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Parliamo di biodiversità e animali selvatici e lo facciamo tramite notizie tutte liguri. A gennaio scorso un nuovo censimento di lupi ha annunciato ciò che in molti avevano intuito: sta aumentando sempre più la presenza di lupi sul territorio e ne siamo felici.

Nei mesi scorsi abbiamo assistito (e parlato) dell’annuncio della Commissione Europea sulla proposta di una modifica dello status di specie protetta dei lupi. Ma come ha ricordato il colonnello dei Carabinieri Forestali, Carlo Chiavacci in un’intervista dello scorso anno, riportata da Ansa: “Abbiamo rilevato un aumento della presenza del lupo e per questo fenomeno siamo particolarmente impegnati in quanto svolgiamo attività di monitoraggio del territorio per censire la presenza che si sta diffondendo dopo decenni nei quali c’era stato il rischio di estinzione. 

Questo è un aspetto positivo dal punto di vista ambientale perché significa che ci sono le condizioni per favorire la presenza del suo insediamento e quindi una buona condizione dal punto di vista della biodiversità. Senza contare che serve a tenere sotto controllo anche la presenza numerica dei cinghiali”.

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A suscitare interesse e stupore è stato anche avvistamento più che mai insolito e non solo per la nostra regione: a settembre scorso infatti ha fatto il giro dei principali notiziari locali il video che riprendeva un raro esemplare di volpe nera.

La volpe in questione è stata fotografata in Valbrevenna, nel parco regionale dell’Antola e a posizionare la fototrappola che ha permesso di filmare brevemente l’animale e’ stato l’osservatore naturalistico Ugo De Cresi, che ha poi inserito il video su YouTube 

Leggo dall’articolo che ha riportato la notizia su Rai Tg Liguria “Per la volpe nera in Italia esistono solo tre osservazioni documentate: e sono nella zona del veronese tra il 2011 ed il 2023. La particolare caratteristica esteriore dell’animale della Valbrevenna è la mancanza della colorazione bianca della punta della coda, rendendo aperte tutte le ipotesi in merito all’adattazione evolutiva del gene pigmentale. 

La scoperta è stata annunciata solo dopo aver testato il perfetto funzionamento della fototrappola e dopo aver comparato il video con foto di volpi comuni realizzate in ambiente notturno. L’unica osservazione di un animale simile per colorazione ma con la punta della coda bianca (volpe argentata, la variante melanica della volpe rossa europea) è avvenuta nel Regno Unito nel 2015.” 

Altra notizia, altri animali protagonisti. Parliamo dei fedeli amici cani: è arrivata a maggio l’approvazione del disegno di legge ‘omnibus’, che tra le altre cose prevede l’introduzione dell’obbligo per i proprietari di alcuni cani di conseguire un patentino.

L’obbligo coinvolge persone che vogliono tenere e condurre cani di razze potenzialmente problematiche ed è stato inserito per evitare il più possibile possibili aggressioni, che purtroppo abbiamo visto in questi ultimi anni. La notizia riportata da genova Today riporta anche una breve dichiarazione di spiegazione di Sonia Viale della Lega che ha presentato la proposta

“Come tragicamente certificato dai più recenti fatti di cronaca le aggressioni a persone e ad altri animali da parte di cani appartenenti a determinate razze speciali sono sempre più numerose e talvolta hanno esiti drammatici. Per  il benessere degli animali, per gli stessi proprietari e per  tutelare l’incolumità pubblica, ritengo che sia arrivato il momento di prendere dei provvedimenti”.

Una proposta che prende spunto da iniziative simili prese in altre città italiane come Milano, Verona e Parma. Come ci insegnano educatori con approcci volti alla collaborazione e cooperazione con gli animali e nel caso specifico i cani, sostengono che non esistono razze pericolose a prescindere, un cane diventa pericoloso per sé e per gli altri a seguito di esperienze vissute e strategie sviluppate. Come spesso accade non è l’animale il pericolo, bensì è come l’uomo si relaziona ad esso. Il patentino per comprendere come relazionarsi ad un altro essere vivente di cui siamo responsabili, credo sia quindi fondamentale. Non tanto per il cane, quanto per l’essere umano stesso.

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