Perugia, dalla Zona 30 alla «ciclofficina» in un’ex edicola: ok al progetto «Bici in Comune»

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di Daniele Bovi

Dalla Zona 30 fino a laboratori didattici, un nuovo percorso cicloturistico, la riqualificazione di quelli esistenti e non solo. Nelle scorse ore il Comune di Perugia ha dato l’ok al progetto «Bici in Comune», che mira a promuovere la mobilità ciclistica e il cicloturismo, con un focus sul quartiere di via Birago.

Il progetto Elaborato in collaborazione con Fiab Perugia pedala, Legambiente e CAP06124, il progetto punta a incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e a valorizzare il patrimonio storico della città. Per realizzarlo serviranno oltre 83 mila euro che il Comune ha chiesto a Sport e salute spa, società statale che si occupa dello sviluppo dello sport e della promozione dell’attività fisica e i corretti stili di vita. Sport e salute che gestisce attraverso un avviso i fondi erogati dal ministero dello Sport nell’ambito del progetto «Bici in Comune».

Zona 30 Il tutto si innesta sull’istituzione della Zona 30 già prevista nell’ambito del Piano urbano della mobilità sostenibile, approvato nel 2019 (e quindi fuori dal progetto vero e proprio), che parla anche di due nuovi collegamenti ciclabili: uno lungo la ferrovia a sud del quartiere, l’altro dalla stazione di Fontivegge verso nord. Sono previsti inoltre percorsi ciclabili in sede condivisa, un grado di collegare la stazione ferroviaria, il Parco della Pescaia, il Parco Sant’Anna lungo via Birago, via della Concordia, via del Lavoro e via Campo di Marte. «I percorsi – è scritto nel progetto – sono organizzati a formare una rete ciclabile, che segue la direzione del traffico ove in condivisione con le automobili».

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«Urbanismo tattico» Lo sviluppo della Zona 30 si baserà sul cosiddetto «urbanismo tattico», che prevede soluzioni veloci, temporanee e reversibili così da valutarne l’efficacia. E così nel quartiere si utilizzeranno «materiali economici per l’adeguamento della larghezza della sede stradale – è scritto nel progetto – quali cordoli in gomma, paletti e vernici per la colorazione dell’asfalto. In questo modo si può offrire in poco tempo un’alternativa
sostenibile alla mobilità urbana in auto, vincendo le resistenze di chi ritiene ogni cambiamento peggiorativo. In una seconda fase le trasformazioni potranno estendersi all’intero quartiere, ampliando la rete ciclabile a tutte le strade della zona 30». La larghezza limitata delle carreggiate di via Birago e via della Concordia non consente la realizzazione di piste ciclabili protette, imponendo la creazione di percorsi condivisi con i veicoli a motore, con limiti di velocità ridotti e interventi per la moderazione del traffico. Questa fase di «urbanismo tattico» si svilupperà secondo il cronoprogramma tra la primavera e l’estate di quest’anno.

Bici in Comune Venendo al progetto vero e proprio, uno dei pilastri è la sensibilizzazione delle nuove generazioni. Nella scuola elementare Giovanni Cena saranno attivati laboratori didattici teorici e pratici per insegnare ai bambini la storia, la meccanica e le regole della sicurezza stradale legate alla bicicletta. Per agevolare gli spostamenti quotidiani, sarà introdotto dalla primavera 2026 un servizio di ciclobus, un accompagnamento sicuro e guidato da educatori esperti che percorrerà tragitti protetti. In via Birago poi, un’ex edicola sarà trasformata quest’estate in una ciclofficina temporanea, un punto di riferimento per i ciclisti del quartiere. Qui sarà possibile ottenere assistenza meccanica gratuita per le biciclette, con l’obiettivo di incentivare ulteriormente l’adozione di questo mezzo di trasporto ecologico.

Percorsi e segnaletica Quanto al nuovo percorso cicloturistico di 8 chilometri, questo collegherà la stazione ferroviaria al centro storico, valorizzando i luoghi legati alla storia dell’acqua in città. Fontane, acquedotti e opere d’arte legate alla gestione delle risorse idriche saranno al centro di questa esperienza, resa accessibile da una mappa digitale interattiva che guiderà i ciclisti lungo il tragitto. Per garantire poi una rete ciclabile integrata, saranno riqualificati i percorsi all’interno del Parco della Pescaia e del Parco Sant’Anna. Verranno installati nuovi archetti portabici, colonnine per la ricarica delle biciclette elettriche e stazioni di manutenzione. La segnaletica orizzontale e verticale sarà potenziata per migliorare l’orientamento e la sicurezza, mentre saranno eliminati gli ostacoli architettonici che attualmente limitano l’accesso ai parchi. Previsti nel corso del progetto che si concluderà nella primavera 2026 anche alcuni eventi tra inaugurazioni e momenti di partecipazione.

Il contesto Il quartiere di Via Birago, strategicamente situato tra le stazioni ferroviarie di Fontivegge e Sant’Anna e vicino ai parchi della Pescaia e Sant’Anna, è un candidato ideale per il modello di città dei 15 minuti. Con scuole, servizi sanitari, attività commerciali e spazi culturali, la zona ha visto una significativa trasformazione sociale grazie all’impegno della comunità e dell’associazione CAP 06124. Tuttavia, lo spazio pubblico è dominato dalle automobili, con carreggiate e incroci sovradimensionati che incentivano velocità elevate, marciapiedi inadeguati e una rete pedonale frammentata. Il verde urbano è limitato e i parchi sono difficilmente accessibili. La mobilità è centrata sull’auto, mentre muoversi in bicicletta è percepito come pericoloso e socialmente svantaggiato, scoraggiando una transizione verso modalità sostenibili. Un contesto che il progetto mira a cambiare.

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