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La nuova tappa del Viaggio in Italia arriva nel capoluogo lombardo, in viale Abruzzi, per raccontare una realtà che, grazie all’AI, è in grado di recepire i feedback vocali dei clienti e migliorare, di conseguenza, i prodotti. I campi di azione spaziano dal pharma alla robotica fino all’automotive e al fashion. Il managing director: «Qui l’interdisciplinarietà fa la differenza»
Nel cuore di Milano, Di Works lavora per innovare in 14 settori: dall’automotive alla sicurezza fino alla farmaceutica, all’elettronica di consumo, alla robotica, all’industria pesante e altro. In un coworking di viale Abruzzi, all’ombra della Madonnina, si studiano nuovi materiali, prodotti e servizi e marchi per creare valore. Complice: l’intelligenza artificiale, che viene applicata, soprattutto, nel campo del design. Qui esperti in tecnologia avanzata trasformano le intuizioni in soluzioni innovative combinando informazione, tecnologie e materiali. A farci da guida in questa nuova tappa con il nostro Viaggio in Italia ci sono Marco Rosetti, managing director, e Michele Bancale, associate director e design engineer.
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Dalla nascita al riacquisto
Di Works ha aperto le porte nel 1998, con il nome di Design Innovation srl. Nel 2013 è diventata Di Works, a seguito dall’acquisto da parte dell’attuale amministratore delegato, Marco Rosetti, e Gianfranco Di Maira. Tre anni dopo è stata ceduta alla multinazionale svedese BTS Group, assumendo la ragione sociale BTS Design Innovation srl, ma a settembre 2024 Marco Rosetti ha riacquistato la società mantenendo BTS Group come socio di minoranza. Questo passaggio ha segnato la nascita di DI Works, che non ha modificato la pre-esistente organizzazione se non per l’acquisizione di nuove competenze tecnologiche. «In Di Works si sviluppano nuovi prodotti agevolando il technology matching, offrendo consulenza per l’innovazione di processo e tools di intelligenza artificiale per la ricerca e lo sviluppo con lo studio delle ultime innovazioni nel campo del design – spiegano Marco e Michele – Combinando le competenze e le conoscenze di Di Works in ambito progettazione con il layer tecnologico portato in dote da i2d, questa realtà opera in qualità di co-laboratorio R&D di alcuni dei maggiori brand internazionali in ambito fashion/luxury, automotive e consumer electronics. Qui i designer utilizzano l’AI per ridisegnare prodotti sulla base dei feedback che ottengono da parte dei clienti. I settori oggetto di studio sono veramente tanti: dall’automotive all’edilizia, dalla sicurezza alla biomedicina e alla farmaceutica, dall’elettronica di consumo alla moda, dalla robotica ai macchinari e all’industria pesante, ma anche l’IT, la cura dei più piccoli e la mobilia».
Dal prototipo alla pre-produzione
In Di Works i prodotti passano dal prototipo alla pre-produzione. «Tra i primi a mettere a terra lo studio c’è stato il professor Carmelo di Bartolo, dello IED». Di Works si suddivide tra la zona studio, dove si lavora sui progetti, e il laboratorio, dove questi vengono testati. «Qui trasformiamo i processi tech in prodotti vendibili sul mercato». In questi passaggi, il feedback del cliente è fondamentale: «Puntiamo a risolvere contraddizioni che riguardano sia le parti meccaniche che quella robotica».
Qui nascono nuove soluzioni applicate alla fisioterapia, come una ginocchiera in grado di calcolare in maniera molto precisa, i gradi di estensione del ginocchio e trasmettere i dati precisi al relativo software, ma anche nel settore del lusso. «Stiamo lavorando, ad esempio, a diversi effetti “wow” da poter introdurre in macchine di lusso basati sul tech transfer». Non solo automotive ma anche il pharma, la cosmetica e il fashion sono tra gli altri settori che qui vanno per la maggiore. «Il file rouge che accumuna le nostre innovazioni è prodotto dalla forza di gravità. Oggi, grazie alle molteplici contaminazioni che qui dentro avvengono e alle contaminazioni tra più ambiti interdisciplinari si spreca poco tempo e ci si concentra su metodi e prodotti sempre più all’avanguardia». Tra i partner di Di Works ci sono Chicco-Artsana, EssilorLuxottica, Iqos (Philip Morris), Dalbello, La Marzocco e altri brand anche a livello globale. «Il nostro core team conta 8 dipendenti, ma in totale siamo tra le 12 e le 13 persone che lavorano a questi progetti – raccontano – Adesso puntiamo ad ingrandirci ancora di più, toccando massimo quota 25 persone e 6 startup che gravitano attorno al nostro raggio di azione».
Sulla piattaforma, messa a terra durante il periodo Covid, si scopre quello che si può fare nel lab. «Puntiamo su nuovi processi, tecnologie e materiali, per semplificare sempre di più il matching con l’AI, la quale utilizziamo anche nell’analisi dei feedback dei clienti e che ci è molto utile nella definizione di quello che si può migliorare o mantenere rispetto a certi prodotti e servizi».
Feedback vocali e Gen AI
Con YouFeed e un software proprietario di intelligenza artificiale generativa, InsightGPT, Di Works raccoglie i feedback degli utenti finali in tempo reale trasformandoli in preziosi insight per un processo di progettazione continua. YouFeed, in particolare, consente ai clienti finali di registrare valutazioni vocali immediatamente dopo l’esperienza d’uso del prodotto e condividerle rapidamente grazie a una serie di punti di accesso fisici e digitali (anche in formato digitale mediante TAG NFC). Queste registrazioni vengono, poi, elaborate da InsightGPT, che è stato sviluppato da DI Works e i2d, il quale utilizza la tecnologia AI per trasformare i dati grezzi in indicazioni operative per il miglioramento del prodotto. YouFeed raccoglie, quindi, il feedback del cliente ovunque si trovi, mentre InsightGPT, grazie all’elaborazione automatizzata del linguaggio, raggruppa le opinioni in insight utilizzabili per ottimizzare la produzione e l’esperienza del prodotto. «Vantiamo 25 anni di esperienza nello sviluppo del prodotto e tra i settori del nostro futuro vediamo quello aerospaziale come estremamente interessante – conclude Marco – Sono fermamente convinto di aver fatto la scelta giusta ricomprando la mia azienda e trasformandola anche in un layer tecnologico che usa l’AI per la riprogettazione del prodotto».
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