Genova. La Liguria dice no al rigassificatore. Dopo settimane di dichiarazioni e battibecchi, oggi il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione sottoscritta da tutti i gruppi che impegna il presidente Marco Bucci e la sua giunta a “trasformare in atti concreti e ufficiali della Regione Liguria le dichiarazioni rilasciate alla stampa in merito alla collocazione del rigassificatore Fsru Golar Tundra nello specchio acque antistante Savona/Vado Ligure, esprimendo nelle sedi più opportune le valutazioni su cui trova fondamento la propria contrarietà, al fine di bloccare l’iter di trasferimento del suddetto impianto in Liguria“.
Il documento, frutto della sintesi delle due mozioni portate in aula prima della pausa natalizia da Angelo Vaccarezza e Roberto Arboscello, è passato con 30 voti favorevoli, compreso quello di Bucci. Unico assente in aula al momento del voto l’ex candidato presidente del centrosinistra Andrea Orlando.
“Gli atti concreti c’erano già da prima, non mi sembra ci sia necessità di fare chissà cosa – ha commentato Bucci fuori dall’aula – Se il governo chiede di andare avanti? Se la Regione dice di no, non si va avanti. Non ha senso, sono 450 milioni da spendere per niente. Al governo sono persone intelligenti, non penso faranno mai una cosa del genere.
“Arrivare a un testo unico in Consiglio regionale è il risultato che la provincia di Savona aspettava – ha dichiarato Vaccarezza prima della votazione -. Questa mozione chiude la porta non solo al trasferimento della Golar Tundra oggi da qualsiasi parte sia, ma chiude la porta al trasferimento di qualsiasi rigassificatore nello specchio acqueo della Regione Liguria“. In realtà il testo fa riferimento solo alla nave rigassificatrice attualmente operativa a Piombino, senza entrare nel merito di scelte future.
“Lei oggi è investito di una grande responsabilità – ha detto Arboscello rivolgendosi al governatore Bucci -. Si mette un punto fermo politico in questo consiglio ma la partita non è chiusa del tutto, l’ultima parola spetta al governo. Il vero vincitore di questa vicenda è il territorio unito che si è speso un anno e mezzo per una battaglia giusta. Un ringraziamento a tutti coloro che si sono schierati contro una scelta scellerata“.
Si chiude così – almeno dal punto di vista politico – una delle vicende più controverse dell’amministrazione di Giovanni Toti (ancora formalmente commissario fino alla decadenza in seguito al patteggiamento), che ha sempre difeso la scelta “impopolare” di mettere la Liguria a disposizione dei piani nazionali per la sicurezza energetica, a costo di creare importanti frizioni con la sua stessa maggioranza, in particolare sul territorio savonese.
Una linea che ha iniziato a incrinarsi durante il periodo degli arresti domiciliari, tramite le dichiarazioni del vicepresidente Alessandro Piana, fino alla presa di posizione di Bucci in campagna elettorale, ribadita dopo la vittoria alle regionale e adesso sottoposta a una richiesta bipartisan, quella di passare dalle parole ai fatti.
Le reazioni
E proprio oggi, a pochi minuti dal via libera in Consiglio regionale, l’ex governatore Giovanni Toti ha twittato su X difendendo il proprio pensiero: “Un miliardo e mezzo di euro in più. Tanto pagheranno le imprese italiane l’aumento del gas! Aspetto trepidante le proteste contro il caro bollette di chi manifesta contro rigassificatori, pale eoliche, dighe! Se protestare producesse calore, saremmo imbattibili!“.
“Come la Lega e il presidente Marco Bucci hanno spiegato più volte, Regione Liguria è contraria alla ricollocazione del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure, che quindi non sarà trasferito nel Savonese. Ricordo che insieme a migliaia di altri cittadini avevo partecipato alla ‘catena umana’ contro tale ipotesi e avevo presentato un documento in consiglio regionale in difesa del nostro territorio. Sono soddisfatta che anche il consiglio regionale abbia votato all’unanimità la mozione, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, per bloccare l’iter di trasferimento dell’impianto. Un risultato importante, che rappresenta una vittoria per la provincia di Savona. Mi spiace che tutti i consiglieri regionali abbiano votato a favore della mozione tranne l’ex candidato presidente del centrosinistra Andrea Orlando (Pd): presente durante la seduta consiliare, ma assente in aula durante il voto contro il rigassificatore a Vado Ligure”. Lo ha dichiarato il capogruppo regionale Sara Foscolo (Lega).
“La presa di posizione unanime da parte del consiglio regionale sullo stop al trasferimento del rigassificatore è un passo avanti molto importante, che rappresenta quel segnale che chiedevamo da tempo per dare seguito alle richieste di sindaci, comitati, parti sociali, associazioni datoriali e cittadini, che da sempre si sono espressi contro. Siamo soddisfatti di questo risultato arrivato dopo numerose giravolte, cambi di posizione tra pro e contro il trasferimento da parte della maggioranza: finalmente siamo giunti al traguardo e accogliamo questo risultato che è frutto dell’impegno di tutti coloro che non si sono mai arresi e a cui noi abbiamo dato voce in aula e nelle sedi istituzionali. Ora ci auguriamo che questo impegno diventi definitivo e che non ci siano possibili cambi o rivalutazioni dopo le interlocuzioni con il governo. La scelta infatti ora passa dal governo e da Bucci che deve convincere la presidente Meloni e il Ministro dell’Ambiente Fratin a porre il no sull’iter. Noi vigileremo e terremo alta l’attenzione finché non arriverà la decisione, che speriamo arrivi al più presto senza ulteriori lungaggini o cambi in corsa”. Così il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello dopo la presentazione in aula del documento unitario con cui il consiglio regionale tutto si è impegnato a dire ‘no’ al trasferimento del rigassificatore a Savona-Vado.
