con 227 operazioni per un controvalore di 17 miliardi, ha beneficiato della già citata acquisizione della rete fissa di TIM da parte di KKR.

Il settore ha riscontrato, anche per il 2024, una dinamicità per le operazioni in ambito IT and Software. Tra le più rilevanti si segnala l’ingresso nel capitale della società quotata Technoprobe, specializzata nella progettazione e produzione di dispositivi altamente tecnologici che consentono di testare il funzionamento dei chip durante il loro processo di costruzione (Probe Card), da parte dell’americana Teradyne Inc, specializzata nell’automazione industriale, che ha investito circa 480 milioni per il 10% della società.  A seguire troviamo l’acquisizione da parte di Almaviva, leader italiano nell’Information & Communication Technology, del 100% di Iteris Inc, società americana quotata al Nasdaq, attiva nelle soluzioni digitali per la gestione delle infrastrutture di mobilità intelligente destinate sia al settore pubblico che a quello privato, per un controvalore complessivo di 329 milioni di euro. Infine, particolarmente attivo nel 2024 è stato il Gruppo Sesa che ha effettuato ben 9 operazioni nell’arco dell’anno. Tra le ultime segnaliamo l’ingresso nel capitale dell’italiana Greensun, operatore di riferimento nel settore delle tecnologie per l’energia rinnovabile e il risparmio energetico, e l’acquisizione del 55% della tedesca SMART Engineering, operante nel settore delle soluzioni software per la progettazione meccanica ed elettronica.

Il settore Energy & Utilities ha registrato 114 operazioni per un controvalore pari a 16,8 miliardi di euro (+163% rispetto al 2023). Particolarmente attivo il Gruppo ENI che, nell’ambito della propria strategia orientata a diversi obiettivi di sicurezza, accessibilità e decarbonizzazione, ha effettuato operazioni sia di investimento, come la già citata acquisizione di Neptune Energy,  sia di disinvestimento, come la cessione degli asset upstream in Alaska all’americana Hilcorp Energy Company per circa 923 milioni di euro. Da segnalare l’offerta pubblica di acquisto da parte dell’olandese Vitol della società quotata Saras, uno dei principali operatori indipendenti europei nel settore dell’energia e della raffinazione, per un controvalore complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro. 

Nel corso del 2024 molte sono state le transazioni che hanno avuto per oggetto asset di generazione green, quali parchi eolici e parchi fotovoltaici, a conferma della strategia di crescita nel settore delle rinnovabili. Ne sono un esempio le acquisizioni di ERG negli Stati Uniti, dove ha rilevato da Apex Clean Energy Holdings il 75% del portafoglio composto da un impianto eolico e uno solare, entrambi in esercizio, per complessivi 317 MW di capacità installata e una produzione stimata di circa 1 TWh, e la costituzione di Alperion (joint venture paritaria tra Alerion e Alperia) per lo sviluppo e la gestione di un portafoglio di impianti eolici in Puglia, con una capacità totale di circa 120 MW.

Il settore Financial Services è stato particolarmente attivo con operazioni di grandi dimensioni. Nonostante un numero inferiore di deal (75 vs gli 84 del 2023), il controvalore registrato è pari a 13,1 miliardi di euro (+136% rispetto al 2023). Il settore è stato caratterizzato da importanti operazioni di consolidamento. Particolarmente attiva è stata UniCredit con la già citata operazione su Commerzbank e con il lancio di un’offerta pubblica di scambio su Banco BPM, attualmente al vaglio delle Autorità competenti. In ambito assicurativo tra i principali deal dell’anno segnaliamo l’acquisizione da parte di Assicurazioni Generali del 100% di Liberty Seguros, Compañia de Seguros y Reaseguros, società spagnola operativa in Europa e appartenente al Gruppo americano Liberty Mutual Insurance, per 2,3 miliardi di euro. Nell’ultimo trimestre il MEF ha inoltre effettuato un’ulteriore cessione delle proprie azioni in Banca Monte dei Paschi di Siena, attraverso una procedura di ABB, raccogliendo complessivi 1,7 miliardi di euro per il 27,5% del capitale del gruppo finanziario.

