Quando la disperazione diventa un mercato: terapie ingannevoli e autismo – Il Giornale di Chieti

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Pubblichiamo di seguito il comunicato della presidente dell’associazione Asperger Abruzzo, Marie Helene Benedetti.

Lanciare un allarme su un fenomeno tanto pericoloso quanto preoccupante è oggi più che mai necessario. Nonostante gli sforzi della nostra associazione per diffondere informazioni corrette e affidabili, continuano ad emergere numerosi casi di genitori che, sopraffatti dalla disperazione, cadono vittime di percorsi alternativi e truffe in cerca di cure e soluzioni per l’autismo. Questo problema non è solo preoccupante: ha risvolti etici e rappresenta un attacco diretto alla dignità e al benessere delle famiglie, sfruttando la loro vulnerabilità per meri scopi di lucro.
La cattiva informazione, spesso amplificata dalla rete e dal passaparola, diventa un’arma nelle mani di chi specula sulla sofferenza e sull’incertezza di chi cerca risposte. Le false promesse di “cure miracolose” non solo portano a ingenti perdite economiche, ma infliggono un danno ancora più grave: il tempo sottratto ai bambini, che potrebbero invece beneficiare di interventi scientificamente validati. Ancora peggio, alcune di queste pseudo-terapie si rivelano dannose, mettendo in serio pericolo la salute e il futuro dei più piccoli.
L’autismo non è una malattia, è una condizione complessa che richiede interventi basati su solide prove scientifiche per offrire il miglior supporto possibile alle persone nello spettro e alle loro famiglie. Permettere che truffatori senza scrupoli si approfittino della fragilità dei genitori non è solo irresponsabile: è inaccettabile. Distinguere tra supporto serio e pratiche ingannevoli è una priorità che coinvolge tutti noi.
Per combattere questa piaga, abbiamo deciso di raccogliere e condividere informazioni chiare e approfondite sui trattamenti ingannevoli più comuni, analizzando i loro rischi e fornendo strumenti per riconoscere ed evitare pratiche ingannevoli. Vogliamo aiutare le famiglie a fare scelte consapevoli, proteggendo sia la loro serenità che il benessere dei loro bambini.
In questo articolo esamineremo in dettaglio alcuni dei trattamenti ingannevoli più diffusi, confrontandoli con le prove scientifiche disponibili. Il nostro obiettivo è offrire una guida pratica per orientarsi in un panorama complesso e spesso insidioso, garantendo alle famiglie il supporto necessario per evitare errori che porterebbero perdite di tempo prezioso, danni economici e conseguenze devastanti.

Terapia chelante o Chelazione:
La chelazione è un trattamento medico sviluppato per trattare l’avvelenamento da metalli pesanti. Questo processo utilizza agenti chimici specifici che si legano ai metalli nel sangue, permettendo loro di essere eliminati attraverso l’urina. Sebbene la chelazione possa essere efficace per il trattamento di avvelenamenti acuti, la sua applicazione come trattamento per l’autismo è scientificamente infondata. Ad oggi, nessun chelante è stato approvato per il trattamento dell’autismo, e l’uso di tale pratica per questa condizione non ha alcun supporto nella letteratura medica.
L’idea errata alla base di questa pratica è che l’autismo sia causato da “tossine” o metalli pesanti accumulati nell’organismo. Tuttavia, non esistono prove scientifiche che supportino questa teoria. Studi condotti su bambini nello spettro autistico non hanno mostrato livelli di metalli pesanti superiori rispetto alla popolazione generale, escludendo così la possibilità che l’autismo sia causato da una contaminazione tossica. Perciò, l’uso della chelazione per trattare l’autismo non ha alcuna giustificazione.
Piuttosto che portare benefici, la chelazione può risultare estremamente dannosa. Oltre a eliminare i metalli pesanti, il trattamento rimuove anche minerali essenziali come calcio, magnesio e zinco, con conseguenze gravi per la salute, tra cui danni ai reni, alterazioni cardiovascolari, squilibri elettrolitici e, in casi estremi, rischio di morte. Questo trattamento, oltre a essere inefficace, comporta anche un alto rischio di effetti collaterali dannosi.
Inoltre, la chelazione sottrae risorse economiche e tempo che potrebbero essere meglio investiti in terapie valide, supportate da prove scientifiche, e che abbiano un impatto positivo sul benessere del bambino. L’adozione di trattamenti non validati come la chelazione rappresenta un esempio di come pratiche senza fondamento scientifico possano causare più danni che benefici. È fondamentale che i genitori siano adeguatamente informati sui rischi e sull’inefficacia di tali trattamenti, per poter prendere decisioni consapevoli e proteggere la salute dei propri figli.
Costi: Dopo il primo consulto con il medico, che può costare circa 200 euro, si dovranno affrontare costose analisi del sangue per la valutazione del caso. Il trattamento, che può variare da 200 a 500 euro a seduta, dovrà essere effettuato settimanalmente per un periodo che il medico valuterà. In totale, i costi possono accumularsi rapidamente, con un impatto significativo sul bilancio familiare.
https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5508a3.htm

