il 55% dei nuovi capitali in Campania e al Sud

Arriva ora anche dal mercato azionario di Borsa Italiana dedicato alle Pmi la conferma del cambio di paradigma sulla spinta economica del Mezzogiorno e della Campania in particolare. I dati 2024 elaborati dall’Osservatorio ECM Euronext Growth Milan, il centro di ricerca finanziaria nato nel 2014 che si occupa istituzionalmente di questo segmento, rivelano che il Sud ha contribuito con altre 6 società quotate (pari al 29% del totale), per una raccolta di 94,3 milioni di euro (pari al 55% complessivo). In particolare, spiega l’elaborazione di Irtop Consulting, la Campania – una delle quattro regioni rappresentate con tre offerte iniziali di acquisto (Ipo), seguita da Sicilia, Sardegna e Puglia con una a testa, è la seconda regione per numero di nuove quotate nell’anno appena passato, a pari merito con la Toscana (14%) e alle spalle della sola Lombardia (24% del totale) ma è la prima per raccolta di capitali (38%), davanti a Friuli Venezia-Giulia (17%) e Lombardia (13%).

Sono numeri importanti per un’area (e una regione) in cui il mercato finanziario è sempre stato storicamente più debole: dimostrano, come sottolinea Anna Lambiase, CEO di IRTOP Consulting e Direttore Scientifico dell’Osservatorio ECM, che «il contributo delle società quotate al Sud allo sviluppo del mercato EGM è stato significativo» e al tempo stesso che «il Sud oggi rappresenta una quota importante di tutto il mercato EGM: al 31 dicembre 2024 sono presenti 30 società quotate (15 solo in Campania) che rappresentano 7 regioni e capitalizzano 1,6 miliardi di euro». Inoltre, le risorse finanziarie ottenute in IPO (pari a 389 milioni di euro) «hanno rappresentato un forte volano per l’occupazione e la crescita economica delle Piccole e medie imprese», un dato che era già emerso nel 2023, quando il giro d’affari aveva toccato 1,7 miliardi di euro (in aumento del 20% sul 2022) e i dipendenti avevano raggiunto quota 4.600 (+21% rispetto all’anno precedente).

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Attualmente, il profilo medio della società quotata al Sud in questo segmento presenta una capitalizzazione pari a 54 milioni di euro, ricavi pari a 56 milioni di euro, un margine operativo lordo del 23% e una posizione finanziaria netta pari a 6,8 milioni di euro. Il settore maggiormente rappresentato è la tecnologia con 8 società, pari al 27%, attive nei settori Technology Services ed Health Technology. E anche questa, se si osserva con attenzione il dato, è un’indicazione significativa del rinnovato dinamismo del sistema delle imprese meridionali. Un segnale di fiducia da e verso il mercato dei capitali che non ha la pretesa di misurarsi con la radicata tradizione del mercato azionario più consolidato del Paese ma che ha appena iniziato un percorso analogo e dunque in prospettiva molte chances di crescita. E non era affatto scontato.

Nel 2024 sono approdate al mercato borsistico delle Pmi le campane Cogefeed (energia e rinnovabili), Mare Engineering Group (tecnologia, con una raccolta di capitale pari a 7,2 milioni e Next Geosolutions Europe (servizi, con una raccolta di otre 57 milioni). Invitalia, con il fondo “Cresci al Sud”, ha dato un forte sostegno finanziario investendo in 2 IPO su 3 ammissibili, secondo le logiche di asset allocation del fondo.

Di sicuro il 2024 è stato un anno positivo per questo mercato azionario, ormai sempre più di respiro nazionale come dimostra il fatto che dal 2019 ad oggi ha accolto 325 Pmi (compresi Opa, delisting e fusioni) per una raccolta in IPO pari a 6,1 miliardi di euro. Al 31 dicembre scorso, il mercato EGM conta 210 società quotate per una capitalizzazione pari a 8,2 miliardi di euro ed Euronext Growth Milan si conferma il principale canale di raccolta di capitali per la crescita delle Pmi. Il 69% del mercato è composto da aziende con Ricavi inferiori a 50 milioni di euro mentre, sulla base dei bilanci 2023, le 210 società quotate al 31 dicembre 2024 generano un giro d’affari complessivo pari a 10 miliardi di euro, +5% rispetto al 2022 e occupano complessivamente 32.997 dipendenti (+12%).

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Le Pmi quotate in Borsa che occupano, in media soprattutto i settori dell’industria (22%), della Tecnologia (19%), dei Servizi (17%) e della Finanza (11%). «Una generazione di valore – spiega Irtop Conslting – che in molti casi è stata distribuita sotto forma di dividendo: 54 società, pari al 26% del totale, distribuiscono un dividendo medio unitario di 0,22 euro per complessivi 135,1 milioni di euro. Sono numeri che confermano la capacità del mercato azionario di agire come leva per potenziare la competitività delle imprese». È la stessa chiave di lettura che emerge dai dati definitivi del 2024 sull’attività d Borsa Milano. Piazza Affari ha chiuso l’anno con una capitalizzazione di 811 miliardi di euro, +6,6% rispetto ai 761 miliardi del 2023, trainata soprattutto da banche e assicurazioni, pari al 38% del Pil tricolore (leggermente in calo sul 2023 quando si era attestata al 39,4%).

C’è stata una quota maggiore di società uscite rispetto al 2023 (30 in tutto, 8 in più dell’anno precedente) ed è un dato sul quale analisti ed esperti non sottovalutano pure nella consapevolezza che il mercato azionario del Paese è in buona salute e che proprio nel 2024 ha toccato il massimo dei “punti” in una seduta, quella che accompagnò la pure attesa decisione della Bce di iniziare ad abbassare i tassi di interesse sul costo del denaro. Attualmente, Piazza Affari conta 421 società quotate sui vari listini, tra cui 210 scambiate sul mercato principale di Euronext Milan. In dodici mesi sono state 22 le nuove ammissioni che hanno generato una raccolta di 206 milioni di euro, mentre 26 sono state le Offerte pubbliche di acquisto. Numeri che non giungono più estranei al Sud, l‘ex periferia del Paese diventata finalmente strategica.