“Oggi in consiglio regionale – dichiara il consigliere regionale della Lista Orlando presidente Gianni Pastorino – è stata presentata una mozione unitaria che ribadisce il no al rigassificatore a Vado, un risultato importante che sottolinea la volontà condivisa di tutelare il nostro territorio e le comunità che lo abitano. È significativo osservare come il centrodestra, dopo mesi di tentennamenti e dichiarazioni ambigue abbia cambiato idea. Da tempo abbiamo denunciato i rischi ambientali e sanitari di un’infrastruttura non sostenibile, oltre all’assoluta mancanza di trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali. Oggi il centrodestra cerca di allinearsi alla realtà dei fatti, ma resta evidente un fatto storico: con la Giunta Toti consigliere e consiglieri, anche oggi presenti in aula, hanno sostenuto la bontà del progetto di trasferimento del rigassificatore in provincia di Savona. Continueremo a vigilare affinché questa presa di posizione si traduca in atti concreti e coerenti, perché la tutela del nostro territorio non può essere oggetto di compromessi o calcoli politici”.
“Con questo documento – aggiunge Jan Casella, consigliere regionale Alleanza Verdi e Sinistra – si dà finalmente ragione alla grande battaglia che sindaci, comitati, sindacati, categorie e cittadini di un intero territorio, hanno condotto senza distinzione di colore politico. Speriamo che questo documento ponga la parola fine a un’opera pericolosa dal punto di vista ambientale e che avrebbe avuto ricadute negative sul turismo”
“Ora ci aspettiamo – dichiara Stefano Giordano consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle – che il presidente della Regione mantenga la promessa fatta in campagna elettorale: il no al rigassificatore nello specchio acqueo di Savona/Vado Ligure deve essere definitivo. Auspichiamo che Bucci sia capace di ribadire questo “no” a livello nazionale e sappia far rispettare la volontà dei cittadini. Come M5S abbiamo contestato il trasferimento del Golar Tundra fin dalla prima ora rispondendo non alla convenienza politica del momento, ma alle precise istanze di un territorio, già pesantemente gravato in passato da numerose servitù. Siamo inoltre convinti che la Regione debba investire sulle rinnovabili anziché continuare a puntare sul fossile: il presidente saprà cogliere questa sfida?”.
“Il funerale politico di dieci anni di governo della Liguria è stato celebrato, tutto il centrodestra che aveva sostenuto a spada tratta e con molta convinzione le posizioni sul rigassificatore hanno fatto un’inversione a U. Quanto accaduto dal punto di vista politico è molto significativo perché molti degli assessori oggi in carica lo erano anche nello scorso mandato e ciò vale anche per molti consiglieri di maggioranza. Chi lasciò la sede della Provincia di Savona al termine della presentazione del progetto inseguito dalle urla dei manifestanti oggi è diventato il paladino del no al rigassificatore“. Così il segretario del Pd Liguria Davide Natale dopo il no del consiglio al trasferimento del rigassificatore a Savona-Vado.
“Dopo che Toti aveva definito terrapiattisti chi da un ruolo istituzionale si era dichiarato contrario al progetto, accostandoli addirittura ai no vax, oggi quello stesso centrodestra ha radicalmente cambiato posizione sbugiardando e sconfessando le proprie posizioni. Abbiamo voluto dare un segnale forte di contrarietà al progetto di un nuovo rigassificatore e abbiamo portato anche Bucci sulle nostre posizioni. Pensare che non molto tempo fa il presidente Bucci diceva che un rigassificatore con tecnologie galleggianti può andare sulla nuova diga del porto di Genova. Noi ci stiamo pensando…. Ora ha cambiato idea, e sentire delle lezioni da chi non cambia idea in base al vento, è insopportabile. Come Partito Democratico abbiamo sempre saputo senza esitazione qual era la parte da cui stare: il futuro di un territorio insieme a tantissimi cittadini, associazioni, amministratori che si erano schierati contro il trasferimento di un rigassificatore che avrebbe compromesso l’ambiente e l’economia. Ora bisogna lavorare affinché in Liguria si pensi a un superamento degli impianti di rigassificazione sul nostro territorio. È impossibile che l’impianto di Panigaglia non abbia una scadenza della sua permanenza sul sito”, ha concluso Natale.
“L’unica attinenza a un funerale politico oggi erano le facce dei consiglieri di centrosinistra, che hanno visto ancora una volta il presidente Marco Bucci mantenere una promessa fatta ai liguri. Il no al trasferimento del rigassificatore al largo della costa savonese non è frutto di alcuna inversione a U. L’impegno a contrastare questa scelta era stato assunto dal presidente personalmente di fronte ai savonesi, senza bisogno che nessuno, tanto meno il Pd, lo portasse su posizioni che ha assunto da sempre. Oggi il consiglio regionale, con un testo condiviso da maggioranza e opposizione, ha semplicemente confermato piena fiducia nella figura di Marco Bucci, consapevole che la scelta del rigassificatore è, come sempre si è detto, del governo, ma il presidente della Regione è l’unico che possa raggiungere l’obiettivo di modificare un indirizzo che vede la contrarietà della Liguria e soprattutto non è tecnicamente conveniente. Non è che con l’inversione ad U sul rigassificatore il Pd si volesse riferire ad Andrea Orlando, che da ministro dell’Ambiente presentò e firmò il decreto sui rigassificatori, e oggi ha votato contro? Ah, no, oggi era l’unico assente in aula e quindi non ha votato contro”. Così Alessandro Bozzano, consigliere regionale di Vince Liguria, risponde al Pd.
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