Prestito personale

Delibera veloce

 

Terapie con cellule staminali:
La terapia con cellule staminali è una pratica che ha suscitato molta attenzione in ambito medico, soprattutto per il suo potenziale di rigenerare tessuti danneggiati e ripristinare funzioni compromesse. Tuttavia, nel contesto dell’autismo, non esistono prove scientifiche che dimostrino la sua efficacia. Nonostante ciò, alcune cliniche e pratiche non regolamentate promuovono questa terapia come una soluzione possibile per trattare l’autismo, ma tale approccio è privo di fondamento scientifico.
La teoria che sta alla base dell’uso delle cellule staminali per l’autismo è completamente infondata: non esiste alcuna prova che suggerisca che la rigenerazione di tessuti cerebrali o l’intervento sulle cellule cerebrali possa avere un impatto positivo sui sintomi dell’autismo. Gli studi esistenti non hanno mai dimostrato alcun miglioramento significativo delle capacità sociali, comportamentali o cognitive nei bambini trattati con cellule staminali. Al contrario, il trattamento rimane una pratica sperimentale, non approvata dalle principali autorità sanitarie come la FDA (Food and Drug Administration) o l’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali), e non ha alcun riconoscimento ufficiale come trattamento per l’autismo.
I rischi legati alla terapia con cellule staminali sono notevoli. L’uso di cellule staminali non trattate adeguatamente può portare a gravi complicazioni, come rigetti immunologici, infezioni, e in alcuni casi, la formazione di tumori. Inoltre, i trattamenti che utilizzano cellule staminali non sono regolamentati in modo uniforme, e le cliniche che offrono questi trattamenti possono non garantire standard di sicurezza elevati, esponendo i pazienti a rischi significativi.
Costi: I costi della terapia con cellule staminali sono estremamente elevati e variano a seconda della clinica e del tipo di trattamento proposto. Dopo il primo consulto, che può costare tra i 150 e i 300 euro, si dovranno affrontare costi aggiuntivi per test diagnostici e valutazioni preliminari. Ogni seduta di terapia con cellule staminali può costare tra i 2.000 e i 10.000 euro, e potrebbe essere necessaria una serie di trattamenti ripetuti, aumentando significativamente la spesa complessiva. Questi trattamenti sono spesso effettuati in cliniche non regolamentate e non garantiscono alcun risultato positivo, mentre i rischi associati sono notevoli. Pertanto, il denaro speso per tali terapie, oltre a essere ingente, potrebbe non portare a nessun miglioramento, esponendo al contempo il bambino a rischi sanitari gravi.

Trapianto fecale: 
Il trapianto fecale è una procedura medica che consiste nel trasferire microbiota intestinale da un donatore sano a un paziente, con l’obiettivo di ripristinare un equilibrio della flora batterica intestinale. Sebbene il trapianto fecale abbia mostrato risultati promettenti nel trattamento di alcune malattie gastrointestinali come la colite da Clostridium difficile, il suo utilizzo nell’autismo è completamente privo di basi scientifiche e non supportato da alcuna prova clinica che dimostri un beneficio reale.
Nel contesto dell’autismo, alcuni proponenti di trattamenti alternativi sostengono che l’intestino possa influenzare il comportamento e lo sviluppo neurologico, e che il trapianto fecale possa correggere disbiosi (squilibrio microbiotico) intestinale, migliorando così i sintomi dell’autismo. Tuttavia, non esistono studi clinici controllati che dimostrino che il trapianto fecale abbia un effetto positivo sui disturbi comportamentali, sociali o cognitivi tipici dell’autismo. Inoltre, la ricerca in questo campo è estremamente limitata e le teorie che collegano la flora intestinale all’autismo non sono supportate da solide prove scientifiche.
I rischi associati al trapianto fecale sono significativi e non trascurabili. La procedura, seppur generalmente sicura quando eseguita per malattie gastrointestinali specifiche, comporta il rischio di trasmettere infezioni, batteri patogeni o virus, soprattutto se i donatori non sono sottoposti a rigorosi screening. Inoltre, non essendo una pratica regolamentata per l’autismo, l’intervento potrebbe avvenire in cliniche non autorizzate, con conseguenti pericoli per la salute del paziente.
Costi: I costi per il trapianto fecale sono elevati, variando in base alla clinica e alla complessità del trattamento. Dopo il primo consulto medico, che può costare tra i 100 e i 250 euro, si dovranno affrontare spese per esami diagnostici e preparazione del trattamento. Il trapianto fecale in sé può costare tra i 3.000 e i 10.000 euro per ogni seduta, e in alcuni casi il trattamento potrebbe richiedere più di un intervento. Inoltre, i costi per la gestione post-operatoria, che possono includere il monitoraggio e il follow-up, vanno ad aggiungersi. Poiché la procedura non ha alcuna base scientifica nel trattamento dell’autismo e non porta a risultati comprovati, il denaro speso per il trapianto fecale potrebbe essere completamente vanificato, lasciando i genitori con un significativo impegno economico e senza alcun beneficio per la salute del bambino.

