Il manto artificiale salva le vacanze. Con bollette salatissime
Sarà pur vero, come sostiene Marco Calvetti direttore tecnico del Comprensorio Foppolo-Carona, che «ormai stiamo facendo l’abitudine a sciare senza il contorno delle montagne innevate», ma lo sci, anche su neve artificiale, ha tenuto banco in queste vacanze di Natale ormai agli sgoccioli. Per dire, e per ammissione dello stesso Calvetti, trovare posto sabato (4 gennaio) a mezzogiorno in un ristorante di Foppolo era un’impresa. «E questo perché oltre ai 3.500 primi ingressi giornalieri che mediamente abbiamo registrato dal 20 dicembre sugli impianti si aggiungono altre centinaia di presenze nella località». Tirata una riga, quando al rientro in città mancano poche ore, il bilancio del Circo bianco orobico chiude questa prima tranche stagionale in terreno positivo. E questo malgrado tutta una serie di elementi naturali non proprio favorevoli. Il primo: zero neve naturale (al momento). «Non credo che arriverà a breve, almeno a sentore», rintuzza Calvetti. Il secondo: il vento che, soprattutto in quota non ha concesso tregua, con il risultato di portarsi via il manto artificiale immagazzinato con fatica e costi. I consumi elettrici per azionare i cannoni si traducono in bollette stratosferiche, (a Foppolo anche 200 mila euro) e a quei costi vanno aggiunti quelli per l’impiego dei gatti che devono stendere sulle piste i cumuli prodotti. «Questo significa un consumo di 40 mila litri di gasolio da autotrazione per azionarli. Fortunatamente la calma di vento delle ultime due notti ci ha consentito di ultimare l’innevamento del Conca Nevosa, un bel tassello per il completamento della fruibilità del Comprensorio che finalmente unisce Carona a Foppolo dopo anni difficili. Il lavoro da fare in chiave promozionale e tecnica per il rilancio ci occuperà anche nei prossimi mesi, ma quello che contava era ripartire e dare di nuovo dignità ed appeal a queste nostre montagne».
Non è nevicato, ma le belle giornate di sole si sono rivelate un elemento forse decisivo su più fronti. Ad esempio su quello seriano di Lizzola. «Da una prima, sommaria stima — annuncia il presidente della Nuova Lizzola, Omar Semperboni— segniamo un più 30 per cento rispetto ad un anno fa. Certo il bel tempo è stato un fattore importante, ma c’è voglia di montagna, sia con gli sci che senza e questo ci dà ancora più forza per sostenere il progetto di collegamento con Colere». Primo bilancio con il segno + anche per il comprensorio Valtorta-Piani di Bobbio: «Siamo in crescita rispetto ad un anno fa — rileva Massimo Fossati, ad di Imprese Turistiche Barziesi dove nella scorsa stagione si sono toccati 400 mila primi ingressi — quelli registrati mediamente in questo periodo vacanziero sono stati 8 mila al giorno, con un’ottima performance anche sul fronte bergamasco di Valtorta. L’innevamento artificiale? Ormai è una prassi consolidata, indipendentemente dalle precipitazioni naturali. Quanto agli investimenti, ne abbiamo fatti parecchi proprio per migliorare la produzione di neve». Attività notturna che è stata ripresa proprio in questo fine settimana al Monte Pora, stazione che si è presentata al via con parecchie novità. «Particolarmente apprezzate dalla clientela che ha a disposizione nuovi spazi e servizi tra cui il noleggio di attrezzature nuovissime per ogni livello di sciatore. Tutte le piste sono aperte», confermano dall’ufficio marketing della stazione seriana dove dal primo dicembre al tre gennaio si sono registrati 20 mila primi ingressi. Da oggi si scruta il meteo. L’inverno, quello vero, ancora non si è visto.
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