Gigi Datome in conferenza stampa a Reggio Calabria

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Una giornata trascorsa con la stella internazionale di basket Gigi Datome riempie di contenuti e di stimoli. Il doppio evento, rivolto agli studenti del prestigioso Liceo Scientifico “Alessandro Volta” diretto dal dirigente scolastico professoressa Maria Rosa Monterosso ed il pomeriggio dedicato agli atleti delle compagini del comprensorio di Reggio Calabria. Il tutto organizzato con il supporto della FIP Calabria e del suo Presidente Paolo Surace. Già si respira aria di festa al PalaCalafiore in attesa dell’ufficialità della partita del prossimo 23 febbraio. Il campione, protagonista della giornata, in conferenza stampa ha rilasciato un’intervista affrontando la pallacanestro da ex giocatore e col nuovo ruolo nell’Italbasket.

Gigi, la mattina hai fatto un po’ di teoria, con i ragazzi del Volta e si è passati pomeriggio alla pratica al PalaCalafiore, cosa farete quest’oggi con gli atleti? Tanto allenamento, filo conduttore, sempre i giovani?

“Sì, hai detto bene, due cose diverse, ovviamente stamane siamo stati invitati nella scuola del Liceo Scientifico “Alessandro Volta”, oggi pomeriggio è il motivo vero per cui siamo venuti che è il progetto “Ogni Regione Conta” con la tappa calabra. Con Marco Sodini grazie all’aiuto dell’RTT calabrese e al Presidente Surace abbiamo organizzato questa giornata oggi qui, domani a Catanzaro per vedere un po’ i migliori giocatori della zona 2007-2008-2009 coinvolgendo allenatori, preparatori, arbitri affinché sia una momento di crescita per tutti abbiamo invitato anche gli allenatori, questi ragazzi, proprio per portare le linee tecniche del settore squadra nazionale. Non abbiamo la presunzione con l’allenamento di insegnare niente ma solo di dare degli stimoli, degli spunti per farli crescere e tornare nella loro squadra con l’obiettivo di migliorare e di lavorare ancora di più”.

palacalafiore ogni regione conta

Stasera hai detto una frase molto interessante, quella di avere il sogno, l’ambizione di aprire le porte dell’Azzurra, far sognare a questi ragazzi della maglia azzurra ragazzi che sognano anche ovviamente i massimi traguardi del basket NBA, Euroleague e tu li hai vissuti tutti. C’è un ricordo particolare che ti lega a queste prestigiose esperienze?

Microcredito

per le aziende

 

“Tanti ricordi, ad esempio l’esordio in NBA, l’esordio con i Celtics, con la nazionale l’ultima estate ancora impressa nel mio cuore per l’intensità delle emozioni Euroleague ovviamente quando ho avuto la fortuna di vincere con il Fenerbahce anche gli anni in Milano sono stati molto belli, la finale di Roma, e di avere tanti momenti belli da poter vivere però è una parte del passato adesso è giusto guardare avanti”.

A proposito di nazionale, qui c’è molta attesa per questa partita che l’Italia dovrà giocare con l’Ungheria ovviamente tu nelle vesti di capo delegazione della nazionale, cosa puoi anticipare? Tre giorni prima sarete in Turchia, qual è il programma di lavoro che vi porterà da qui alla partita?

“Siamo venuti anche per fare il sopralluogo, non c’è ancora l’ufficialità ma siamo venuti anche per controllare le ultime cose; in quelle situazioni c’è una settimana di tempo in cui ci si deve mettere insieme non c’è neanche preparazione, è giusto per riunirsi, ricordare i principi che ci hanno portato in questi anni la fortuna che abbiamo vissuto è comune e ci permette di giocare ad un certo livello anche senza molta preparazione come è la formula delle finestre, ci troveremo un paio di giorni in Italia. Poi voleremo in Turchia giochiamo, torniamo, ci sarà un allenamento di squadra se definiremo questo come posto poi c’è la partita, c’è poco tempo ma la fortuna è che c’è un zoccolo duro e un’allena tecnica che va avanti dal 2022 quindi sicuramente non partiamo da zero”.

Sicuramente Pozzecco ha dato un volto diverso a questa nazionale, non è la tua nazionale. Sicuramente è una squadra forse più giovane, meno talentuosa, cosa c’è di diverso rispetto alla tua nazionale?