Clisteri e Lavaggi Intestinali con Candeggina:
L’uso di clisteri e lavaggi intestinali con candeggina è una pratica estremamente pericolosa e priva di qualsiasi fondamento scientifico. La candeggina è una sostanza chimica altamente tossica e corrosiva, comunemente utilizzata come disinfettante, ma non ha alcun ruolo nel trattamento di patologie mediche, tantomeno nell’autismo. Non esistono studi o prove che suggeriscano che l’applicazione di candeggina nell’intestino possa portare benefici in relazione all’autismo o a qualsiasi altra condizione neurologica. Al contrario, l’uso di candeggina in questo modo è dannoso e può avere conseguenze devastanti per la salute.
L’idea che sottende questa pratica infondata è che la candeggina possa eliminare tossine o agenti patogeni nel tratto intestinale, contribuendo così a migliorare i sintomi dell’autismo. Tuttavia, questa teoria è priva di basi scientifiche e non è mai stata validata da ricerche mediche. L’uso di sostanze chimiche così aggressive nel corpo umano può provocare gravi danni, tra cui ustioni interne, danni ai tessuti intestinali, infezioni, e può compromettere gravemente l’equilibrio microbiotico intestinale. In alcuni casi, l’ingestione o l’uso di candeggina può portare a avvelenamenti che richiedono interventi medici urgenti.
Anche se alcune persone potrebbero erroneamente credere che i clisteri con candeggina possano migliorare i sintomi dell’autismo, le conseguenze di questa pratica sono estremamente pericolose e potenzialmente letali. Non solo non esistono prove a favore di tale trattamento, ma i danni che può causare sono irreparabili. È fondamentale che i genitori siano consapevoli dei gravi rischi per la salute che comporta l’uso di questa sostanza, e che si astengano completamente dall’adottare tali pratiche.
Costi: I clisteri e i lavaggi intestinali con candeggina vengono promossi da alcune cliniche alternative e pratiche non regolamentate, ma i costi sono difficilmente standardizzabili. Un trattamento di questo tipo può costare tra i 100 e i 300 euro per singola sessione, ma i costi complessivi per più sedute potrebbero essere molto più elevati.

Camera Iperbarica:
La camera iperbarica è un trattamento che prevede l’esposizione a un’alta pressione di ossigeno in un ambiente sigillato. Sebbene l’ossigenoterapia iperbarica sia utilizzata in ambito medico per il trattamento di condizioni come intossicazioni da monossido di carbonio, ferite da decompressione e alcune infezioni gravi, il suo utilizzo nell’autismo non è supportato da prove scientifiche e risulta privo di fondamento.
Alcune teorie non scientifiche suggeriscono che l’ossigeno in alta pressione possa migliorare la funzione cerebrale e alleviare i sintomi dell’autismo, ma non esistono studi validati che dimostrino un impatto positivo sul comportamento, sull’apprendimento o sulle capacità sociali dei bambini nello spettro autistico. Gli studi scientifici condotti finora non hanno mai mostrato alcun beneficio significativo dell’ossigenoterapia iperbarica nell’autismo. L’uso della camera iperbarica in questo contesto è una pratica non comprovata e non approvata dalle principali agenzie sanitarie internazionali.
Anche se i genitori possono essere attratti dalla promessa di un miglioramento nei sintomi dell’autismo, la terapia con la camera iperbarica non solo è inefficace, ma può anche comportare rischi per la salute. Gli effetti collaterali dell’ossigenoterapia iperbarica includono danni ai polmoni, danni agli occhi, e in alcuni casi, il rischio di convulsioni dovute a un eccesso di ossigeno. Inoltre, l’esposizione prolungata ad alte pressioni può causare danni ai tessuti corporei e, in casi rari, può portare a complicazioni fatali.
Costi: I trattamenti con la camera iperbarica sono estremamente costosi e, seppur non garantendo alcun beneficio scientifico per l’autismo, sono spesso proposti da cliniche che cercano di sfruttare la speranza delle famiglie. Ogni seduta di ossigenoterapia iperbarica può costare tra i 100 e i 300 euro, e potrebbe essere necessaria una serie di trattamenti ripetuti, che aumentano notevolmente i costi complessivi. In alcuni casi, il trattamento può arrivare a costare fino a 10.000 euro per un ciclo completo di terapie. Poiché la terapia non ha alcun impatto comprovato sull’autismo, il denaro speso per questi trattamenti potrebbe essere impiegato in modo più produttivo per supportare interventi terapeutici validi e scientificamente riconosciuti.

