Il razzismo nei confronti dei “bianchi” che si vuole nascondere

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di MARIO PECCATORI – Dall’Inghilterra l’allarme della cultura Woke, Una realtà e una riflessione sull’Occidente spesso taciuta o minimizzata.

Lungi da me il desiderio di ergermi a censore delle istituzioni statali, resta il desiderio di affrontare criticamente le condizioni politiche e sociali della civiltà occidentale, una volta basata su principi cristiani fonte primaria di umanesimo.

A fronte di episodi sempre più incomprensibili di delinquenza comune, criminalità giovanile, di dispregio della degnità umana, sottaciuti, minimizzati e/o, in alcuni casi, giustificati e spesso ritorti contro chi li subisce o chi è preposto ad applicare la legalità, è naturale domandarsi dove stia andando la nostra società civile occidentale europea.

Società civile europea, risorta e rigenerata, dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, in una democrazia umanistica basata su principi cristiani in quanto fonte etica e morale al servizio dell’uomo, sembra che stia degenerando in perverse forme autarchiche dove si può annidare una tirannia oligarchica ed un razzismo sociale contro i bianchi cristiani, diretto ed aggressivo.

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Nel diffuso silenzio dei media, interrotto da sporadiche denunce – alcuni quotidiani come il Daily Mirror inglese, “La Verità” con Boni Castellani dell’8 gennaio 2025 (La società globale accetta gli abusi) e con Francesco Borgonovo del 10 gennaio 2025 (La sinistra inglese stoppa l’inchiesta sui pakistani che violentano le bimbe), in programmi come “Fuori dal Coro” su Rete4 Mediaset dell’8 gennaio 2025, su piattaforma X da Elon Musk, o su social come YouTube da parte di singoli cittadini di buona volontà – bande criminali giovanili o meno, di immigrati (clandestini/importati) o di figli di persone che in qualche modo importano ed impongono la loro cultura e religione in maniera sfrontata, arrogante e spregiudicata, agiscono ai danni di cittadini europei bianchi e cristiani commettendo anche atti di stupro seriali e sistematici.

Il comportamento di questi soggetti, adepti di una specifica realtà politico-militare-religiosa, viene minimizzato e addirittura strumentalizzato ai danni degli stessi danneggiati che vengono addirittura accusati di razzismo se denunciano l’evento; le stesse forze dell’ordine sembra vengono discriminate e surrogate alla delinquenza da parte dell’informazione e di specifici partiti politici.

Prendendo a riferimento la nostra nazione Italiana, vi sono immigrati di ogni nazionalità, culto, religione e filosofia, indiani, cinesi, sudamericani, slavi, ebrei, buddisti, scintoisti, induisti ecc. che convivono pacificamente integrandosi, rispettosi della cultura e civiltà che ci contraddistingue e ricevono altrettanto rispetto ed accoglienza da parte nostra; mentre tutti coloro che professano i dettami di una realtà religiosa-giuridica-militare prevaricatrice ed aggressiva, tendono ad imporre il loro credo e ad abusare in maniera, loro sì, razzista della nostra civiltà umanitaria e multietnica.

Ma il comportamento, prevaricatore, aggressivo, finanche razzista di tali soggetti è possibile grazie alla complicità diretta ed indiretta di gran parte (non tutti), di politici, istituzioni, informazione e giustizia!

Come esempio eclatante: nel silenzio dei media nostrani, salvo i casi già citati, il Regno Unito vive da anni una delle più nefaste vicende della sua storia; qui vi si trova il fenomeno delle “Grooming Gangs” la cui traduzione, per noi umili abituati alla lingua di Dante, può essere “Bande di adescamento”.

Queste bande, composte da gruppi di ragazzi figli di “immigrati” prevalentemente pachistani risulterebbero essere colpevoli di stupri ai danni di ragazze adolescenti ed esclusivamente bianche.
La vicenda, che ha al centro un reato già di per sé molto grave, è resa ancora più orripilante dal contorno; un qualcosa che neppure la più fervida creatività horror avrebbe potuto far scaturire. La scoperta del perverso meccanismo che si è instaurato ormai da anni ha portato alla luce un numero impressionante, si dice, di migliaia e migliaia di casi di stupro ai danni di adolescenti, tutte inglesi vittime di queste bande.
Ma la cosa inconcepibile e gravissima risiederebbe nel contorno assortito di omertà, vessazioni ed intimidazioni.

A valle dell’iniziale sgomento di quanto appreso, sorge ora la questione di come questo misfatto, questi atti, abbiano potuto perpetrarsi per tanto tempo, perché al di là del dolore, che hanno subito le povere vittime, il nodo è proprio questo: come è possibile che nella nostra società occidentale sia potuta accadere una situazione del genere? Perché i vari “corpi” della società non sono intervenuti? La risposta va forse ricercata tra quanto riportato da alcuni giornali e sui social (come già segnalato in precedenza):
Al vertice della piramide sembra abbia preso forza un’ideologia “woke”, la cui traduzione è “risvegliati” e che, senza entrare nel dettaglio, tra le altre cose predica la prevalenza dei diritti delle minoranze, di ogni genere.

