Resoconto delle attività per l’eradicazione della brucellosi bufalina in Campania: la storia di quando le bufale assumono il doppio significato di animale e di notizia non vera. Si può riassumere così il pensiero del Copagri Campania, la Confederazione dei produttori agricoli di cui Salvatore Ciardiello è presidente: proprio da lui, infatti, parte la denuncia circa un accanimento “di natura politica” che avrebbe destabilizzato, e non poco, gli animi degli allevatori bufalini coinvolti in questa vicenda. I FATTI. La lotta alla brucellosi bufalina non è affatto recente: i piani di sorveglianza per questa e per altre patologie zoonotiche sono attivi da sempre sul territorio e coinvolgono diversi professionisti in diverse aree di competenza. Negli ultimi anni, in particolare, i casi di positività da brucellosi bufalina, in particolare nel casertano, sono stati di particolare rilievo, a tal punto che si è resa necessaria la creazione di una catena di collaborazioni ancor più serrate per favorire la risoluzione efficace del problema. Cosa tutt’altro che semplice, soprattutto in un contesto in cui si prevede che i capi bufalini non debbano essere semplicemente essere valutati come positivi o negativi alla patologia specifica, e quindi inseriti in quello che viene definito un focolaio di brucellosi, in questo caso. Spesso, infatti, si è provveduto all’applicazione dello stamping-out per la lotta all’epidemia in questione: da un po’ di anni, salvo rarissime eccezioni, si tende a evitare l’esecuzione di questa procedura, che prevede l’abbattimento obbligatorio di tutti gli animali malati, infetti, sospetti infetti e/o sospetti di contaminazione, perché ciò comprometterebbe – e non di poco – le attività degli allevamenti, aumentando notevolmente i costi da sostenere per consentire il ritorno a pieno regime della produzione di latte e riducendo a zero, per diverso tempo, le entrate (sempre al ribasso, ndr) relative alla vendita di latte. Ragion per cui è stata istituita una vera e propria task force che permettesse agli allevatori di essere tutelati nel miglior modo possibile, scongiurando ogni possibilità di rallentamento o di stop alle attività anche in caso di accertamento del focolaio, applicando procedure specifiche a tutela dell’ambiente e dei consumatori. LA POLEMICA. Il presidente di Copagri Campania, Salvatore Ciardiello, ha denunciato un aumento considerevole di atteggiamenti impropri che stanno destabilizzando ulteriormente l’ambiente degli allevatori bufalini, asserendo che “la vicenda brucellosi assume sempre di più una connotazione politica e poco tecnica”. “Dispiace notare che anche qualche tecnico si stia prestando a interessi di natura politica che, certamente, non giovano al comparto bufalino” ha tuonato Ciardiello, riferendo che a farne le spese sono “come al solito gli allevatori che, peraltro, già da qualche mese sono alle prese con l’imposizione del prezzo del latte, molto inferiore rispetto all’anno precedente. Talmente basso che – ha precisato Ciardiello – risulta persino insufficiente a coprire i costi di produzione alla stalla”. “Solo alcune settimane fa, presso gli uffici del Supervisore regionale del piano di eradicazione della brucellosi – ha affermato il presidente di Copagri Campania – alla presenza di una ventina di addetti ai lavori (Regione, Asl Caserta e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno), erano state pronunciate parole di elogio da parte del Commissario nominato dal governo nazionale, rispetto all’operato e ai risultati conseguiti dalla squadra regionale, che, negli ultimi due anni, si è occupata a pieno ritmo di brucellosi bufalina. A sentirlo parlare negli ultimi giorni del medesimo argomento, il Commissario di governo ha espresso un giudizio diametralmente opposto, descrivendo come un mezzo disastro l’operato della Regione Campania”. Da qui l’accusa, tutt’altro che velata: “dovrebbe essere compito di tutti rasserenare gli animi per il bene comune del comparto, invece di puntare il dito su presunti fallimenti regionali che i dati, pubblici e in possesso del Ministero della Salute, peraltro smentiscono. Cui prodest tutto ciò? Questo clima serve a qualcuno per le elezioni regionali di novembre 2025?”. “Copagri Campania”, ha concluso Ciardiello, “esprime, ancora una volta, piena fiducia nell’operato della squadra regionale e apprezzamento al Presidente Vincenzo De Luca per le risorse economiche, pari a 15 milioni di euro, che la Regione Campania ha impegnato per il cosiddetto “mancato reddito” degli allevatori bufalini, i cui stabilimenti sono stati colpiti dalla brucellosi”. e.n.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link