Stimolazione Transcranica:
La stimolazione transcranica è una tecnica non invasiva che utilizza correnti elettriche a bassa intensità per stimolare specifiche aree del cervello. Sebbene la stimolazione transcranica sia stata studiata in relazione a varie condizioni neurologiche, come la depressione e il dolore cronico, il suo utilizzo nell’autismo non ha fondamento scientifico e non è supportato da prove concrete.
Alcuni proponenti di trattamenti alternativi sostengono che la stimolazione transcranica possa migliorare i sintomi dell’autismo, influenzando la neuroplasticità e migliorando la comunicazione tra le diverse aree del cervello. Tuttavia, non esistono studi clinici validi che dimostrino un miglioramento significativo nel comportamento, nelle capacità sociali o cognitive dei bambini nello spettro autistico. Le ricerche effettuate finora non hanno mai prodotto risultati convincenti e la stimolazione transcranica non è mai stata approvata come trattamento per l’autismo da parte delle principali autorità sanitarie.
Inoltre, sebbene la stimolazione transcranica sia generalmente considerata sicura, l’uso non supervisionato o non adeguatamente regolato può comportare effetti collaterali, come mal di testa, vertigini, nausea e, in casi estremi, può influire negativamente sulla salute mentale e fisica. La sua applicazione nell’autismo rimane una pratica sperimentale, senza alcuna validazione da parte della comunità scientifica.
Costi: I trattamenti di stimolazione transcranica sono relativamente costosi, e i genitori che decidono di intraprendere questa strada si trovano di fronte a una spesa significativa. Ogni sessione può costare tra i 100 e i 400 euro, e il trattamento potrebbe richiedere una serie di sedute settimanali, con un ciclo che può arrivare a costare tra i 3.000 e i 10.000 euro, a seconda della durata e della clinica scelta. Nonostante l’elevato costo, non vi è alcuna garanzia che il trattamento porti a miglioramenti concreti

Dispositivi Esterni: Mente Autism
Mente Autism è un dispositivo che promette di migliorare i sintomi dell’autismo attraverso l’uso di una fascia da indossare sulla testa e auricolari da inserire nelle orecchie, il tutto per stimolare il cervello con frequenze sonore. La promessa è quella di ridurre l’ansia, migliorare l’interazione sociale e aumentare le capacità comunicative nei bambini autistici. Tuttavia, dietro a questa presentazione si nasconde una totale mancanza di prove scientifiche che supportano l’efficacia del trattamento. Non esistono studi clinici validati che dimostrino che l’uso di stimolazioni sonore o frequenze specifiche possa influire positivamente sui sintomi dell’autismo. Di fatto, non si tratta di un trattamento medico riconosciuto, ma di una semplice proposta commerciale che sfrutta l’ignoranza e la speranza dei genitori.
L’efficacia del dispositivo non è stata mai dimostrata da ricerche scientifiche indipendenti, e la sua diffusione si basa esclusivamente sul marketing e sulle testimonianze non verificate. La realtà è che Mente Autism non offre alcun beneficio terapeutico tangibile e non modifica in alcun modo le caratteristiche neurologiche e comportamentali dell’autismo. Utilizzare questo dispositivo non solo è inutile, ma può anche creare un senso di falsa speranza e frustrazione nei genitori, che potrebbero essere indotti a credere che un “miracolo tecnologico” stia avvenendo senza alcuna base scientifica.
Inoltre, sottoporre un bambino a 40 minuti al giorno di applicazione del dispositivo, con la fascia sulla testa e gli auricolari nelle orecchie, non è solo inutile, ma può anche essere fonte di disagio e fastidio. Non è raro che i bambini provino resistenza, irritazione e frustrazione durante l’uso di dispositivi invasivi come questo, e farli abituare a una pratica quotidiana che non ha alcun effetto positivo sulla loro condizione è una vera e propria perdita di tempo e di energia. Per un genitore, questa routine diventa solo un ulteriore stress da affrontare, senza alcuna ricompensa.
Costi e Fastidio: Mente Autism viene venduto a un prezzo di circa 2.300 euro più IVA, un costo ingiustificato per un dispositivo che non ha alcuna validità terapeutica. Non solo si sprecano risorse economiche per un prodotto inefficace, ma si aggiunge anche il disagio di costringere il bambino a sottoporsi a 40 minuti di applicazione quotidiana. La speranza dei genitori viene sfruttata per ottenere profitti, senza alcun beneficio tangibile per il bambino. Invece di investire tempo e denaro in questo tipo di truffa, le famiglie dovrebbero concentrarsi su trattamenti terapeutici validi, basati su prove scientifiche concrete. Il costo elevato di Mente Autism e la sua inefficacia lo rendono una truffa vergognosa che sottrae risorse che potrebbero essere usate per il benessere del bambino in modo più costruttivo. Inoltre, sul sito ufficiale di Mente Autism viene suggerito di richiedere all’INPS l’agevolazione IVA al 4%, facendo leva sulla possibilità di ridurre i costi per il consumatore. Questo tentativo di legittimare ulteriormente il dispositivo, offrendo vantaggi fiscali su un prodotto che è privo di qualsiasi base scientifica e terapeutica, aumenta notevolmente la sensazione di inganno. La proposta di ottenere benefici fiscali per un dispositivo che non ha alcuna efficacia dimostrata nei confronti dell’autismo non fa che intensificare il carattere truffaldino di questa pratica, spingendo ulteriormente i genitori a credere in una soluzione miracolosa che, in realtà, non porta alcun beneficio. È fondamentale che i genitori siano consapevoli di come queste strategie possano manipolare la loro fiducia e le loro risorse, facendo leva su speranze infondate.

