Effetto Todde: il Consiglio “lavora anche meno”.

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Spesso afflitto da una condizione di bradipsichismo, il Consiglio regionale della Sardegna, notoriamente lento e attivato solo sulla base di determinati ordini delle scuderie partitiche, non sembra essere tornato dalle vacanze. Complice il momento di “stasi”, l’Aula parlamentare dei sardi e le commissione permanenti, sembrano voler procrastinare il più possibile i tempi di ripresa dei lavori.

Lo suggerisce l’ultimo comunicato del Consiglio, dove, nonostante i tanti problemi non risolti nel 2024, si parla, a distanza di quasi due settimane di stop, esclusivamente di una convocazione dell’ufficio di presidenza della sesta commissione per la programmazione dei lavori.

Che sia l’effetto decadenza Todde legato alla già citata condizione di bradichismo del Consiglio regionale? La risposta potrebbe essere data guardando anche ai numeri della capacità legislativa della XVII Legislatura, ovvero dell’attuale mandato. Per farsi una idea basterebbe prendere l’unico dato reso pubblico dal Consiglio regionale, quello delle ore di lavoro dell’Aula parlamentare sarda: 89 ore e 33 minuti in 3 mesi di lavoro.

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Palma d’oro – se si può attribuire in questi casi – alla Quinta commissione al lavoro, negli ultimi 3 mesi, per 26 ore e 37 minuti. E qualche presidente decaduta dice anche che “si sta lavorando nell’interesse dei sardi”. Forse solo di quelli delle claque di partito e dei rispettivi lobbysti “de noantri”.

Seconda posizione (ma c’è poco di cui vantarsi) per i commissari e le commissarie della Quarta commissione, al lavoro per 18 ore e 12 minuti nelle uniche 11 sedute calendarizzate nel periodo maggio-luglio 2024.

Minutaggio che si fa via via più imbarazzante (non solo per la presenza di taluni esponenti dell’Aula), nella Sesta commissione (14 ore e 12 minuti con il “deretano” nelle poltrone dei parlamentini), la Terza commissione (13 ore e 49 minuti di lavoro… se così si può definire), la Seconda commissione che, con le poche 11 ore e 1 minuto di sedute, ci ricorda perchè i giovani continuano a lasciare l’isola o a non trovare ampi spazi di inclusione nella comunità locale sarda.

Fanalino di coda in questa triste classifica, che certifica la scarsità di effort nell’avviamento di questa nuova Legislatura, la XVII, è la Prima commissione (con competenza sull’Autonomia e l’Ordinamento regionale), con 5 ore e 42 minuti di “incontri”. Sembrerebbe, quindi, che l’autonomia e l’ordinamento regionale, anche a “questo giro”, continueranno a non essere delle hard issues. Insomma, contrariamente alle note elettorali condivise dagli attuali esponenti della maggioranza, l’attuale impianto regionale (vetusto per usare un eufemismo), dobbiamo tenercelo stretto! In campagna elettorale, però, la presidente decaduta aveva promesso “grandi stravolgimenti”. Dichiarazioni che rimarranno solo nell’indicizzazione dei motori di ricerca…

E le cose non vanno meglio sul fronte della produzione legislativa. Solo 66 (o meglio 65 dato che una proposta è stata ritirata) sono le proposte di legge presentate dai “cervelloni” di via Roma. Roba da puro anacronismo e scarsa capacità legislativa. Alcuni legislatori/trici (la parità di genere è d’obbligo) non conoscono neanche il significato di “norma finanziaria”. Tralasciamo poi il tenore delle proposte ma, al momento, ci limitiamo a evidenziare che in un sistema talmente incasinato come quello sardo, l’ennesima proposta di legge territoriale o di basso tenore collettivo come la Pl 22, fa comprendere la mala parata per i sardi.

Non parliamo poi di trasparenza. Anche con la Legislatura dei “casti e puri”, quelli che criticavano Solinas & soci, non è dato sapere nulla sulla partecipazione al voto dei consiglieri/e regionali.

Con la questione decadenza, ancora, non è difficile pensare che il già pessimo lavoro del Legislatore regionale possa andare ancora più a rilento, producendo ulteriori effetti perversi (nonchè l’erogazione di stipendi immeritati) all’interno dell’Aula.

Insomma, le elezioni anticipate (per il bene dei sardi come la presidente nuorese ha più volte detto), sembrano l’unica soluzione plausibile per dare una sterzata a tale immobilismo.

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