Il Consumer Market continua ad essere il settore caratterizzato dal maggior numero di operazioni, 430 contro le 396 registrate nel 2023, con un controvalore di 8,6 miliardi di euro, in diminuzione rispetto al precedente anno (15,1 miliardi di euro). Prosegue l’interesse per l’industria manifatturiera italiana, sia da parte dei fondi di private equity sia da parte dei colossi del lusso. EssiloLuxottica ha infatti acquisito il marchio Supreme per un controvalore pari a 1,4 miliardi di euro; il Gruppo MinervaHub nell’ultimo semestre ha annunciato l’acquisizione del 100% di Trapuntatura Belpunto e delle sue partecipate SAGIWA, specializzata nella produzione di materiali isolanti per l’arredamento, e ITTTAI, azienda attiva nella produzione e commercializzazione di tessuti tecnici di alta qualità. Equita Smart Capital – Eltif, fondo di private equity gestito da Equita Capital, ha acquisito Everyn e Calzaturificio Maruska e ha annunciato la nascita di un polo d’eccellenza nella produzione di calzature di lusso femminili per brand di moda internazionali.

Nel settore Food&Beverage si segnalano le acquisizioni concluse da Campari, che nel corso dell’anno ha rilevato Courvoisier, proprietaria dell’omonimo marchio, per oltre 1,2 miliardi di euro e l’acquisto di una partecipazione di minoranza in Capevin Holdings, holding sudafricana che detiene indirettamente il 100% di CVH Spirits Limited, società scozzese attiva nella produzione e nella commercializzazione dei noti brand di whisky single malt Bunnahabhain, Deanston, Tobermory e Ledaig, e whisky blended Scottish Leader e Black Bottle. Si evidenzia anche l’acquisizione del Gruppo Princes Limited da parte di Newlat Group, con la quale il gruppo prevede di raggiungere circa 2,8 miliardi di fatturato con una forte posizione nel mercato britannico. Di importanza strategica la partnership nata dalla sinergia tra la famiglia Bagnoli, fondatrice di Sammontana, e Investindustrial, che mira a valorizzare marchi iconici del Made in Italy come Sammontana, Bindi, Tre Marie, Forno d’Asolo e Il Pasticcere. L’integrazione ha portato alla creazione di un gruppo con un fatturato di quasi un miliardo di euro con stabilimenti produttivi in Italia, Stati Uniti e Francia, e con oltre 2.500 dipendenti.

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Al secondo posto per il numero di operazioni troviamo l’Industrial Markets con 342 deal (305 nel 2023) per un controvalore pari a 10,8 miliardi di euro (+46% rispetto al precedente anno). Tra le principali operazioni ricordiamo l’acquisizione da parte di Prysmian di Encore Wire Corp per un controvalore di 4,3 miliardi di euro e l’acquisizione del 49,8% di IMA da parte del private equity americano BDT & MSD Partners per un corrispettivo pari a 2,9 miliardi di euro. Nel comparto della chimica industriale il Gruppo Mapei prosegue il suo percorso di internazionalizzazione con l’acquisizione nell’ultimo trimestre di Wykamol (UK), azienda specializzata in soluzioni per l’impermeabilizzazione e la ristrutturazione degli edifici. Nel comparto automotive si segnala l’ingresso del Gruppo Mastrotto nel capitale di Componentes para a Industria Automovel, azienda portoghese leader nella progettazione e produzione di interni automobilistici di alta qualità in pelle e tessuto.