Cliniche Estere:
Alcune cliniche estere, molto gettonata è la Svizzera, offrono trattamenti non autorizzati e, in molti casi, vietati in Italia e in altri paesi con regolamenti sanitari rigorosi. Queste cliniche, spesso situate in paesi con normative meno restrittive, propongono terapie non approvate e, in alcuni casi, potenzialmente pericolose per il trattamento dell’autismo. Questi trattamenti, che spaziano da terapie invasive a metodi sperimentali senza validità scientifica, possono sembrare allettanti per le famiglie in cerca di soluzioni alternative, ma sono privi di prove concrete di efficacia e comportano rischi gravi per la salute.
Alcuni dei trattamenti ingannevoli più comuni offerti da queste cliniche includono l’uso di sostanze non approvate, trattamenti sperimentali come infusione di farmaci non autorizzati, terapia con sostanze chimiche o addirittura pratiche estreme come l’uso di tecniche chirurgiche invasive senza alcuna prova di beneficio. Questi trattamenti, purtroppo, sono spesso proposti a genitori disperati, i quali, spinti dalla speranza di trovare una soluzione, si rivolgono a strutture che non rispettano gli standard sanitari internazionali.
Nonostante le promesse di miglioramenti nei sintomi dell’autismo, non esistono dati scientifici che supportino l’efficacia di questi trattamenti. In effetti, molti di essi possono risultare estremamente dannosi. I rischi associati possono variare da infezioni, danni ai tessuti, effetti collaterali a lungo termine, fino a complicazioni fatali. Inoltre, il fatto che queste cliniche non seguano le normative sanitarie e non siano soggette a una supervisione adeguata implica un’ulteriore fonte di pericolo per la salute dei pazienti.
Costi: I costi per trattamenti presso cliniche estere possono variare enormemente a seconda del tipo di terapia proposta, della durata del trattamento e della clinica stessa. Una singola sessione di trattamento in queste strutture può costare da 1.000 a 10.000 euro, e in alcuni casi, l’intero ciclo di terapie può superare i 30.000 euro. Questi trattamenti, purtroppo, non solo sono costosi, ma espongono anche i pazienti a gravi rischi, con la possibilità di non ottenere alcun miglioramento nei sintomi dell’autismo. Inoltre, le spese di viaggio e alloggio per recarsi in queste cliniche estere possono aumentare ulteriormente i costi complessivi. Investire denaro in trattamenti non approvati, senza alcuna prova scientifica della loro efficacia, rappresenta un rischio non solo economico, ma soprattutto per la salute.

