Un parco fotovoltaico tra San Quirino e Montereale: è polemica

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Un nuovo parco fotovoltaico a due passi da Pordenone. È quanto emerge dal sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dove si parla di un impianto agrivoltaico da realizzare nella zona tra San Quirino e Montereale Valcellina.

Il progetto

La richiesta è stata inoltrata il 12 dicembre dall’azienda D2M Friuli Srl che ha già in programma un’altra opera – sempre un impianto agrivoltaico – da realizzare a Pradamano. Dalle prime informazioni il progetto si trova nella fase di valutazione dell’impatto ambientale. Una procedura tecnico‐amministrativa che va a individuare gli effetti dell’opera sull’ambiente e sulla salute dei residenti. Nel caso specifico si tratta di un impianto agrivoltaico pari a 82 megawatt chiamato “La Braida”. Un progetto che sarà costruito nei comuni di San Quirino e Montereale Valcellina in una località denominata Colisie.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Le proteste

Il dissenso da parte della politica è già emerso alla notizia di un mega impianto fotovoltaico contrastato dai cittadini nel Comune di Aquileia. “Come dichiariamo spesso ormai, la transizione energetica non può essere la giustificazione per il consumo di territorio” ha dichiarato consigliere regionale Furio Honsell. 

Nel Pordenonese è il sindaco di Montereale Valcellina Igor Alzetta a prendere posizione contro la realizzazione dell’opera. Una scelta che trova l’appoggio di una parte del Movimento 5 stelle. “La Regione Friuli Venezia Giulia avrebbe dovuto, entro 180 giorni dal 2 luglio scorso, emanare una legge con la quale individuare le aree non idonee per la collocazione di impianti fotovoltaici. Tuttavia – ha dichiarato la consigliera regionale pentastellata Maria Pompea Rosaria Capozzi – il disegno di legge approvato dalla sola Giunta regionale lo scorso 13 dicembre non è ancora stato consegnato al Consiglio regionale”.

L’esponente si riferisce in particolare “ai tempi con i quali la Regione intende individuare le aree non idonee all’installazione di parchi fotovoltaici”. “I termini – rimarca Capozzi – sono ormai scaduti. Se solo lo Stato volesse, infatti, potrebbe già attivare i poteri sostitutivi davanti all’inerzia della Regione ma, di sicuro, non per avere limiti più restrittivi rispetto quelli attuali. In ogni caso, anche se il Consiglio regionale avesse approvato la legge regionale nei termini previsti, la terza legge regionale in tre anni su questo tema non sarebbe immediatamente efficace. Come, del resto, non lo sono state le precedenti”.

La nuova norma – precisa Capozzi – “stabilisce infatti che nulla cambi fino all’approvazione di un’altra delibera. Alla Giunta si concedono altri dodici mesi di tempo per individuare la cartografia delle aree non idonee. Finito l’iter, le aree non idonee avranno piena efficacia sugli impianti da realizzare, ma non su quelli già richiesti o che verranno richiesti nel frattempo”. Il rischio, secondo la consigliera regionale, è che si arrivi comunque a delle “impugnazioni governative, azioni che allungherebbero ulteriormente i tempi e darebbero ulteriore margine per inoltrare domande. Domande che non si sono arrestate nemmeno durante il periodo natalizio”.

Scontro interno nel Movimento

Il M5S di Pordenone replica duramente ai consiglieri regionali Maria Pompea Rosaria Capozzi e a Furio Honsell in merito al progetti del parco fotovoltaico tra San Quirino e Montereale. “Il movimento non è contrario all’agrivoltaico se come per definizione di questa tecnologia, integra la produzione agricola con la produzione di energia verde”, affermano l’ex onorevole Luca Sut e Mauro Capozzella coordinatore provinciale di Pordenone che parlano dell'”ennesima prova del distacco di dialogo e confronto con il territorio”. 

Per gli esponenti pentastellati della Destra Tagliamento “è evidente ancora una volta che continua la presa di posizione politica di Maria Pompea Rosaria Capozzi tutta di parte senza mai aver consultato la base e senza mai aver aperto un serio dibattito sull’argomento. Gli impianti sono già presenti in Italia e in tutto il mondo, prova che è possibile coniugare ambiente e tecnologia. Sono strutture indispensabili anche alla luce del recente allarme per il continuo aumento di costi energetici per privati e, soprattutto, industrie”.

PordenoneToday è anche su WhatsApp. Iscriviti al nostro canale

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link