Anche il settore Infrastrutture & Servizi, che conta 181 operazioni per un controvalore di 6,3 miliardi di euro (137 deals per 1,9 miliardi nel 2023), ha visto nel corso dell’anno la finalizzazione di importanti deal: l’acquisizione del 50% di Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori da parte di Mediterranean Shipping Company (Gruppo Aponte) per 2,6 miliardi di euro; l’ingresso nella maggioranza del capitale di Prelios da parte del Gruppo ION per un investimento pari a 1,35 miliardi di euro; l’offerta pubblica di acquisto da parte di Salbid (NewCo partecipata dagli azionisti fondatori di Salcef e dai fondi di Morgan Stanley) sul capitale di Salcef, attiva nella progettazione, costruzione e manutenzione di infrastrutture ferroviarie e di mobilità urbana, con un controvalore di 534 milioni per il 32,91%.

Max Fiani, partner KPMG e curatore del rapporto m&a, ha commentato: “Il 2024 si chiude con un numero di operazioni record, per la prima volta superiamo i 1.360 deal. Trainano i settori regolati, per quando concerne le transazioni di maggiori dimensioni: telco, banche ed energia. Il mid-market è molto attivo nei settori tipici del Made in Italy, in ambito consumer e industrial market; si consolida l’m&a di filiera, attraverso la formazione di piattaforme e grazie al lavoro capillare ed articolato degli operatori del private capital. Siamo ancora lontano dai record in termini di controvalori, ma il mercato è ben impostato, grazie anche ai tagli nel costo del denaro già in atto da parte delle banche centrali”.

Proprio le politiche monetarie meno stringenti messe in atto dalle banche centrali, scrive KPMG nella sua nota, hanno supportato i fondi di private equity, che si confermano il principale investitore del mercato m&a italiano con ben 170 le operazioni dirette per un controvalore totale di oltre 21,6 miliardi di euro. Oltre alle operazioni già citate precedentemente, si ricordano anche l’opa da parte di L-Catterton su Tod’s; l’acquisizione del 7,6% di ENI Plenitude da parte di EIP Energy Infrastructure Partners AG per un corrispettivo di 588 milioni di euro; la jv tra IP e Macquire per l’elettrificazione delle aree di servizio attraverso la creazione di una newco (Iplanet) con un valore dell’operazione pari a 500 milioni di euro; e l’acquisizione da parte di Style Capital sgr del 50% di Autry International per 300 milioni di euro.

Si conferma inoltre sempre più il ruolo del private equity come partner nella crescita di aziende attraverso acquisizioni di add-on al fine di creare poli aggregativi del Made in Italy. Ne sono un esempio Mosaiq Group, che racchiude cinque aziende italiane leader nel settore del packaging per moda e lusso che si uniscono sotto la guida di Arca Space Capital; e PureLabs, un’iniziativa di buy&build nel settore della diagnostica clinica, a cui hanno aderito holding di partecipazioni, fra cui RedFish Longterm Capital, Boutique Italia (partecipata da Banca Patrimoni Sella) e Mazal Capital. Nel corso del 2024 PureLabs ha effettuato quattro acquisizioni al fine di costruire una rete diagnostica tecnologicamente avanzata e capillare sul territorio.

Anche il mercato borsistico è risultato attivo nel corso del 2024. Le offerte pubbliche di acquisto sono state 18, principalmente finalizzate all’uscita dal mercato di capitali, per un totale di circa 3 miliardi di euro, contro 21 ipo quasi esclusivamente sull’Euronext Growth Milan, con una raccolta complessiva di circa 207 milioni di euro. Tra le principali operazioni di delisting, oltre a quelle precedentemente citate Saras e Salcef, segnaliamo l’acquisizione da parte del fondo di L Catterton del 36% di Tod’s per un controvalore di 512 milioni di euro; il riacquisto da parte della famiglia Della Porta del 69% di SAES Getters per un corrispettivo pari a 308 milioni di euro; UnipolSai Assicurazioni che rientra sotto il controllo di Gruppo Unipol con l’acquisizione del 14,8% per un controvalore di circa 1,1 miliardo di euro; l’acquisizione di Unieuro da parte di Fnac Darty per un corrispettivo pari a 400 milioni di euro; e infine l’acquisizione di Openjobmetis da parte del gruppo francese CRIT per un valore complessivo della società di oltre 200 milioni di euro. Tra le ipo più significative evidenziamo Next Geosolutions Europe, fornitore internazionale di servizi di geoscienza marina e di supporto alla costruzione offshore, che ha raccolto 57 milioni di euro per un flottante del 13,4%; SYS-DAT, che offre soluzioni informatiche per i principali segmenti industriali, quotata sul segmento STAR con un controvalore di 37 milioni per il 35% del capitale; ICOP, attiva nel mondo dell’edilizia, che ha raccolto 30 milioni di euro per il 17% di flottante.

