Quali manifestazioni a Bologna nel weekend: occhi puntati sui Patrioti

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Bologna, 14 gennaio 2025 – Il prossimo sarà un weekend attenzionato a Bologna. Il motivo sono ben due manifestazioni indette per il pomeriggio di venerdì 17 gennaio: una contro il ddl Sicurezza e una contro la guerra. Ma non solo: per sabato si parla anche di un’iniziativa della Rete dei patrioti in centro.

Quest’ultima manifestazione arriva in risposta agli scontri che ci sono stati sabato sera, quando doveva esserci un corteo per Ramy ElgamI – il ragazzo morto a Milano caduto dallo scooter di cui era passeggero dopo un inseguimento dei Carabinieri –, ma Bologna è stata messa a ferro e fuoco da tanti giovani, la maggior parte dei quali non c’entrava nulla con il corteo. È stato un sabato sera violento con lancio di petardi, rogo di bidoni della spazzatura, vetrine distrutte, scritte sulle mura della città con lo spray rosso e persino danneggiamento della sinagoga. La prima stima è di danni per 70mila euro.

La manifestazione di venerdì 17 contro la guerra

Saranno due, dunque, le manifestazioni di venerdì 17, al pomeriggio. Quella contro la guerra è organizzata dal movimento politico Potere al Popolo, che annuncia la presenza alle 17 davanti alla caserma Cialdini di via Urbana, sede del Comando militare dell’Emilia-Romagna, per mobilitarsi “contro il supporto e le complicità militari dell’Occidente al genocidio e alla guerra di Israele volta all’annientamento di tutti i popoli del Medioriente. Contro le complicità del comparto militare italiano, della Ue e della Nato. Per fermare l’economia di guerra e la nuova corsa agli armamenti intrapresa dai nostri governi”.

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Il presidio di Potere al Popolo è indetto a Bologna “in occasione delle giornate di mobilitazione nazionale contro fabbriche di armi, basi e istituzioni militari, in continuità con il percorso della grande manifestazione nazionale del 30 novembre e per costruire una Rete antisionista e anticolonialista per la Palestina”.

Una foto di repertorio di una manifestazione a Bologna contro il genocidio

Contro il ddl Sicurezza: rischio “disobbedienza civile”

L’altra manifestazione, quella contro il ddl Sicurezza, è organizzata dal nodo bolognese della rete nazionale, sostenuta da Amnesty, Libera, Extinction Rebellion, Arci, Ugs, Link, Municipi Sociali Làbas/Tpo, Adl Cobas, Mediterranea, Vag61 e Antigone.

L’appuntamento, comunicano, è per le ore 19 sotto le finestre della Prefettura, in piazza Roosevelt, per protestare “contro le misure liberticide del Governo e l’accelerazione nell’approvazione” del decreto. Inoltre “se le autorità tenteranno di imporre divieti o limitazioni, risponderemo con la forza della disobbedienza civile“, avvisano.

In particolare, le associazioni esprimono “forte preoccupazione” per alcune misure annunciate dal Governo, tra cui “la proposta di zone rosse e l’introduzione di uno scudo penale per le Forze dell’ordine. Queste norme rappresentano un grave passo oltre lo Stato di diritto e la democrazia conosciuta fino ad oggi”.  Anche in questo caso, la manifestazione di Bologna “si inserisce in una giornata di mobilitazione diffusa in tutto il Paese”, con presidi e cortei organizzati in diverse città italiane

Sabato 18: tornano i patrioti

Per sabato 18, invece, si parla di un’iniziativa della Rete dei patrioti in centro contro le devastazioni al centro di Bologna, avvenute sabato scorso durante la manifestazione per Ramy, ma su cui ancora non ci sono dettagli.

Precisa così Matteo Lepore, sindaco di Bologna: “Per ora non ci sono informazioni chiare su cosa intendano organizzare a Bologna sabato prossimo” la Rete dei Patrioti e Casa Pound. “Invito tutti ad abbassare la tensione, perché questo clima di continue fratture e provocazioni non fa bene a nessuno“.

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“Stiamo seguendo le indagini – ha riferito Lepore –, è molto importante che chi ha commesso questi reati venga identificato e che poi ci sia un percorso giudiziario, perché la città merita rispetto e si deve sapere che Bologna non può essere devastata impunemente”.

Si ricorda che l’ultima manifestazione dei Patrioti a Bologna ha portato, a novembre scorso, a scontri con gli antifascisti e a diverse polemiche anche tra esponenti del Comune di Bologna e del Governo, così come a presidi antifascisti in stazione.

 



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