Ercole Olivario 2025, l’eccellenza dell’olio italiano

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Presentazione della 33ma edizione del Concorso Ercole Olivario – sezione olio di oliva

Ercole Olivario, nella 33ma edizione, punta su qualità e innovazione con la piattaforma “Carta degli Oli” e selezioni più rigorose. L’evento promuove olio, territorio e turismo. Appuntamento il 15-16 maggio 2025 a Perugia per celebrare un simbolo del Made in Italy

L’edizione 2025 del Concorso Nazionale Ercole Olivario, giunto alla XXXIII edizione, si preannuncia come una pietra miliare nel panorama dell’olivicoltura italiana. Questo prestigioso evento, nato nel 1993 per promuovere le eccellenze olearie nazionali, si rinnova con significative novità, ma anche con una visione sempre più integrata tra valorizzazione del territorio, promozione turistica e tutela ambientale.

Tra le innovazioni di quest’anno, spiccano l’introduzione della piattaforma digitale “Carta degli Oli”, la nomina della lucana Stefania D’Alessandro come nuovo Capo Panel della giuria nazionale e l’aumento del livello di selettività per accedere alle fasi finali, fissato a 75/100. Il concorso, che vedrà la cerimonia di premiazione a Perugia il 15 e 16 maggio, si conferma come il punto di riferimento per i migliori oli extravergine d’oliva italiani.

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L’Italia dell’olio tra sfide e opportunità

Il settore olivicolo italiano è un patrimonio unico al mondo, con 619 mila aziende agricole, 4.327 frantoi attivi e una superficie olivicola di 1,14 milioni di ettari, di cui quasi un quarto destinato al biologico. Nonostante il calo produttivo registrato nel 2024, in particolare nel Sud Italia, il comparto resta strategico per il nostro Paese, come sottolineato da Giorgio Mencaroni, Presidente del Comitato di coordinamento del concorso:

«L’olivicoltura italiana rappresenta un elemento identitario che lega qualità produttiva e patrimonio culturale, con 50 indicazioni protette (42 Dop e 8 Igp) che raccontano i territori da cui provengono. Ercole Olivario vuole essere un motore di sviluppo economico, culturale e turistico per l’Italia».

Questa visione si riflette anche nel crescente legame tra olio e turismo. Secondo Andrea Prete, Presidente di Unioncamere: «L’olio italiano può essere ambasciatore del Made in Italy non solo a tavola, ma anche come leva per un’offerta turistica incentrata su percorsi enogastronomici e culturali».

Le novità del 2025: digitale e rete territoriale

L’app “Carta degli Oli” rappresenta un’innovazione cruciale: uno strumento digitale che collega produttori, ristoratori e consumatori per promuovere gli oli di qualità e creare percorsi gastronomici “oil-oriented”. Una vera catena del valore, realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio e la Fondazione Evoo School.

Sul fronte delle selezioni, l’integrazione con i concorsi regionali – come l’Oro Verde dell’Umbria o il Premio Roma Evo – ha permesso una maggiore rappresentatività territoriale. Quest’anno sono stati coinvolti anche Abruzzo, Sardegna, Sicilia e Toscana, consolidando una rete che potenzia l’identità e l’eccellenza locali.

Leggi anche: Ercole Olivario 2025, aperte le iscrizioni per i produttori di olio

Oltre il concorso: export e gestione delle emergenze

Mentre si celebrano le eccellenze olearie, non mancano le riflessioni sulle sfide future. Brunella Saccone, Direttrice dell’Ufficio Agroalimentare di Agenzia ICE, evidenzia le opportunità nell’export, con mercati emergenti come Australia (+228%) e Corea del Sud (+149%): «È fondamentale esplorare nuovi mercati e proteggere il nostro olio da imitazioni e contraffazioni, valorizzandolo come ricchezza nazionale».

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Sul fronte interno, Gennaro Sicolo (Italia Olivicola) e David Granieri (Unaprol) richiamano l’attenzione su problematiche strutturali come la xylella, un flagello che in dieci anni ha devastato 21 milioni di ulivi in Puglia.

Di Noia, direttore Unaprol, sottolinea: «La xylella non può più essere ignorata. È necessaria una strategia nazionale per il contenimento e la riqualificazione dei territori colpiti, con l’adozione di metodologie agronomiche come gli innesti resistenti e la protezione degli ulivi monumentali».

Verso la premiazione di maggio

Con il contributo di istituzioni, produttori e territori, l’edizione 2025 dell’Ercole Olivario sarà molto più di un concorso: sarà un manifesto per il futuro dell’olio italiano. Una filiera che, tra tradizione e innovazione, continua a rappresentare un simbolo del nostro Paese e delle sue infinite eccellenze.

Perché dietro ogni goccia d’olio c’è un mondo da raccontare e da proteggere.





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