Nel corso dei primi mesi del 2025, è prevista la finalizzazione di alcuni importanti deal come l’acquisizione da parte di Apollo di IGT’s Gaming & Digital business per un controvalore di circa 4 miliardi di euro; l’integrazione tra Italgas e 2iReteGas, con l’obiettivo di creare il più grande gruppo della distribuzione di 4 gas per un corrispettivo di oltre 2 miliardi di euro; l’acquisizione da parte di ENEL di Corporación Acciona Hidráulica con un investimento di un miliardo di euro. Sempre per i primi mesi del prossimo anno è attesa la chiusura definitiva dell’accordo ITA-Luftansa, dopo un parere positivo incondizionato ricevuto da Bruxelles, per l’acquisizione di una quota di minoranza del 41% di ITA Airways da parte del gruppo tedesco per un controvalore pari a 325 milioni di euro; la finalizzazione dell’acquisizione del 75% di Beghelli, specializzata in sistemi per l’illuminazione, la sicurezza, la casa connessa e il risparmio energetico, da parte di Gewiss per un corrispettivo di 50,6 milioni di euro. Successivamente alla finalizzazione Gewiss lancerà un’opa, con obiettivo il delisting, sulle restanti azioni in circolazione. Nel settore Energy & Utilities, A2A ha annunciato sia l’acquisizione da Enel delle attività di distribuzione elettrica di alcuni comuni delle province di Milano e Brescia per un corrispettivo di circa 1,2 miliardi sia la sottoscrizione con Edison di un contratto di compravendita per il 100% di una società di nuova costituzione in cui sarà conferito il ramo d’azienda relativo alla centrale cogenerativa di Sesto San Giovanni. Per il settore Financial Services, oltre all’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco BPM, ricordiamo l’opa in arrivo di Banco BPM Vita sulle azioni ordinarie di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan per un esborso massimo di 1,6 miliardi di euro. Infine ricordiamo che il MEF insieme a Retelit, società controllata dai fondi gestiti da Asterion Industrial Partners ha presentato a TIM l’offerta vincolante da 700 milioni di euro per acquisire l’intero capitale di Sparkle, società che gestisce una rete proprietaria in fibra ottica che si estende per oltre 600.000 km attraverso Europa, Africa, Medio Oriente, America e Asia. Risulta poi ancora da definirsi la tempistica relativa al collocamento del 14% del capitale di Poste Italiane: MEF e Poste Italiane hanno avviato congiuntamente il procedimento presso la Consob per l’approvazione del prospetto relativo all’offerta di azioni da parte dello stesso MEF a seguito dell’approvazione del DPCM del 17 settembre scorso, ma tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell’offerta.

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Ha concluso Max Fiani: “Il 2025 si preannuncia molto positivo grazie a una pipeline di operazioni importante, alle aspettative di ulteriori riduzioni nel costo del denaro e per l’auspicata risoluzione dei conflitti in atto sul fronte Russo-Ucraino e in Medio Oriente. Le principali incertezze rimangono legate ad alcuni settori industriali e manufatturieri dove il calo delle produzioni perdura da diversi mesi. Questo, per altro, potrebbe portare ad ulteriori consolidamenti di settore, alla ricerca di sinergie e a maggiori investimenti in tecnologia”.



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