Aspiag, ipotesi di frode fiscale. Sequestrati 8 milioni

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È sotto inchiesta Aspiag Service, la srl con sede legale a Bolzano concessionaria in Triveneto, Lombardia ed Emilia Romagna del marchio Despar con 250 punti vendita diretti (Despar, Eurospar, Interspar e Iperspar) e 350 negozi affiliati.

La procura di Milano contesta una frode fiscale da quasi otto milioni di euro messa a punto attraverso il classico sistema delle fatture per operazioni inesistenti e dell’illecita somministrazione di manodopera mascherata da contratti di subappalto siglati tra il 2021 e il 2023 e destinati ad arruolare lavoratori precari nel settore della logistica che figurerebbero in capo a società terze (definite serbatoi di manodopera), mentre di fatto risulterebbero agli ordini della grande società di distribuzione (Gdo).

Lavoratori forniti da agenzie di lavoro interinali con sede in Romania e con forti debiti contributivi ed erariali accumulati in Italia, solo sulle carte in gestione a due srl schermo o filtro (Mag in Veneto e Delivery One in Emilia), impiegati da Aspiag nel polo logistico Agrologic di Monselice in Strada Rovigana 58, in quello degli spazi di Interporto Padova in corso Stati Uniti 18 e di Noventa di Piave nel Veneziano oltreché nel magazzino bolognese di Castel San Pietro Terme.

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E da Aspiag – è sempre la tesi dell’accusa – di fatto dipendenti tanto che alcuni quadri amministrativi del gruppo della Gdo avrebbero provveduto alla gestione delle buste paga.

Duplice lo scopo: evadere il fisco (in particolare l’Iva) e ridurre ai minimi termini il costo della manodopera come il pagamento dei contributi, azzerando tutti i fastidi connessi a rapporti di lavoro dipendente. In tre sono finiti nei guai.

Oltre alla società Aspiag (nell’ambito della responsabilità amministrativa degli enti per gli illeciti penali commessi dai dirigenti), sono indagati Christof Rissbacher, 48enne austriaco amministratore delegato della società con poteri di rappresentanza legale per gli affari oggi sotto accusa (ci sono altri due ad nel consiglio di amministrazione), e il pugliese Antonio Suma, 66enne, amministratore di fatto di Mag Servizi srl e di Delivery One srl, entrambe del Gruppo Logistico italiano che fa capo all’imprenditore e già ammesse al concordato preventivo, tolte di mezzo un anno fa e sostituite da Milogica srl e B. S. Logistic srl, quest’ultima subentrata nei rapporti con Aspiag l’1 settembre 2023. Non solo.

Con un decreto urgente, il pm milanese Paolo Storari, titolare dell’inchiesta, ha disposto il sequestro preventivo di 7.904.776,14 euro nei confronti di Aspiag e di Rissbacher, demandandone l’esecuzione al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza che sta lavorando al caso con il Settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate.

Una goccia nel mare per il gruppo Spar International con sede in Olanda (di cui fa parte Aspiag tramite l’austriaca Spar) e un fatturato nel 2021 di 39,8 miliardi di euro. Ma pur sempre un importante segnale. Impossibile, sempre secondo il pm, che Aspiag fosse all’oscuro di tutto.

Un dato significativo indicato nel provvedimento di sequestro: nel 2021 Aspiag dispone di 8.659 collaboratori di cui 25 dirigenti, 104 quadri, 8.414 impiegati e appena 50 operai. Dunque nella società c’è un dirigente ogni due operai e la logistica, cuore di ogni grande distribuzione, è tutta appaltata.

Tornando all’inchiesta milanese, la procura non ha alcun dubbio: Aspiag si sarebbe avvalsa di Mag e Delivery quali meri schermi per accedere a manodopera a basso costo, flessibile e senza alcuna tutela.

Nel triennio 2021-2023 il volume del fatturato tra le due srl, legate a Suma, e Aspiag è ammontato a 36.088.144, 98 euro. Poi le due società filtro sarebbero state svuotate e oltre 13 milioni di euro risulterebbero finiti in conti svizzeri intestati a Suma o a società a lui riconducibili. Pesante le conclusione del pm nel decreto di sequestro: la condotta di Aspiag durerebbe da numerosi anni e avrebbe comportato il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’Erario. Gli accertamenti vanno avanti.

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Dall’altra parte della barricata, Aspiag si dice tranquilla e in una nota dichiara: «Aspiag offre la massima collaborazione alle autorità giudiziarie, nella convinzione di aver sempre operato nel giusto e nel rispetto della legalità. L’azienda – conclude la nota – ripone la massima fiducia nel lavoro della magistratura auspicando possa essere fatta chiarezza nel più breve tempo possibile».

Zanotto (Adl Cobas): «Troppo lavoro interinale, le persone diventano più ricattabili»

«È da tempo che noi del sindacato Adl Cobas denunciamo quanto emerso dall’inchiesta della procura di Milano. Purtroppo Aspiag ha sempre fatto di tutto per escluderci, anche con l’aiuto dei sindacati confederali. C’è una situazione di sfruttamento e di uso smodato del lavoro interinale che ancora oggi perdura. È ora di farla finita con il sistema degli appalti, molto diffuso nella logistica come evidenziato da tante altre inchieste svolte sempre dal pm Paolo Sturaro». Chi parla è Marco Zanotto sindacalista di Adl Cobas a Padova, impegnato contro la sfruttamento dei lavoratori precari messi sul mercato da agenzie interinali con contratti capestro.

Che cosa succede in Agrologic, il polo logistico di Monselice, 320 mila metri quadri, di cui 130 mila coperti?

«C’era e c’è un utilizzo spropositato dei lavoratori interinali grazie anche all’accordo con gli altri sindacati che hanno riconosciuto Agrologic come una start up. Da qui la possibilità di un impiego elevato dei contratti di somministrazione di lavoro. Il che significa personale ricattabile in quanto non è a tempo indeterminato, è costretto a stare zitto e spesso proveniente tra le fila degli ultimi arrivati. Non a caso nel magazzino, con turni distribuiti nell’arco delle 24 ore, c’è un ricambio continuo. Vorrei ricordare che, tornando da un turno di lavoro, un30enne proveniente dal Gambia, è stato investito e ucciso nel dicembre 2022».

Che cosa significa essere un interinale?

«Significa non avere diritti e pagati pochissimo secondo il minimo contrattuale che va dai 7,5 euro agli 8 euro lordi all’ora per lavorare una settimana, forse un mese, senza alcuna garanzia per il futuro. Tante inchieste, svolte per lo più dal pm Storari, hanno confermato che gli appalti di somministrazione di manodopera sono fittizi. E in realtà gli ordini ai lavoratori provengono dal committente. Nel caso che ci riguarda da Aspiag, nonostante il fornitore di manodopera fosse Mag e ora è B.S. Logistica che fa pure capo a Antonio Suma (uno degli indagati)».

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Adl ha vinto delle cause di lavoro contro Aspiag?

«Nel magazzino di Mestrino Aspiag è stata costretta ad assumere dei lavoratori. E ci sono in piedi altre cause».

E i pochi lavoratori fissi ovvero a tempo indeterminato?

«Se uno protesta o è sindacalmente impegnato riceve pressioni tramite cambi di orario o diniego di permessi. Il nostro delegato è stato messo a lavorare di notte: turno di due ore, poi pausa di due ore e di nuovo turno di 4 ore».

Come mai l’inchiesta attuale, pur quasi tutta veneta, è radicata a Milano?

«È nata come filone di altre indagini sulla logistica. Aspettiamo che la procura di Padova faccia la sua parte».

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