L’inverno sembra pronto a mostrare il suo volto più rigido, con l’arrivo di un’ondata di gelo che potrebbe ricordare quella storica del gennaio 2017. Tutti i modelli meteorologici attuali sembrano convergere verso una configurazione atmosferica che presagisce l’arrivo di aria molto fredda dalla Russia, e ancor più dalla remota Siberia, capace di portare gelo intenso e neve fino alle coste e alle pianure dell’Adriatico e del sud Italia. Ma cosa accadde nel gennaio 2017 e perché si prospetta una situazione così simile?
Gennaio 2017: un evento storico
Nel gennaio 2017 l’Italia fu investita da un’ondata di gelo siberiano senza precedenti, che portò neve abbondante e temperature estremamente basse su gran parte del Paese, in particolare sulle regioni del versante adriatico e del sud. L’aria gelida, spinta dai venti orientali, raggiunse con violenza le coste, provocando nevicate storiche anche in luoghi dove la neve è un evento raro.
• Abruzzo e Molise: Le due regioni furono colpite da nevicate eccezionali, con accumuli straordinari sia sulle colline che lungo le coste. La città di Pescara, ad esempio, si ritrovò sotto una coltre di neve che paralizzò le attività quotidiane.
• Basilicata e Puglia: Anche queste regioni subirono l’impatto del gelo siberiano, con neve che raggiunse città costiere come Bari, Brindisi, Taranto e persino Lecce, nel cuore del Salento. Gli accumuli di neve lungo la costa furono storici, mentre le temperature scesero di molti gradi sotto lo zero, causando disagi diffusi.
L’ondata di gelo del 2017 non fu solo intensa, ma anche duratura, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.
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La situazione attuale: similitudini con il 2017
Oggi, nella terza decade di gennaio 2025, le configurazioni atmosferiche sembrano riproporre un quadro meteorologico molto simile a quello del 2017. Un vasto anticiclone sull’Europa centrale potrebbe favorire lo scivolamento di aria gelida dalla Russia verso l’Italia, con il supporto di correnti ancora più fredde provenienti dalla Siberia.
• Termiche molto fredde: Se il trend attuale sarà confermato, si potrebbero registrare temperature estremamente basse, con valori ben al di sotto della media stagionale. Le termiche previste indicherebbero gelo intenso e condizioni favorevoli per nevicate a bassa quota.
• Nevicate diffuse: Come nel 2017, il gelo potrebbe portare neve anche su coste e pianure, specialmente lungo il versante adriatico e nelle regioni del sud Italia.
La data individuata per l’inizio di questo possibile evento è dopo il 24 gennaio, con il picco del maltempo che potrebbe verificarsi nei giorni successivi.
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Le regioni coinvolte
Ecco una panoramica di cosa potrebbe accadere nelle principali regioni interessate:
• Abruzzo: Nevicate diffuse sono attese sia nelle zone interne che lungo la costa, con accumuli significativi anche a quote molto basse. Le città di Pescara, Chieti e Teramo potrebbero essere investite da fiocchi di neve.
• Molise: La regione potrebbe vedere nevicate consistenti su tutta la sua estensione, incluse le aree costiere come Termoli. Anche qui, le temperature scenderanno drasticamente.
• Basilicata: Le zone interne della regione, come Potenza e Matera, potrebbero essere ricoperte da una spessa coltre di neve. Nevicate più leggere, ma comunque significative, sono attese anche sulle pianure e lungo le coste ioniche.
• Puglia: Il Salento potrebbe rivivere un evento storico, con neve sulle coste di città come Brindisi, Lecce e persino Gallipoli. Anche il barese e il tarantino potrebbero essere coinvolti, con accumuli importanti.
Le possibili conseguenze
Se l’evento del 2017 dovesse ripetersi, i disagi potrebbero essere significativi. Neve e gelo sulle coste e pianure del sud Italia non sono fenomeni comuni e possono causare problemi alla circolazione stradale e ferroviaria, oltre a creare difficoltà nelle attività quotidiane.
Inoltre, il gelo potrebbe avere ripercussioni sull’agricoltura, con possibili danni alle coltivazioni tipiche delle regioni meridionali, come ulivi e agrumeti. È quindi fondamentale che le autorità locali si preparino per affrontare un evento di tale portata.
Monitoraggio e prossimi aggiornamenti
Al momento, gli esperti invitano alla prudenza. Sebbene le proiezioni meteorologiche siano concordi nel delineare una tendenza verso il gelo e le nevicate, ci sono ancora incertezze riguardo all’intensità e alla durata di questo evento. Nei prossimi giorni, i modelli atmosferici offriranno indicazioni più precise, permettendo di confermare o rivedere le previsioni attuali.
Conclusioni
Il gennaio 2025 potrebbe riservare un ritorno al gelo storico, con scenari che richiamano alla mente il famoso inverno del 2017. Se le configurazioni atmosferiche attuali saranno confermate, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia si troveranno a fronteggiare neve e gelo diffusi, con un impatto significativo anche su coste e pianure, specialmente dopo il 24 gennaio.
Prepariamoci dunque a un evento che potrebbe entrare nella storia meteorologica recente, pronti a vivere giornate di gelo intenso e paesaggi imbiancati come raramente accade nel sud Italia.
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