Tavolo regionale Stellantis e automotive, intervento Confsal e Fismic Confsal Basilicata: “Serve un intervento strutturato per Stellantis”

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In data odierna si è tenuto presso la Regione Basilicata un incontro del tavolo Stellantis, alla presenza delle Organizzazioni Sindacali, Confindustria, dei vertici aziendali di Stellantis e del Presidente della Regione Basilicata. Per la Confsal ha presenziato il segretario regionale, Gerardo De Grazia, e per la Fismic Confsal il segretario territoriale di Melfi, Pasquale Capocasale. Durante l’incontro sono stati affrontati temi di fondamentale importanza per il futuro

produttivo e occupazionale dello stabilimento e dell’indotto.

I vertici di Stellantis hanno confermato il piano produttivo che prevede la produzione della DS8 a marzo 2025 e della Compass a giugno 2025. Inoltre, è previsto il lancio del nuovo modello Lancia Gamma, inizialmente in versione elettrica e successivamente in versione ibrida.

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Un aspetto critico, affrontato durante l’incontro, riguarda l’impatto della cassa integrazione, che pesa significativamente sulla logistica e sulle casse delle aziende coinvolte. A fronte di questa situazione,

la Regione Basilicata ha annunciato un intervento di politica attiva del lavoro attraverso la pubblicazione di un avviso per bandi a voucher destinati a corsi di formazione. Questi corsi avranno

una durata variabile tra 100 e 160 ore, con un riconoscimento economico di 400 euro mensili per lavoratore. La durata massima del programma sarà di sei mesi, per un importo massimo di 2.000 euro

a lavoratore. Saranno coinvolti 350 lavoratori della logistica.

Durante il Tavolo, Stellantis ha dichiarato che i volumi produttivi previsti per il prossimo anno si attestano intorno alle 65.000 vetture, in linea con il trend dell’anno precedente. Tuttavia, il mese di

gennaio 2025 si prospetta particolarmente critico, con vincoli normativi stringenti sulle emissioni che nemmeno le vetture ibride riescono a soddisfare pienamente. Per evitare sanzioni, Stellantis dovrà

vendere almeno il 21% di veicoli elettrici, a fronte di una media attuale in Italia del solo 3%. Come Confsal, esprimiamo grande preoccupazione per la fase complessa che sta attraversando il settore, con un periodo particolarmente nero per i lavoratori e le aziende coinvolte. Tuttavia,

riconosciamo gli sforzi della Regione Basilicata, che ha fatto più rispetto al Governo centrale, intervenendo in modo tempestivo con misure concrete per supportare i lavoratori. Permangono

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tuttavia grandi criticità a livello nazionale, caratterizzate da confusione generale e ritardi sul fronte delle infrastrutture e degli incentivi per l’elettrificazione del parco auto. È necessaria una revisione degli incentivi per il leasing di auto elettriche, superando l’attuale sistema che agevola

prevalentemente l’acquisto di veicoli a benzina.”, dichiara de Grazia.

“Guardiamo con preoccupazione all’esempio di altri Paesi, come la Norvegia, che riconoscono benefit significativi per l’acquisto di auto elettriche, incentivando realmente la transizione ecologica.

Come Confsal continueremo a monitorare attentamente la situazione, sollecitando interventi strutturali a livello nazionale per garantire un futuro produttivo e sostenibile per i lavoratori della Basilicata e del settore automotive italiano.”, conclude de Grazia.

Il segretario territoriale Fismic Confsal di Melfi, Pasquale Capocasale, aggiunge: “L’urgenza di intervenire per modificare le norme europee è ormai improrogabile. Lanciamo un grido d’allarme: è

necessario rivedere regolamentazioni che stanno penalizzando l’intero settore automotive, bloccando le opportunità di sviluppo e competitività per le aziende italiane. A livello italiano bisogna definire

immediatamente un nuovo accordo sugli ammortizzatori sociali, che preveda l’eliminazione degli oneri contributivi a carico delle aziende in difficoltà, inclusi quelli derivanti dall’utilizzo degli

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ammortizzatori sociali e noi lo ribadiremo nuovamente al prossimo Tavolo Automotive. Inoltre, è indispensabile che l’Europa conceda una deroga alla normativa sulla riduzione delle emissioni, una

misura che, nella sua attuale applicazione, rischia di paralizzare le attività produttive delle aziende italiane per tutto il 2025. Senza interventi tempestivi, il nostro tessuto industriale rischia di subire danni irreparabili.”



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