San Vittore, Io Partecipo: «L’aumento delle tasse comunali colpirà i più deboli»

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SAN VITTORE OLONA – Un aumento delle tasse «ancora più preoccupante di quello che avevamo prospettato»: a lamentarlo è il gruppo sanvittorese di minoranza Io Partecipo-Daniela Colombo Sindaco (nella foto, un gazebo dello stesso gruppo durante la campagna elettorale dello scorso anno) dopo l’approvazione del bilancio 2025 della giunta Zerboni.

Di seguito, le osservazioni mosse da Io Partecipo oggi, giovedì 9 gennaio.

Realtà peggiore delle previsioni

Le preoccupazioni che già più volte abbiamo manifestato volte a sbugiardare le irresponsabili e farneticanti affermazioni del sindaco e del suo assessore al bilancio, hanno purtroppo trovato puntuale conferma nel bilancio di previsione 2025-2027 approvato dalla sola maggioranza nel consiglio comunale di mercoledì 18 dicembre 2024. Possiamo addirittura affermare, dati alla mano, che la realtà in materia di aumento di tasse, tributi e tariffe è ancora più preoccupante di quello che avevamo prospettato, non solo per l’esagerato aumento dell’addizionale Irpef deliberato, ma soprattutto perché questo è avvenuto nella più totale e inconsapevole (perché se fosse consapevole sarebbe ancora più grave) superficialità, senza comprendere adeguatamente le conseguenze che un simile aumento avrà sulle fasce più deboli della cittadinanza sanvittorese.

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Già essere costretti ad aumentare tasse, tributi e tariffe dopo aver responsabilmente cercato di intervenire sul fronte della spesa corrente, eliminando sprechi o spese non indispensabili, non è cosa che si affronta a cuor leggero. In questo caso però si potrebbe almeno dire serenamente di aver fatto tutto il possibile per evitarlo; qualora poi ci si veda comunque costretti agli aumenti per garantire i servizi comunali essenziali, specie quelli a tutela delle categorie più deboli della popolazione, è nostra ferma convinzione che chiedere a quella fascia di cittadini che dispone di redditi più elevati – e che meno risentirebbe l’impatto degli aumenti – di contribuire in misura maggiore alle necessità del proprio Comune, abbia la sua giustificazione in una logica di solidarietà che dovrebbe a nostro parere sottendere l’amministrazione della cosa pubblica. Ci ritornano alla mente le parole dell’arcivescovo di Milano in occasione del discorso alla città nella basilica di Sant’Ambrogio che ci ricorda che “il primo modo di contribuire al bene comune da parte di tutti è il pagamento delle tasse” e che “c’è un debito dei ricchi verso coloro che si sono impoveriti”.

Messi sullo stesso piano benestanti e non

A vostro parere un’amministrazione comunale che aumenta l’addizionale Irpef – quella che per i lavoratori dipendenti e i pensionati viene prelevata ogni mese in maniera automatica dalla busta paga e dalla pensione – stabilendo una aliquota unica dello 0,80% indipendentemente dall’ammontare del reddito individuale e riduce la fascia di esenzione totale da 17.000 a 12.000 euro di reddito annuo lordo è una amministrazione che conosce la realtà del proprio paese e che ha capito le reali conseguenze di questa decisione? Ha capito che nel 2025 l’addizionale Irpef del Comune di San Vittore Olona verrà pagata anche dai titolari di pensioni minime? È come se questa amministrazione avesse chiamato a contribuire al maggior fabbisogno delle spese del Comune non quelli che l’arcivescovo nel suo discorso riconosce come nuovi ricchi, ma paradossalmente coloro che vivono con pensioni e salari che non garantiscono un livello di vita dignitoso, cioè i nuovi poveri.

Ci viene il dubbio che questa amministrazione, cavalcando l’onda della propaganda governativa in tema di “livelli occupazionali mai così elevati”, non accetti il fatto che il livello dei salari, mai così basso in rapporto alla crescita del costo della vita, non assicuri più neppure a coloro che hanno un lavoro sufficienti risorse per un livello di vita dignitoso.

Tante spese rivedibili

La nuova amministrazione si è già distinta nell’aumentare del 7%, il massimo consentito, le tariffe dell’asilo nido. E che dire della tassa rifiuti? Le tariffe che vengono applicate alle utenze dovranno essere approvate entro il prossimo mese di aprile. Aspettiamoci in ogni caso un aumento compreso tra il 5 e il 10%. Speriamo per tutti di essere smentiti.

Ma a che cosa serviranno tutti questi aumenti? Serviranno, oltre che a sostenere la macchina comunale (personale in numero mai così elevato da decenni, utenze, costi di gestione dei servizi), a finanziare spese non indispensabili se non addirittura superflue, a pagare le aumentate indennità degli assessori della giunta Zerboni-Salmoiraghi (quelli che si scandalizzavano per gli aumenti previsti dalla legge), per pagare il canone del Ppp (per impianti che non sono neppure più di proprietà del Comune) e per pagare i canoni di appalto di altri servizi che il Comune esternalizzerà a società terze.

Investimenti al palo

Già demoralizzati e profondamente delusi dalla lettura del bilancio 2025 relativamente alla parte corrente, abbiamo dato uno sguardo anche alla parte investimenti. Di fatto non c’è voluto molto tempo dato che la nuova amministrazione non ha previsto nessun intervento di manutenzione straordinaria o di nuova opera pubblica, salvo quello già programmato dalla precedente amministrazione e relativo al secondo lotto della manutenzione straordinaria della scuola media.

Da anni non si assisteva ad una tale pochezza di idee abbinata a incapacità e superficialità. Il tutto come da programma presentato agli elettori: tante manifestazioni di intenti, nessuna azione concreta. Come si suol dire, molto fumo ma poco arrosto.

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