Comunicazione Facilitata:
La comunicazione facilitata (CF) è una tecnica proposta per aiutare persone con disabilità comunicative, come l’autismo, a esprimersi attraverso il supporto fisico di un facilitatore. In questa pratica, il facilitatore sostiene o guida la mano dell’individuo mentre scrive o digita su una tastiera. Nonostante le promesse iniziali di questa tecnica, la comunità scientifica ha ripetutamente smentito la sua validità.
Numerosi studi controllati hanno dimostrato che il contenuto prodotto durante la comunicazione facilitata riflette le intenzioni del facilitatore, piuttosto che quelle della persona assistita. Questo fenomeno, noto come “effetto ideomotorio”, avviene quando il facilitatore, spesso inconsapevolmente, influenza i movimenti dell’assistito. Le ricerche hanno chiaramente indicato che, in assenza di un vero controllo indipendente, non è possibile distinguere il contributo della persona assistita da quello del facilitatore.
Di conseguenza, associazioni mediche e scientifiche di rilievo, come l’American Psychological Association (APA) e l’Association for Behavior Analysis International (ABAI), hanno dichiarato che la comunicazione facilitata non è supportata da evidenze scientifiche e ne sconsigliano fermamente l’uso.
La comunicazione facilitata è un esempio emblematico di come tecniche non validate possano sfruttare la speranza delle famiglie in difficoltà. Per proteggere i propri cari, è essenziale basare ogni decisione su prove scientifiche solide e affidarsi a professionisti qualificati. Solo così possiamo garantire interventi che rispettino la dignità e il benessere delle persone nello spettro autistico.
Costi: Oltre ai danni emotivi e psicologici, l’adozione della comunicazione facilitata comporta spese economiche che possono includere consulenze, formazione e acquisto di materiali specifici. Questi costi possono accumularsi rapidamente, aggravando ulteriormente il carico sulle famiglie.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Omeopatia:
L’omeopatia è un sistema di medicina alternativa fondato alla fine del XVIII secolo dal medico tedesco Samuel Hahnemann. La teoria alla base dell’omeopatia si fonda sul principio del “simile cura il simile”, cioè l’idea che una sostanza che causa sintomi simili a una malattia in una persona sana possa curare quella stessa malattia in una persona malata. Per applicare questo principio, l’omeopatia utilizza rimedi che sono sottoposti a un processo di diluizione estrema e dinamizzazione, che consiste in ripetuti cicli di diluizione e agitazione. L’idea è che l’acqua, che entra in contatto con la sostanza originaria, “ricordi” la sua presenza, anche dopo che essa è stata diluita così tanto da non lasciare tracce fisiche della sostanza stessa. Questa teoria è conosciuta come “memoria dell’acqua” ed è una delle colonne portanti dell’omeopatia.
Secondo i sostenitori dell’omeopatia, l’acqua “memorizza” la sostanza diluita e, anche a concentrazioni estremamente basse, conserva un “imprinting” che sarebbe in grado di stimolare la guarigione nel corpo umano. Tuttavia, la teoria della memoria dell’acqua non ha mai ricevuto una validazione scientifica adeguata. Gli esperimenti scientifici condotti su questa teoria non hanno mai fornito prove solide che l’acqua possa effettivamente “ricordare” le sostanze con cui è venuta a contatto, e la maggior parte della comunità scientifica considera questa teoria altamente improbabile e priva di basi.
Nel contesto dell’autismo, l’omeopatia viene talvolta proposta come trattamento alternativo, con l’idea che questi rimedi possano migliorare il comportamento, la comunicazione e le capacità sociali dei bambini. Tuttavia, non esistono studi scientifici validi che dimostrino l’efficacia dell’omeopatia nel trattamento dell’autismo. In realtà, la maggior parte degli studi clinici ha mostrato che i rimedi omeopatici non producono effetti superiori a quelli del placebo. L’uso di questi rimedi, quindi, non solo è inefficace, ma può anche ritardare l’accesso a trattamenti medici comprovati che potrebbero davvero fare la differenza per la vita di un bambino.
Inoltre, sebbene i rimedi omeopatici siano generalmente considerati sicuri in quanto estremamente diluiti, il vero rischio dell’omeopatia sta nel fatto che, se usata come trattamento principale, può indurre i genitori a rinunciare a terapie mediche valide e basate su prove scientifiche, mettendo in pericolo la salute del bambino.
Costi: Il costo di un trattamento omeopatico varia a seconda del medico e della durata della terapia. Una visita iniziale con un omeopata può costare tra i 50 e i 150 euro, mentre ogni seduta successiva può oscillare tra i 30 e i 100 euro. I rimedi omeopatici, pur essendo relativamente economici per singola dose, possono accumularsi nel tempo se il trattamento si protrae. Nonostante l’investimento economico, è importante sottolineare che l’omeopatia non ha basi scientifiche concrete, e quindi il denaro speso in questi trattamenti non porta a miglioramenti reali e misurabili nei bambini nello spettro autistico. Inoltre, la spesa per il trattamento omeopatico potrebbe sottrarre risorse a interventi terapeutici validi, con conseguenze dannose per la salute e lo sviluppo del bambino.

Diete Miracolose:
Le cosiddette “diete miracolose” sono regimi alimentari estremi che vengono proposti come trattamenti per l’autismo, senza una base scientifica solida a supporto. Tra le più diffuse vi sono diete prive di glutine, caseina, zuccheri o alimenti ad alto contenuto di istamina, ma anche diete a base di integratori o alimenti specifici. Queste diete spesso vengono presentate come soluzioni rapide per migliorare i sintomi dell’autismo, come difficoltà comunicative, comportamenti ripetitivi e problemi di comportamento, e sono promosse in molti contesti, sia da parte di genitori che da operatori non qualificati.
Tuttavia, l’applicazione di queste diete senza una valutazione medica adeguata, come ad esempio esami specifici per identificare sensibilità o allergie alimentari, può essere estremamente dannosa per la salute dei bambini. L’eliminazione indiscriminata di interi gruppi alimentari senza una diagnosi precisa può comportare carenze nutrizionali gravi, con conseguenti problemi di crescita, sviluppo e benessere generale. I bambini autistici, che spesso presentano selettività alimentare e difficoltà nel mangiare una varietà di cibi, sono particolarmente vulnerabili a questi effetti negativi. L’introduzione di diete restrittive senza una giustificazione medica può peggiorare la situazione, accentuando i problemi legati all’alimentazione e alla nutrizione.
Alcuni studi preliminari hanno suggerito che modifiche dietetiche mirate possano avere effetti positivi in alcuni casi. Ad esempio, ricerche su modelli animali hanno indicato che una dieta a basso indice glicemico potrebbe ridurre alcuni sintomi comportamentali associati all’autismo. Tuttavia, questi risultati sono ancora preliminari e ottenuti in contesti non clinici, quindi non è ancora chiaro se possano essere applicabili agli esseri umani. Inoltre, la maggior parte delle prove scientifiche sugli effetti delle diete specifiche nell’autismo non ha mostrato miglioramenti significativi rispetto al placebo.
Un altro aspetto da considerare è che il trattamento nutrizionale per l’autismo dovrebbe essere personalizzato e basato su prove scientifiche. Interventi come l’eliminazione di specifici alimenti dovrebbero essere eseguiti solo sotto la guida di un medico o dietista esperto, dopo aver effettuato esami diagnostici adeguati per determinare se esistono intolleranze o allergie alimentari reali. La gestione delle diete speciali senza una guida medica può portare a squilibri nutrizionali, indebolendo il sistema immunitario e impedendo al bambino di ricevere le sostanze nutritive di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi correttamente.
Costi: I costi associati alle diete miracolose possono variare ampiamente. Il costo principale deriva dall’acquisto di alimenti specifici e integratori, che sono spesso più costosi rispetto agli alimenti comuni. Le diete prive di glutine e caseina, ad esempio, richiedono alimenti specializzati, come pane, pasta e latte, che possono avere un prezzo significativamente più elevato rispetto ai prodotti tradizionali. Inoltre, il seguire una dieta restrittiva senza il supporto di esami clinici può comportare costi aggiuntivi per visite mediche, test diagnostici e consulenze dietetiche, che potrebbero non portare a risultati positivi. Questo tipo di approccio può, inoltre, sottrarre risorse che potrebbero essere investite in trattamenti validi e basati su prove scientifiche, impedendo al bambino di ricevere l’assistenza adeguata.

