“Non ci sono ragioni per devastare la nostra città”

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Dopo che il corteo per chiedere giustizia per la morte di Ramy Elgami sabato notte ha devastato il centro di Bologna, non si placano le polemiche.

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In attesa della conta esatta dei danni, che arriverò in giornata, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha preso posizione in maniera decisa per condannare le violenze. Tra le zone prese di mira dai manifestanti, c’è anche via de’ Gombruti, dove ci sono gli uffici e alcune residenze della Comunità ebraica.

“Non ci sono ragioni giuste per devastare la nostra città, che non se lo merita – dice Lepore – . In questa manifestazione non autorizzata non abbiamo visto cortei, sono passati subito alle mani, spaccando tutto. Ha ragione il questore quando dice che il movente politico in questo caso pare essere stato solo una giustificazione”, ha detto il primo cittadino definendo quella di sabato una “brutta notte di violenza ingiustificata”.

Lepore: “l’amministrazione pronta a denunciare”

“Nonostante i proclami di chi sulla rete ha promosso questo raduno violento, non vi è stata nessuna manifestazione politica ma solo devastazione – Lepore rincara la dose sui social -. Un fatto di enorme gravità. A nome dei cittadini bolognesi chiedo che i responsabili vengano individuati, anche perché molte sono le immagini a disposizione. Come Amministrazione denunceremo e chiederemo i danni”.

“Particolare preoccupazione va espressa per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga di Bologna, per la quale esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica – aggiunge il primo cittadino bolognese – . Così come esprimo solidarietà ai commercianti e lavoratori che hanno subito danneggiamenti, saremo al loro fianco”. L’invito è a “mantenere la calma. Le istituzioni – conclude – affronteranno unite quanto è successo”.

Lo sgomento della Comunità Ebraica di Bologna

Rabbia e sgomento per quanto è accaduto li ha espressi il presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele De Paz, che ha chiesto al sindaco Lepore di togliere dalla facciata del Comune la bandiera palestinese, che campeggia su Palazzo d’Accursio dal maggio scorso.

“È stato preso di mira l’edificio della comunità ebraica, il corteo è passato di lì in maniera programmata – ha precisato De Paz – . Lì sotto c’è stata una vera e propria guerriglia con barricate, materiale edile lanciato contro i muri, bombe carta, fumogeni. Però stiamo parlando di via de’ Gombruti, dove ci sono gli uffici e le residenze della comunità ebraica”. Non è stata danneggiata, invece, la sinagoga in via Finzi. Il timore del presidente De Paz è per la Giornata della Memora del 27 gennaio e per le possibili reazioni antisemite che potrebbero scatenarsi.

Ucei: Da Lepore non basta la solidarietà del giorno dopo

 “Chi, per far valere diritti altrui e contestare forme di razzismo, esercita violenza calpestando altri diritti, incendiando piazze e attaccando una sinagoga, si muove di fatto per destabilizzare legalità e democrazia”, rincara la dose la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, insieme al presidente De Paz. “Ogni forma di estremismo – aggiungono – punta a mettere in discussione l’impegno per una convivenza civile che difendiamo ogni giorno. La difesa dei luoghi ebraici e delle libertà religiose non è una concessione agli ebrei: è un problema che riguarda la democrazia italiana e sono gli italiani a dover respingere chi si pone fuori dal contesto democratico. Per tutelare l’ordine pubblico nella propria città e lo Stato di diritto non bastano espressioni di vicinanza del giorno dopo come quelle del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Serve una totale e sincera coerenza, che invochiamo da mesi e che invece è risultata mancante e sorda alle istanze delle Comunità ebraiche, dinanzi al crescente dilagare di odio antiebraico”.

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“Questo precedente preoccupa molto – concludono – anche in vista del 27 gennaio, Giorno della memoria, per quanto essa verrà calpestata e sostituita con esplicitazioni di odio, violenza e distorsione. Alle forze dell’Ordine e agli agenti impegnati in prima persona la totale vicinanza e solidarietà di tutte le Comunità ebraiche in Italia”.

Solidarietà dal cardinale Matteo Zuppi

“Non c’è giustificazione per qualsiasi violenza – afferma l’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi – e condanniamo l’inaccettabile e mai estinto seme dell’antisemitismo. E condanniamo con fermezza la violenza contro le forze dell’ordine”. L’arcivescovo ha condannato gli episodi di violenza anche nell’omelia durante la messa in cattedrale.  “Ci auguriamo che – ha aggiunto il cardinale Zuppi – straziati dal dolore per tutte le vittime, per i bambini e per ogni innocente che muore, tutti si impegnino per la liberazione degli ostaggi, a porre fine alle ostilità, e disarmino il cuore dell’uomo dall’odio e dalla violenza, e che il dialogo prenda il posto della guerra e di ogni forma di violenza”

Assessore Ara: La bandiera della Palestina non ha a che fare con l’odio

“La scelta di esporre la bandiera palestinese non ha nulla a che fare con l’odio, ma con una doverosa presa di posizione in favore del rispetto dei diritti umani, senza i quali non potrà mai esserci pace. Trovo sbagliato l’accostamento di questa scelta con i fatti di ieri a Bologna, un accostamento che mi pare sinceramente strumentale oltre che offensivo”, dice Daniele Ara, assessore all’educazione alla pace e alla non violenza del Comune di Bologna, in merito alle accuse mosse dalla Comunità ebraica, dopo le manifestazioni per chiedere giustizia per Ramy.

“Abbiamo sempre lavorato per un percorso comune e per mantenere il dialogo qui a Bologna anche in momenti difficili – prosegue – per questo leggo con grande amarezza le parole dell’Ucei e del presidente della comunità di Bologna De Paz, che criticano addirittura le espressioni di solidarietà nei confronti della Comunità ebraica da parte del sindaco. Si possono avere legittimamente punti di vista diversi, ma delegittimare l’altro e accusarlo di scarsa coerenza non è una modalità che aiuta a comprendersi, anzi crea solo distanza. Mi auguro si possa ristabilire un confronto sereno e leale, al quale teniamo. Continueremo a lavorare per il dialogo e contro ogni forma di violenza a cominciare dall’incontro degli Enti Locali per la Pace che ospiteremo il 24 gennaio”.

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