Da qui sembra aver preso origine una normativa britannica, alla quale nella nostra terra si era ispirato il DDL Zan, di cui abbiamo sentito parlare alcuni mesi orsono nelle cronache politiche, che sostanzialmente trasforma ogni critica verso suddette minoranze in reato di razzismo.

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Ovvio che per legiferare in tal senso occorrono uomini chiave nelle istituzioni che perseguono tale ideologia, come l’attuale inquilino del n. 10 di Downing Street, che comunque aveva precedentemente rivestito il ruolo di Procuratore Generale.

Il nostro “contorno” si arricchisce dell’incessante lavoro dei media, che minimizzano i reati commessi da suddette minoranze e stigmatizzano come “non inclusive” le critiche e le denunce di chi li subisce.

Ma non è finita qui; il nostro “contorno” sembra, sempre dai riferimenti citati, addirittura infarcito dal ruolo delle istituzioni minori, anch’esse pervase dell’ideologia “woke”, che hanno sistematicamente contenuto le pretese delle vittime di avere giustizia; in tal senso il lavoro degli assistenti sociali sembra fosse diretto a dissuadere le vittime o talora intimidire le famiglie affinché non insistessero nelle loro pretese. A questo ricco e orrido “contorno” sembra aggiungersi il fatto che i più tenaci, non rassegnati all’archiviazione della denuncia del reato, finissero essi stessi denunciati “d’ufficio” per razzismo.

Vale, a questo punto, aprire una parentesi per analizzare quel termine, “razzismo” usato ed abusato anche in maniera non appropriata da sorgenti di ideologia politica, si direbbe, ”di sinistra”!

Il razzismo è quel comportamento che discrimina persone appartenenti a società diverse, condizioni sociali, espressioni etniche e/o religiose, a cui viene tolta ogni possibilità di parola, diritto sociale e civile solo per la loro condizione; orbene come interpretare il comportamento di chi aggredisce altri soggetti per il colore della pelle, per la loro religione, per la loro civiltà e di coloro che minimizzano o sottacciono ciò che è accaduto a questi soggetti danneggiati cui viene impedito ogni mezzo di difesa e di giustizia???!!! … Questo comportamento non può essere annoverato che tra le azioni del peggiore razzismo sociale espresso e perpetrato a danno dei propri simili.

La ribellione a tale sistema c’è stata, ad esempio, con le manifestazioni di questa estate, ed è ancora attiva, ma sembra sia esposta ad una repressione efficientissima. Sembra che ci siano stati e ci siano manifestanti arrestati ed inquadrati dai media come razzisti; sembra che politici e uomini delle istituzioni non allineati vengano isolati e estromessi e, sembrerebbe, alcuni giornalisti incarcerati. In un clima che ricorda un buio passato dell’Europa della prima metà del secolo scorso, anche la semplice critica sul web risulta che abbia comportato la visita a domicilio della polizia e l’arresto dell’autore del post.

A questo punto non resta che invitare ognuno a fare le proprie ricerche, anche perché è giusto trovare una risposta a come proprio e solo adesso questo sistema di repressione e condizionamento, anche psicologico, venga allo scoperto e timidamente denunciato.

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La risposta potrebbe essere articolata e complessa, ma è innegabile che un elemento di quei soggetti che aderiscono al conformismo dei media ha messo un sassolino negli ingranaggi del sistema, con chiaro riferimento al patron di X, Elon Musk, che ha evidenziato al grande pubblico gli scheletri annidati nell’armadio delle massime istituzioni inglesi, a cui si sono ispirati alcuni quotidiani, alcune trasmissioni televisive e coraggiosi interpreti della morale umanistica della cultura e tradizione civile europea.

Sembra utile concludere riportando il post del filosofo noto con lo pseudonimo di Bonifacio Castellane che ci informa: “Lo scandalo britannico delle Grooming Gangs ricorda la burella dantesca e si compone dei seguenti cerchi:

  1. bande di pakistani stupravano ragazzine inglesi
  2. polizia non accettava la denuncia
  3. servizi sociali convincevano vittime e loro famiglie che denunciare era razzista
  4. quando qualcuno riusciva a denunciare, i magistrati (tra questi Starmer) rigettavano la causa perché poteva costituire motivo d’odio razziale
  5. chi riusciva a fare la causa, a far arrestare le bande di pakistani e a vincere, veniva poi stigmatizzato dai media e dal sistema politico di sinistra in quanto “razzista”
  6. alcune famiglie woke quando vedevano che la figlia voleva insistere nella denuncia, incolpavano lei di razzismo fino ad isolarla
    Questi sono i 6 gradini del Male, i 6 livelli di discesa negli inferi del woke. Ora non basta individuare i responsabili, occorre una rinascita civile e culturale. Insorgete Madri!”

Invito ognuno a prendere conoscenza e coscienza attraverso la ricerca diretta e ricorrere alle proprie capacità di ragionamento ed analisi con l’uso della propria intelligenza, quella meravigliosa parte di noi che conosce il divino e non potrà mai essere sostituita da alcun’altra forma artificiale.

(foto: in bianco-nero licenza pxhere – https://pxhere.com/it/photo/1004340)





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