Auto, e se il 2025 fosse l’anno del calo dei prezzi? I segnali della svolta e la soglia record dei 30 mila euro

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


di
Luca Angelini

In Italia nel 2024 il prezzo medio di un’auto è stato di 30 mila euro. Secondo Jato Dynamics gli sconti sono aumentati del 7% per le auto elettriche e ibride plug-in e del 10% per quelle a benzina e diesel

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Del fatto che le auto, elettriche ma non solo, non si vendano anche perché sono troppo care, abbiamo già scritto (vedi la Rassegna del 3 dicembre). Del resto, se è vero che i principali gruppi europei, a partire da Volkswagen, sono oggi in crisi, è altrettanto vero che il settore viene da anni di profitti e dividendi record. Come hanno scritto sul Corriere Francesco Bertolino e Rita Querzè a proposito di Stellantis, «la strategia di Tavares si è rivelata a lungo molto redditizia per i soci. Il manager ha mantenuto la produzione degli stabilimenti al minimo, sfruttando ogni picco di domanda di auto per alzare i prezzi. Il piano ha scontentato governi e dipendenti, ma ha trasformato Stellantis in una macchina da soldi, capace di macinare utili con pochi precedenti nell’industria dell’auto».

Il prezzo dei veicoli

La conferma che il prezzo medio dei veicoli sia troppo alto è arrivata, qualche giorno fa, anche dai dati del Centro Studi Fleet&Mobility, che svelano numeri record: in Italia nel 2024 il prezzo medio di un’auto è stato di 30 mila euro, con un aumento di oltre mille euro rispetto al valore medio – già molto alto – del 2023 (nel 2019, anno prima del Covid, il prezzo medio era di soli 21 mila euro). «Gli italiani, insomma – ha sintetizzato Massimiliano Jattoni Dall’Asén – non hanno mai speso così tanti soldi per mettersi al volante di un’auto nuova».




















































La corsa verso l’elettrico

Secondo Sandro Iacometti di Libero, la colpa è tutta di Bruxelles, non della volontà di compiacere gli azionisti (e/o di «ingrassare» i propri bonus-risultato): «La corsa verso i veicoli a batteria ha costretto le imprese a rimodulare gli investimenti, ha disorientato e spaventato i consumatori, ha innescato una competizione fatale con i produttori asiatici sui costi di produzione, ha mandato in tilt la filiera della componentistica. Insomma, la tempesta perfetta. Nel mezzo della bufera i costruttori hanno compiuto il secondo gesto insano. Invece di lottare con tutte le forze fin dall’inizio contro la scelta scriteriata, mandando al diavolo le anime belle dell’ecologismo ideologico, hanno provato ad adattarsi. 

Tagliare i costi

E il risultato è in quei numeri snocciolati da Fleet&Mobility. Vendendo sempre meno auto, per far tornare i conti le aziende non solo hanno iniziato a ridurre la produzione e a tagliare i costi, ma hanno pensato bene di alzare i prezzi di quelle che ancora si riescono a piazzare. Fenomeno che ha riguardato non solo i veicoli elettrici, i cui costi di realizzazione sono più onerosi, ma anche le vecchie auto a diesel e benzina».

Il 2025 l’anno della svolta

Sia come sia, il 2025 potrebbe però essere l’anno in cui la musica cambia. E – al netto di incognite come guerre commerciali (e non), aumenti del costo dell’energia e altro – gli sconti potrebbero prendere il posto degli aumenti. Almeno è quanto pronostica il quotidiano economico francese Les Echos, citando vari analisti del mercato. «Il periodo post-Covid, con le sue carenze e le interruzioni della catena di approvvigionamento che hanno creato una carenza di auto in vendita, ha permesso ai marchi di aumentare i prezzi come mai prima d’ora. Questa folle impennata si è conclusa nel 2024, secondo le dichiarazioni rilasciate dai produttori in occasione delle presentazioni dei risultati del terzo trimestre». 

L’impennata dei prezzi

«Negli ultimi dodici mesi, gli incentivi sono aumentati per tutti i tipi di motore in Francia» osserva Jato Dynamics in uno studio pubblicato a metà dicembre. In particolare, gli sconti sono aumentati del 7% per le auto elettriche e ibride plug-in e del 10% per quelle a benzina e diesel. «L’impennata dei prezzi dei veicoli a combustione contraddice la convinzione comune che sia l’arrivo delle “wattures” (le auto elettriche, ndr) ad alimentare il problema dell’accessibilità dei modelli in Europa», insiste Felipe Munoz, di Jato Dynamics. L’anno prossimo i clienti potrebbero beneficiare di prezzi di listino più bassi. 

I volumi da recuperare

«Nel 2025, il mantra “valore e margini piuttosto che volumi” dovrà finire», hanno previsto gli analisti di HSBC in una nota pubblicata all’inizio di questa settimana». Quelli di Morgan Stanley fanno notare che l’accessibilità economica delle auto non è mai stata così bassa dal 2008. «I prezzi devono scendere per tornare ai volumi di vendita pre-pandemia, ma si tratta di un processo graduale» – spiegano. «I produttori – aggiunge Les Echos – hanno bisogno di recuperare i volumi per mantenere in funzione le loro fabbriche. E questo è particolarmente vero per i veicoli elettrici».

