PADOVA – La premessa è evidente a ogni sindaco: ormai le casse comunali e i contributi statali non bastano più. Le sofferenze di bilancio impongono tagli importanti per svariati settori, come ha sottolineato due mesi fa Sergio Giordani: «Nei prossimi tre anni arriveranno da Roma 14 milioni in meno e noi dovremo per forza ridurre le spese». In questo scenario diventa fondamentale un altro canale di finanziamento: quello dei bandi europei. Accedere alle gare indette a Bruxelles permette ai Comuni di ricevere soldi preziosi per realizzare ciò che altrimenti sarebbe impossibile.
Una strategia su cui punta forte il Comune di Padova che sta portando avanti 124 progetti per un importo complessivo di 450 milioni di euro. Fondi che arriveranno direttamente dall’Unione Europea oppure tramite le redistribuzioni di Stato e Regione. A far lievitare la cifra è ovviamente il piano mastodontico legato alle due future linee del tram, Stazione-Voltabarozzo e Rubano-Vigonza, ma i progetti sono tanti e variegati. Riguardano parchi e piste ciclabili, case popolari e transizione digitale. La trasformazione di Padova parte da Bruxelles.
L’UFFICIO
A Palazzo Moroni c’è un ufficio apposito chiamato “Coordinamento programmi e progetti europei” e c’è un’assessora che segue tutto con una specifica delega, Margherita Cera. L’ufficio, strutturato già nel precedente mandato con l’assessora Francesca Benciolini, segue ogni aspetto: dalla ricerca dei bandi alla progettazione, fino al monitoraggio e alla rendicontazione. Oggi è coordinato dal dirigente Pietro Lo Bosco e dal responsabile Alberto Rigon. Alcuni settori chiave come ambiente, verde pubblico e servizi sociali hanno una persona preposta che si relaziona costantemente con l’ufficio. Il lavoro da fare è tanto.
IL PNRR
Il Pnrr porta in dote per Padova 84 progetti per una cifra che supera i 426 milioni, a cui si aggiungono 3 milioni di fondi comunali, 153 fondi ministeriali e 25 milioni di contributi privati. Gran parte della torta riguarda le nuove linee del tram (332 milioni) ma vanno considerati 20 milioni per i progetti di rigenerazione urbana, 19 milioni per bus elettrici e colonnine, 3,7 milioni per le piste ciclabili, 3 milioni per scuole e asili.
Rientrano in questo maxi fondo anche i progetti legati al recupero degli appartamenti vuoti all’Arcella (il cosiddetto “Pinqua”, Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), la creazione di un nuovo polo culturale al posto dell’edificio ex Coni in piazzale Azzurri d’Italia, la nuova passerella di via Goito e molti altri interventi. Ampia importanza viene data anche alla transizione digitale: 4 milioni per vari interventi, dalla cybersicurezza ai servizi on-line per i cittadini. Tutti i progetti devono essere realizzati entro il 2026.
IL PF FESR
Un’altra fonte di finanziamento arriva dal piano Pr Fesr che ha durata settennale (2021-2027) ed è mirato allo “sviluppo urbano sostenibile”. Parliamo di un fondo europeo indiretto: i soldi arrivano alla Regione e vengono poi ripartiti alle varie zone urbane. L’area urbana di Padova comprende altri otto Comuni limitrofi (Albignasego, Abano, Maserà, Ponte San Nicolò, Vigonza, Noventa, Selvazzano e Rubano). Una dimensione importante considerato che nel settennato precedente oltre a Padova c’erano solo Albignasego e Maserà.
Qui i progetti sono 33 per un importo di 21,6 milioni a cui si aggiungo 5 milioni stanziati dai Comuni. Tra i vari progetti in fase di avvio ci sono il nuovo parco Guizza, il nuovo parco delle mura di San Benedetto (nel complesso dell’ex caserma Prandina) e il secondo stralcio dell’ampliamento del parco Iris.
In provincia troviamo, tra gli altri, il parco urbano di Lion ad Albignasego, la sistemazione di Villa Grimani-Valmarana a Noventa e la riqualificazione di Villa Crescente a Ponte San Nicolò dove nascerà una biblioteca. Nell’elenco ci sono pure diversi tratti di piste ciclabili a Padova, Abano, Maserà, Rubano, Selvazzano e Vigonza. Anche in questo maxi fondo c’è poi spazio per la transizione digitale con un potenziamento dei servizi on-line per i cittadini: Padova farà da guida per i Comuni limitrofi.
I FONDI DIRETTI
Completano il quadro i finanziamenti diretti legati ai temi della riduzione delle emissioni inquinanti e più in generale alla sostenibilità ambientale. Un esempio è il progetto “Res Padova” che ha l’obiettivo di rendere climaticamente neutri i centri sportivi. Attualmente sono in corso 7 progetti per un valore complessivo di 800mila euro.
Dal 9 all’11 aprile Padova ospiterà le “Capitali europee dell’innovazione”. Un’altra occasione per fare rete con altre città individuando progetti internazionali a cui aderire.
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