L’Agenzia delle Entrate chiarisce che le spese notarili legate al mutuo ipotecario sono detraibili nell’anno del pagamento, secondo il principio di cassa, anche se la fattura è emessa successivamente.
Acquistare una casa è uno dei passi più importanti nella vita di molte persone, spesso accompagnato dalla necessità di contrarre un mutuo ipotecario. Una domanda cruciale per molti contribuenti riguarda la detrazione fiscale delle spese notarili legate al mutuo.
Grazie a una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate pubblicata su FiscoOggi, è stato chiarito un aspetto legato al principio di cassa e all’anno in cui queste spese possono essere detratte.
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La domanda del contribuente
Un lettore di FiscoOggi ha sollevato un dubbio comune tra chi affronta l’acquisto di un’abitazione con l’accensione di un mutuo ipotecario. Nello specifico, il quesito posto riguardava la corretta individuazione dell’anno fiscale in cui detrarre le spese notarili sostenute per la stipula del mutuo.
Di seguito la domanda completa:
“Lo scorso mese di dicembre ho acquistato l’abitazione principale. Per la stipula del mutuo ipotecario relativo allo stesso acquisto ho pagato al notaio, corrispondendo una somma in deposito, onorario e altri oneri accessori. La domanda è la seguente: poiché il notaio ha emesso la fattura a gennaio 2025, in quale anno potrò detrarre tali spese? In quello in cui ho effettuato il pagamento (2024) o nell’anno di emissione della fattura?”
Questa domanda è particolarmente rilevante per chi si appresta a presentare la dichiarazione dei redditi e vuole comprendere se la detrazione debba essere applicata nell’anno del pagamento o in quello di emissione della fattura. È un caso piuttosto comune, soprattutto quando le operazioni di compravendita e di stipula del mutuo avvengono a cavallo tra due anni solari, creando incertezza su come applicare correttamente le agevolazioni fiscali.
L’Agenzia delle Entrate, con la sua risposta ufficiale, ha chiarito la normativa vigente, offrendo un riferimento chiaro e utile per chi si trova in una situazione analoga.
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La normativa: detrazione Irpef al 19%
Secondo quanto previsto dalla normativa fiscale, gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione legate ai mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’abitazione principale danno diritto a una detrazione Irpef pari al 19%.
Tra gli oneri accessori, come specificato, rientrano anche le spese notarili relative alla stipula del contratto di mutuo e le somme sostenute dal notaio per conto del cliente (ad esempio, per l’iscrizione o la cancellazione dell’ipoteca).
Non sono detraibili, invece, le spese notarili sostenute per il contratto di compravendita dell’immobile.
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Il principio di cassa: quando detrarre le spese
Nel caso specifico, l’Agenzia delle Entrate ha ribadito che, in applicazione del principio di cassa, la detrazione delle spese sostenute può avvenire nell’anno in cui è stato effettuato il pagamento, indipendentemente dalla data di emissione della fattura.
Pertanto, se il contribuente ha versato al notaio il deposito, l’onorario e gli oneri accessori nel mese di dicembre 2024, potrà detrarre tali spese nella dichiarazione dei redditi relativa al 2024, anche se la fattura è stata emessa nel gennaio 2025. Questo principio garantisce che le spese siano attribuite al periodo fiscale corrispondente al momento del pagamento effettivo.
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Conservare la documentazione: un passaggio essenziale
L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato l’importanza di una corretta e scrupolosa conservazione della documentazione relativa al pagamento delle spese notarili, poiché rappresenta la prova fondamentale per poter beneficiare della detrazione fiscale.
In particolare, il contribuente deve essere in grado di esibire:
- La ricevuta del pagamento effettuato al notaio, che attesta l’effettivo versamento della somma in deposito, comprensiva di onorario e oneri accessori.
- La fattura emessa dal notaio, anche se datata nell’anno successivo al pagamento, con l’indicazione precisa degli importi corrisposti e il riferimento al deposito effettuato.
Questi documenti sono essenziali per dimostrare che la spesa è stata sostenuta nell’anno fiscale corretto ai fini della detrazione. È consigliabile che la fattura riporti esplicitamente gli estremi del versamento anticipato, così da evitare contestazioni in sede di controllo fiscale.
Conservare una documentazione completa e ben organizzata non solo agevola l’accesso ai benefici fiscali, ma consente anche di rispondere tempestivamente ad eventuali richieste di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, riducendo il rischio di disconoscimento della detrazione.
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