I nuovi bonus edilizi 2025: detrazioni e incentivi per ristrutturazioni, efficienza energetica e sostenibilità. Scopri le modifiche e come accedere alle agevolazioni
Dal 1 gennaio 2025 sono cambiate le regole per i bonus edilizi. Chi vuole ristrutturare la propria casa o una parte di essa e migliorarla dal punto di vista energetico, dunque, deve conoscere queste modifiche. Intanto sul padre di tutti i bonus: il bonus ristrutturazione al 50% sulla prima casa con un tetto di spesa di 96mila euro. Si tratta di detrazioni che incentivano lavori di riqualificazione che migliorano l’efficienza energetica degli edifici.
Nel 2025 viene confermato l’ecobonus anche per immobili non residenziali ma con aliquote più basse: fino a ieri poteva arrivare al 75%, nel 2025 si fermerà al 50%.
Ulteriore novità riguarda le caldaie a gas il cui acquisto non è più agevolabile dall’ecobonus. Una novità che rientra nella direttiva europea Case Green.
Il 2025 sarà anche l’ultimo anno di vita, seppur in formato ridotto, per il superbonus che potrà essere richiesto solo da chi ha iniziato i lavori prima del 15 ottobre e non li ha ancora terminati.
Di seguito, una panoramica sulle principali modifiche introdotte per i bonus 2025.
Le novità degli incentivi 2025
Bonus ristrutturazione ed Ecobonus
Per il 2025, il bonus ristrutturazioni offre una detrazione del 50% per interventi sull’abitazione principale, con un tetto di spesa di 96.000 euro. Per le seconde case, l’aliquota è del 36%. Dal 2026, le aliquote diminuiranno rispettivamente al 36% e al 30%. Queste detrazioni incentivano lavori di riqualificazione che migliorano l’efficienza energetica degli edifici, contribuendo alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico.
Stop agli incentivi per Caldaie a Gas
Una misura rilevante è l’eliminazione, a partire dal 1° gennaio 2025, delle agevolazioni per le caldaie alimentate esclusivamente a gas. Rimangono incentivabili le caldaie ibride e le pompe di calore, in linea con la Direttiva EPBD IV, nota come Direttiva Case Green, che impone obblighi per la riqualificazione energetica degli edifici. Questa scelta mira a favorire l’adozione di sistemi di riscaldamento più sostenibili ed efficienti.
Superbonus
Il Superbonus, destinato a interventi di efficientamento energetico significativi, vedrà l’aliquota scendere al 65% nel 2025. Sarà l’ultimo anno in cui sarà possibile accedere a questa detrazione, limitata a condomini, immobili con 2-4 unità di un unico proprietario e onlus. L’incentivo è accessibile solo per interventi trainanti come l’isolamento termico e la sostituzione degli impianti di climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza.
Bonus Elettrodomestici
È stato introdotto un nuovo incentivo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe B o superiore), con un contributo fino a 100 euro (200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro). Questa misura supporta la sostenibilità energetica domestica, incoraggiando l’uso di apparecchiature a basso consumo.
Gli incentivi e la direttiva Case Green
È chiaro dunque che il governo Meloni ha voluto porre una stretta su alcuni bonus edilizi. Eppure gli incentivi governativi per rendere le case più efficienti dal punto di vista energetico sono fondamentali, non solo per far risparmiare gli italiani sulle bollette ma anche per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla direttiva europea Case Green.
La Direttiva Case Green (EPBD IV) è una normativa europea che stabilisce obiettivi ambiziosi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici nell’Unione Europea. Tra le sue disposizioni principali vi è l’obbligo di ristrutturare gli edifici residenziali per raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.
Questo intervento è cruciale per ridurre le emissioni di gas serra, dato che gli edifici rappresentano una delle principali fonti di consumo energetico e di inquinamento.
I bonus governativi, come quelli previsti in Italia, sono fondamentali per rendere economicamente accessibili questi interventi ai cittadini, specialmente alle fasce di reddito più basse. Senza incentivi, molti proprietari di immobili non sarebbero in grado di sostenere i costi delle ristrutturazioni necessarie, ostacolando così il raggiungimento degli obiettivi climatici europei e rallentando la transizione ecologica.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link