La spinta ai ribassi

La spinta ai ribassi dovrebbe arrivare anche da un altro fronte: «I concessionari hanno già un’ampia gamma di auto e i prezzi potrebbero scendere se i consumatori non recupereranno presto appetito per quei modelli», dicono gli analisti di HSBC, prevedendo che i prezzi scenderanno di altri 5-10 punti percentuali, oltre agli sconti del 10% già visti oggi.
Poi c’è, naturalmente, il peso degli obiettivi green dell’Unione europea. «Oltre alla necessità di mantenere in funzione le linee di produzione, l’anno prossimo i produttori dovranno ridurre le emissioni di CO2 in Europa del 15%. Ciò richiederà un aumento sostanziale delle vendite di auto elettriche, anche se questo varierà da un produttore all’altro. 

Microcredito

per le aziende

 

Le analisi di mercato

Gli analisti di UBS avvertono che «l’industria automobilistica deve accelerare per raggiungere i suoi obiettivi, il che potrebbe potenzialmente portare a una guerra dei prezzi dei veicoli elettrici, che non sarà priva di effetti sui loro profitti». In questo contesto, il calo dei costi delle materie prime e dei prezzi delle batterie dovrebbe comunque dare un po’ di respiro ai produttori, con un risparmio di circa 100-200 euro per veicolo, secondo gli stessi analisti».

La domanda

Già oggi, fa notare David Barroux in un editoriale sempre su Les Echos, «alcuni marchi, come Dacia, sono riusciti a offrire un buon rapporto qualità-prezzo. Per stimolare la domanda, anche la concorrenza e le promozioni rimangono armi relativamente efficaci, anche se i produttori non potranno comprimere troppo i loro margini». E, visto che i prezzi non potranno scendere al di sotto di una certa soglia, gli analisti del settore prevedono un ulteriore ricorso di costruttori e venditori ai loro rami finanziari, con la spinta su formule diversificate come finanziamenti, leasing con possibilità d’acquisto e noleggi a lungo termine.

I pronostici sui prezzi

Non tutti, però, concordano sul calo dei prezzi. C’è anche chi pronostica che quelli dei veicoli non elettrici potrebbero persino aumentare, per disincentivarne l’acquisto e mettere le case al riparo dalle – assai discusse e appena riconfermate – multe Ue per chi supera la quota di produzione di auto inquinanti. E Luigi del Viscovo, del Centro Studi Fleet&Mobility, dice che «avendo preferito i margini ai volumi, pensare che le immatricolazioni possano tornare ai livelli pre-Covid è solo fantasia, nel senso letterale di cosa irrealizzabile. Pensare invece che possano essere i contribuenti a calmierare questi prezzi con gli incentivi ha dentro qualcosa di perverso».

Il focus sulla Norvegia

Una speranza, ha fatto notare Jattoni Dall’Asén, arriva però dal Nord Europa. «La Norvegia si conferma paradiso delle elettriche. Come mostrano i dati della Norwegian Road Federation, quasi il 90% delle vendite di nuove vetture nel 2024 è stato composto da modelli full electric. Secondo gli esperti, il successo delle politiche norvegesi sulle auto elettriche è anche merito di una linea ben precisa portata avanti dai diversi governi che si sono succeduti nel tempo. Mentre in gran parte dei Paesi Ue gli incentivi fiscali o le esenzioni sono stati introdotti per poi fare marcia indietro. «Questa è la nostra grande lezione – ha dichiarato il viceministro dei Trasporti Cecilie Knibe Kroglund – mettere insieme un ampio pacchetto di incentivi e renderlo adattabile a lungo termine”». 

Gli incentivi alla mobilità

Con la postilla fatta, però, da Andrea Paoletti su Corriere Motori: «Anche se molti amano citare la Norvegia come esempio, è evidente che si tratta di un caso a sé stante, difficile da replicare altrove per svariati motivi. Non va dimenticato infatti che è un Paese che, paradossalmente, può permettersi la maggior percentuale di vetture elettriche al mondo anche grazie all’esportazione di petrolio, del quale è il maggior produttore europeo, con quasi 2 milioni di barili al giorno. E poi il governo ha portato avanti una decisa politica di incentivi alla mobilità sostenibile a partire dal 2007, a cui si aggiunge una lunga serie di agevolazioni per chi si sposta a elettroni: esenzioni dalle imposte sull’acquisto di auto, da eco-pass e da tariffe autostradali, parcheggi gratis, possibilità di utilizzare le corsie preferenziali. Se la Norvegia rappresenti un apripista di quello che succederà in futuro anche negli altri Paesi europei piuttosto che un esperimento irripetibile, frutto di una particolare congiuntura di condizioni favorevoli, è per ora tutto da vedere». 

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.


Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

8 gennaio 2025 ( modifica il 8 gennaio 2025 | 15:37)

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link