Integratori e Supplementi:
Gli integratori e i supplementi sono frequentemente proposti come trattamenti per migliorare i sintomi dell’autismo, con l’idea che possano correggere presunti squilibri nutrizionali o influire positivamente sul comportamento e sulle capacità cognitive. Tra gli integratori più comuni vi sono quelli contenenti vitamine, minerali, acidi grassi omega-3, probiotici, antiossidanti e aminoacidi. Questi prodotti sono spesso commercializzati come soluzioni naturali e sicure per i disturbi legati all’autismo, promettendo miglioramenti nella comunicazione, nell’attenzione e nella riduzione dei comportamenti problematici.
Tuttavia, nonostante la diffusione di questi integratori nel trattamento dell’autismo, le prove scientifiche che supportano la loro efficacia sono molto limitate. Sebbene alcuni studi abbiano suggerito che determinati integratori, come gli acidi grassi omega-3 o la vitamina D, possano avere effetti benefici sulla salute cerebrale e sul comportamento, i risultati sono variabili e non sufficientemente consistenti da giustificare l’uso sistematico di questi prodotti come trattamento primario per l’autismo. La maggior parte delle ricerche non ha mostrato miglioramenti significativi rispetto al placebo, e molti degli studi condotti sono di bassa qualità metodologica, con campioni di piccole dimensioni e senza gruppi di controllo adeguati.
Inoltre, l’assunzione indiscriminata di integratori senza una diagnosi medica precisa o un monitoraggio appropriato può essere pericolosa. Alcuni integratori, se assunti in dosi eccessive, possono causare effetti collaterali gravi, come danni al fegato, ai reni, o squilibri elettrolitici. Inoltre, l’uso non controllato di supplementi può mascherare carenze nutrizionali reali o interferire con altri trattamenti medici necessari. In particolare, integratori come quelli contenenti vitamine liposolubili (A, D, E, K) possono accumularsi nel corpo e causare tossicità.
Gli integratori dovrebbero essere considerati solo come parte di un piano terapeutico più ampio e sempre sotto la supervisione di un medico o di un nutrizionista specializzato. L’assunzione di questi prodotti senza una guida professionale può portare a rischi inutili per la salute del bambino, soprattutto se non sono stati identificati specifici bisogni nutrizionali o carenze attraverso esami diagnostici.
Costi: I costi degli integratori possono variare ampiamente a seconda del tipo di prodotto e della marca. Integratori come gli omega-3, la vitamina D, i probiotici o gli aminoacidi specializzati possono essere molto costosi, specialmente se utilizzati regolarmente. Inoltre, i genitori che ricorrono a integratori senza una valutazione medica adeguata potrebbero dover sostenere anche il costo di visite mediche aggiuntive, test diagnostici e consulenze dietetiche. Questo può comportare un esborso economico significativo senza risultati comprovati