“Non è più la mia perché non gioco più, per fortuna siamo avanti. Però non è cambiata molto perchè lo spirito è quello, l’identità in campo è quella la voglia dei ragazzi di esserci è quella e quella è una cosa importantissima soprattutto per i ragazzi che fanno l’Eurolega. Le stagioni sono lunghissime e che i ragazzi abbiano il desiderio di venire in una settimana in cui tutti gli altri riposano dopo le coppe nazionali non è una cosa banale noi siamo felici di aver creato questo clima che non è l’unica cosa che ti porta a giocare bene ma è importante poi ovviamente serve il lavoro, il talento dei ragazzi e lì però parla sempre il campo”.

Non è messa in discussione la qualificazione, però arrivare i primi equivale ad avere un posto di privilegio nella griglia e soprattutto nella sede di svolgimento degli Europei

“Si parla di ranking, in questa partita comunque danno dei punti, dei punteggi per il ranking quello facilita le fasce appunto del sorteggio degli Europei però comunque a prescindere dal ranking abbiamo raggiunto l’obiettivo della qualificazione quando c’è la nazionale si gioca sempre per le cose al meglio e quindi ranking o non ranking la qualificazione è stata ottenuta con l’anticipo, un bellissimo risultato poi quando si va in campo sono partite ufficiali, c’è la scritta Italia sul petto e si cerca di fare il meglio sempre. Certo, fa parte del gioco e ripeto la formula non ti permette di costruire niente specialmente quella finestra in cui dei giocatori sono venuti al venerdì per giocare domenica è molto complicato, non è facile, si può sempre perdere abbiamo visto dei risultati molto strani durante queste qualificazioni la Spagna ha perso le prime due, ha vinto la prima partita dell’altra finestra al terzo supplementare sono partite molto difficili perché c’è poco tempo per mettersi insieme quindi una qualificazione ottenuta con così tanto anticipo e sono poche quelle che hanno raggiunto già la qualificazione è un bel risultato, però non deve bastarci perché bisogna sempre cercare di fare qualcosa di più.

Reggio è una piazza dove una nazionale manca da tanti anni, c’è tanta attesa per questa partita un messaggio al pubblico e soprattutto ai giovani che si sono avvicinati al basket per fare crescere non solo numericamente ma anche collettivamente

“Il pensiero di venire a Reggio Calabria è anche per quello perché manchiamo da tanto al sud e specialmente qua non è arrivata l’ufficialità ancora perché oggi è stata la giornata per l’ultimo sopralluogo e non sta a me dare l’ufficialità come ruolo però dovesse andare in porto sicuramente è un’occasione per portare la nazionale a Reggio che come ha detto lei manca da tantissimi anni sono convinto che questo palazzetto che è molto bello, pieno, potrebbe essere una bellissima giornata di festa”.

Datome stamane hai parlato dei tuoi riferimenti a livello dei giocatori, con questo nuovo ruolo hai qualche punto di riferimento vista la tua carriera tra i coach ricordiamo che sei stato allenato anche da Recalcati. Hai qualche esempio che metterai in pratica non solo oggi ma nel prosieguo di questo tuo importante ruolo?

“Più che di allenatore ovviamente non faccio allenatore, cerco altri punti di riferimento ho avuto la fortuna di avere anche grandi dirigenti con i quali sono stati in rapporto e ci siamo sempre confrontati tanto però se devo spendere un nome parlo di Salvatore Trainotti che rimane il nostro direttore generale con lui mi confronto tutti i giorni, lui è fondamentale per questo mio inserimento e questo mio nuovo ruolo e anche per farmi crescere quindi senza fare un torto a nessuno degli altri però Salvatore è la persona che poi nelle continuità mi sta aiutando di più di tutti sicuramente”.

Hai nominato i Celtics, ricordiamo il 2015 playoff, prima serie contro i Cavs di LeBron James come è stato marcarlo, comunque vederlo dal vivo cosa ti ha impressionato anche da italiano insomma affrontare un campione del genere?

“Sportivamente è un brutto ricordo perché abbiamo perso 4-0 e lui era fortissimo è una bellissima cosa specialmente perché venivo da Detroit in cui non giocavo mai e la squadra andava molto male è una bellissima soddisfazione poter aver condiviso il campo con lui, averlo visto da vicino, averlo marcato era una squadra molto forte ed aveva raggiunto la finale quell’anno a Cleveland è una bellissima soddisfazione soltanto aver avuto la possibilità di star lì e essermi guadagnato un ruolo di giocatore in campo”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link