Rinvio dei lavori dell’assemblea regionale del Partito democratico, che era stata convocata per approvare la bozza di regolamento congressuale presentata dal segretario Anthony Barbagallo. Al termine di una mattinata di confronto tra le diverse anime del partito all’hotel Astoria di Palermo, l’assemblea ha accolto la proposta del responsabile organizzativo nazionale Igor Taruffi di un rinvio dei lavori alla prossima settimana con una integrazione dell’Ordine del giorno che preveda anche l’elezione del presidente dell’assemblea. “Nel frattempo – ha spiegato Taruffi alla Dire – si potrà acquisire un parere preventivo sul regolamento da parte della Commissione nazionale di garanzia. Chiusa la questione delle regole, potremo quindi concentrarci sulle questioni politiche che interessano i cittadini e gli elettori del Partito democratico”.
Una settimana di tempo, quindi, per provare a superare le divisioni sul regolamento congressuale, tra chi vorrebbe eleggere il nuovo segretario coinvolgendo soltanto gli iscritti e chi invece opterebbe per le primarie aperte. Anche il segretario regionale Anthony Barbagallo, parlando con i cronisti prima dell’incontro, aveva auspicato un “confronto proficuo sulle regole che, come nello stile del Partito Democratico, devono essere ampiamente condivise con la base. Ho parlato tanto in questi giorni – prosegue – credo che oggi il segretario debba ascoltare. La direzione verso cui si deve volgere è quella della certezza delle regole, il vaglio della commissione nazionale di garanzia, sulla bozza di regolamento, è la garanzia principale sul fatto che saremo sulla strada giusta”.
Poi aggiunge: “Commissariamento? Io ho fiducia nei dirigenti nazionali, confido in un percorso ordinato, senza fratture. Apertura a nuovi iscritti? Faccio una proposta, per dare forza ai circoli, agli iscritti, per fare un congresso con delle regole certe, senza improvvisazioni e scorciatoie che possano poi portare a contenziosi. La proposta della segreteria regionale è quella sul modello del congresso che mi ha eletto nel 2020, quindi che votino gli iscritti, un tesseramento vero e reale che prevede la presenza dei nostri iscritti sul territorio perché è giusto dare voce a loro, soprattutto sui temi”.
Cracolici: “Serve segretario con la schiena dritta”
“Il problema non è primarie sì o primarie no. Il problema – ha detto il deputato regionale Antonello Cracolici – è cercare di capire che partito vogliamo. Mi auguro che si metta fine alla legge elettorale che smette di nominare i deputati sulla base dell’amichettismo, che noi imputiamo a destra, ma che viviamo anche noi. Mi interessa che ci sia un segretario regionale con la schiena dritta, che difende le ragioni del Pd in Sicilia”.
Burtone: “Serve la partecipazione del popolo”
“Noi riteniamo che tornare al tesseramento come strumento per scegliere la classe dirigente regionale – ha detto il deputato Giovanni Burtone – sia un salto all’indietro. Tornare ossia ai riti del Novecento: voteranno, la prossima volta, i nati nel 2006. La partecipazione alla vita politica diminuisce sempre di più. Non si capisce perché non si vigliano fare le primarie, per altro le primarie ci sono attualmente nello statuto, perché si devono togliere? In Sardegna spingono per le primarie, non si capisce perché non si debbano fare in Sicilia dove abbiamo bisogno della partecipazione del popolo. Operato di Barbagallo? Abbiamo dato un giudizio non positivo perché, soprattutto negli ultimi appuntamenti elettorali. Lo abbiamo visto decidere da solo, questo dovrebbe portare a cambiare squadra”.
Giambona: “No ad altri passi falsi”
“La posizione espressa oggi da Igor Taruffi è assolutamente condivisa. Il Pd – ha detto il vicepresidente del gruppo parlamentare Pd all’Ars, Mario Giambona – ha bisogno di tornare a parlare con le persone per risolvere le problematiche che le attanagliano e non discutere di burocrazia e come portare avanti un congresso. Chiaramente, per evidenti questioni di natura organizzativa, ha prevalso la linea che chiedeva il rinvio dell’assemblea, dato che erano presenti, come previsto, pochi delegati, segno che andare a sportellate non è una linea vincente. Il Pd non può commettere altri passi falsi. Discutere di questioni interne al partito sugli organi di stampa non è una buona strategia. In questo modo – continua – si cedono terreno e campo ad un governo di centro-destra che vuole solo accrescere il proprio consenso senza preoccuparsi di risolvere le emergenze che ci sono in Sicilia e nelle regioni del Sud”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link