Probiotici:
I probiotici sono microrganismi vivi, generalmente batteri o lieviti, che vengono introdotti nell’organismo per favorire l’equilibrio della flora intestinale. Vengono comunemente proposti come trattamento per una varietà di condizioni, tra cui l’autismo, con l’idea che possano migliorare la salute intestinale e, di conseguenza, influire positivamente sui sintomi comportamentali. Si ritiene che la salute intestinale sia strettamente legata al benessere cerebrale, tanto che alcuni studi suggeriscono che l’equilibrio del microbiota intestinale potrebbe avere effetti sulle funzioni cognitive, emozionali e comportamentali.
Tuttavia, mentre i probiotici sono generalmente considerati sicuri e possono essere utili per trattare alcune problematiche digestive, come la diarrea o il disturbo da sindrome del colon irritabile, le prove che supportano l’efficacia dei probiotici nel trattamento dell’autismo sono ancora limitate e non definitive. Alcuni studi preliminari hanno suggerito che i probiotici possano avere effetti positivi sul comportamento e sulla riduzione dei sintomi dell’autismo, ma questi studi sono piccoli, non sempre di alta qualità e i risultati sono spesso contraddittori. In particolare, non esistono prove sufficienti per confermare che i probiotici possano migliorare in modo significativo i principali sintomi dell’autismo, come le difficoltà comunicative o i comportamenti ripetitivi.
Un altro aspetto da considerare è che il microbiota intestinale nei bambini autistici è un campo di studio ancora in fase di sviluppo. Sebbene alcuni studi suggeriscano che i bambini nello spettro autistico possano avere una flora intestinale diversa rispetto alla popolazione generale, non c’è consenso su quali siano i meccanismi esatti che collegano la salute intestinale ai disturbi dello spettro autistico. La somministrazione di probiotici, sebbene generalmente sicura, potrebbe non avere un impatto significativo sui sintomi comportamentali e potrebbe anche non essere necessaria in assenza di disturbi intestinali specifici.
Inoltre, l’uso di probiotici senza una supervisione medica può essere problematico, poiché alcuni ceppi di probiotici possono non essere adatti a tutti i bambini, e potrebbero causare effetti collaterali come gonfiore, gas o diarrea, soprattutto in bambini con un sistema immunitario indebolito o altre condizioni preesistenti. Come per altri integratori, è essenziale che l’uso dei probiotici sia valutato da un medico che possa indicare il trattamento appropriato in base alle necessità individuali del bambino.
Costi: I probiotici sono generalmente accessibili, ma i costi possono variare in base al tipo e alla marca del prodotto. Esistono molteplici formulazioni di probiotici, alcune delle quali contenenti ceppi specifici per il trattamento di disturbi digestivi o altre problematiche. I genitori che decidono di somministrare probiotici al proprio bambino senza una consulenza medica potrebbero trovarsi a dover acquistare diversi integratori, aumentando i costi complessivi. Inoltre, l’efficacia dei probiotici nell’autismo non è stata dimostrata in modo conclusivo, il che implica che il denaro speso per questi trattamenti potrebbe non portare ai benefici sperati. Un altro aspetto da considerare è che l’uso di probiotici potrebbe essere un’aggiunta ai costi di altri trattamenti, come le visite mediche, le consulenze nutrizionali o altre terapie, riducendo ulteriormente le risorse disponibili per approcci terapeutici con una base scientifica più solida.

Terapie e Attività Extrascolastiche: Un Uso Improprio del Termine “Terapia”
Spesso vengono proposti trattamenti e attività etichettate come “terapie”, come la musicoterapia, la pet therapy, la sensory therapy, l’arteterapia, la mototerapia e altre pratiche simili. Sebbene queste attività possano certamente avere effetti positivi sul benessere e sulla qualità della vita dei bambini, è importante fare chiarezza sul loro effettivo ruolo nel contesto dell’autismo. La verità è che queste pratiche non sono vere e proprie terapie riabilitative, ma piuttosto attività di supporto che, se piacevoli per il bambino, possono essere utili come esperienze integrative. Non dovrebbero essere considerate come sostituti delle terapie riabilitative, che sono strutturate per affrontare le difficoltà specifiche legate all’autismo e che si basano su prove scientifiche.
In sostanza, queste attività possono essere benefiche, ma non dovrebbero essere confuse con trattamenti terapeutici veri e propri. Sono, infatti, più simili a laboratori extrascolastici o attività ricreative, che, se piacciono al bambino, possono avere un impatto positivo sul suo umore e sul suo sviluppo sociale, ma non sono in grado di sostituire terapie mirate e strutturate. È importante, quindi, che i genitori non siano indotti a credere che tali attività, per quanto piacevoli e stimolanti, possano avere gli stessi effetti delle terapie specialistiche, né che possano sostituire i percorsi abilitativi fondamentali per il bambino.
Costi: etichettare queste attività come “terapie” può portare ad aumentare i costi per le famiglie, che potrebbero essere convinte di pagare per un trattamento che in realtà non è né una terapia certificata né una riabilitazione professionale. Le attività extrascolastiche, pur avendo un valore educativo e ricreativo, non dovrebbero essere paragonate a terapie vere e proprie, e farle passare come tali potrebbe costringere le famiglie a sostenere spese aggiuntive, inutili e prive di fondamento. È essenziale fare attenzione alla terminologia e comprendere che un’attività che può essere utile e piacevole per il bambino, come andare al parco o partecipare a un laboratorio di arte, musica o mototerapia, non è una “terapia” nel senso medico e riabilitativo del termine.

Un impegno per il futuro
Proteggere i nostri bambini significa anche proteggerli da false promesse e truffe che sfruttano la vulnerabilità dei genitori. La speranza è un motore potente, ma deve essere guidata dalla consapevolezza e dalla conoscenza. Ogni decisione deve basarsi su prove scientifiche, con l’obiettivo di garantire il benessere e lo sviluppo del bambino, senza cadere preda di chi approfitta della disperazione.
Come associazione, continueremo ad impegnarci per informare e supportare le famiglie, offrendo strumenti concreti per riconoscere le insidie e costruire un percorso che metta al centro il bambino e il suo futuro. Perché ogni genitore merita di fare scelte sicure e consapevoli, e ogni bambino merita il meglio che la scienza e l’amore possano offrire.
Per chiarimenti, informazioni,

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link